Tom's pov
Era giovedì mattina, io sempre a mangiare la mia mela prima di andare a scuola, mio padre accende la TV e sposta il canale del telegiornale come ogni giorno.
Scorrono le solite notizie quando si arriva alla musica, la parte preferita mia e di Bill ovviamente.
Scorrono le notizie su britney spears, i soliti cantanti tedeschi che svettano le classifiche almeno qui in germania, poi arriviamo noi, la giornalista parla del nostro prossimo tour: schrei tour, dicendo che i biglietti per le prime date erano già sold-out, e di questo ne andavamo fieri.
Finisce la rubrica della musica e si passa alle notizie provenienti dal carcere di Magdeburgo.
Quando il reporter pronuncia il nome di un certo Ditrich Schreiber, Meredith si blocca sul posto facendo cadere per terra la bottiglia di vetro che va in frantumi appena sente quel nome.
Io e Bill la guardiamo stranita.
Mio padre si avvicina a lei prendendole le mani e baciandola.
«è tutto apposto ci siamo noi» dice sussurrando ma c'era un silenzio tombale tanto che si poteva udire anche il ronzio di una zanzara.
T/n stava ancora dormendo quando arriva in cucina spaventata poiché aveva sentito la bottiglia rompersi.
«che succede?!» dice agitata.
«non andare a scuola, e nemmeno voi due» dice indicando me e Bill.
«non stiamo capendo nemmeno noi» dice Bill a T/n.
Ed è la verità, chi è questo tizio mi chiedo.
Speravo vivamente di avere più informazioni, ero troppo incuriosito dalla situazione per farla passare inosservata.
Ho un sacco di domande, ma non ne farò nessuna per ora, per non mettere a disagio Meredith.
Nel dubbio mi sono saltato un giorno di scuola, quindi direi meglio così.
...
A pranzo Papà rimette di nuovo il telegiornale, stavolta c'eravamo tutti.
E quando la giornalista inizia a parlare di quel Dietrich Schreiber, non solo Meredith si blocca, ma T/n diventa completamente bianca in volto, come se avesse paura.
«posso avere delle spiegazioni?» chiedo io non capendo la loro reazione, è solo un ricercato scappato da un carcere non capisco perché abbiano così tanta paura.
«Tom non è ancora il momento, adesso T/n è troppo scossa per parlarne, sarà per un'altra volta» dice Meredith.
«no io voglio delle spiegazioni ora! Perché avete tanta paura?! Cos'ha fatto quel criminale?!» dico io, diventando più torvo, alzandomi di scatto e sbattendo il pugno sul tavolo tanto da far spaventare T/n.
Allento il pugno e serro la mascella dalla rabbia, non so precisamente perché ero arrabbiato, ma volevo avere risposte.
«fila in camera tua, non alzare mai più la voce in questo modo!!» mi redarguì mio padre.
Lo guardai, tornai a stringere il pugno e me ne andai in camera sbattendo la porta.
Dopo qualche minuto sento la porta aprirsi.
Senza alzare lo sguardo su chi stesse emtrando parlai automaticamente «se sei qui per farmi la predica, Bill, sappi che è inutile»
Allora mi risponde una voce femminile. «non sono bill, Tom, volevo spiegarti la situazione nel miglior modo possibile, è difficile da superare» dice lei con la voce rotta.
Mi sentivo male per lei, vederla piangere faceva piangere anche me.
«mamma vi ha sempre raccontato che mio papà è morto, invece no... Vedi mia mamma subiva violenze domestiche da mio padre, un giorno riuscì finalmente a denuniciarlo, lui andò in prigione, e doveva rimanerci quindici anni, lo denunciò quando io ne avevo sei, però ormai è scappato, e per paura che torni da mia mamma dobbiamo rimanere qui tutti insieme»
Sentii un vuoto nel petto dopo questo racconto, non riuscivo a stare tranquillo, allora la strinsi contro di me.
Cazzo quando ero piccolo a T/n ne combinai tante di quelle cose...
***
Avevo 14 anni, T/n 13, mi piaceva farle scherzi, mi facevo aiutare da Bill molto spesso, ma questo scherzo avrebbe dovuto superare anche quello della torta che le esplose in faccia.
«quindi ripassando il piano: tu blocchi T/n esattamente lì, la distrai e cerchi di tenerla ferma, poi a tempo debito io conterò fino cinque e lì sai già che fare.» Bill annuisce.
Dopo un po' T/n arriva in stanza con quella sua aria saccente, doveva andare agli allenamenti di pallavolo quindi era già pronta per andare alla palestra vicino casa.
Guardo Bill, lui va da lei e la blocca nel punto esatto per colpire, guardo il pulsante e conto mentalmente fino a 5.
1...2...3...4...5!
E premo il pulsante che fa scattare il secchio pieno di pittura rosa che le si rovescia addosso.
Lei mi guarda male dopo essersi tolta la pittura dal viso.
Stranamente se ne va senza reagire, di solito mi avrebbe urlato contro ma non ci faccio caso.
Ad un certo punto Meredith spunta dal nulla dicendo «ragazzi che avete fatto a T/n?»
«era solo uno scherzo» dico io.
«lei aveva la partita del campionato come arriverà in tempo?» oh. Era il campionato non l'allenamento.
Sentivo un vuoto nel petto, e se l'avessero espulsa? Era tutta colpa mia.
Però avrei evitato di scusarmi, lei avrebbe iniziato a sbraitare e a odiarmi a vita.
***
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drugs || Tom Kaulitz
ChickLitT/n, figlia di genitori divorziati, alla sola età di 8 anni vede la madre risposarsi con un'altro uomo: Jörg Kaulitz, con due figli avuti dal suo vecchio matrimonio. Ora T/n ha 15 anni e i suoi fratellastri, Bill e Tom Kaulitz ne hanno 16. Con Bill...