La festa

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T/n's pov

Ero ancora chiusa in stanza quando mi accorgo che la musica ad alto volume messa da Tom ha smesso di riecheggiare nella casa - e forse anche nelle pareti del vicinato - .
Quindi finalmente mi rilasso, mi posiziono sul letto messa di fianco e con un braccio sotto al cuscino mentre sentii di cadere lentamente nelle braccia di Morfeo.

...

Mi risvegliai con ancora più musica assordante, ero confusa, guardo l'orario ed era mezzanotte in punto. Mi chiedevo cosa fosse tutto questo rumore allora mi alzo con la testa che gira, mi avvio verso la porta con gli occhi stanchi, cammino lentamente mentre la musica si fa sempre più assordante.

Inizio a intravedere dalle scale delle luci colorate e odore di alcool, così mi sveglio completamente e inizio a correre goffamente verso le luci.

Vedo un'ammasso di ragazze molto molto provicanti, con la faccia che diceva chiaramente "sono-qui-solo-per-scopare-Tom".

Erano tutti ubriachi e fatti, mi chiedo dove sia bill che sarebbe già dovuto tornare, inoltre mamma e Jörg a quanto pare hanno voluto prolungare la loro fuga d'amore per tutta la notte in un'hotel da qualche parte.

Mi faccio spazio tra la folla piena di persone con bicchieri di birra in mano, dei gruppetti seduti per terra completamente drogati, ragazze che sculettavano senza fermarsi come delle stripper, con vestiti così stretti e corti che quasi erano invisibili.

Mi sentivo in pena per loro.

Continuo a cercare Tom finché non lo trovo a ballare con una di quelle tante troie che c'erano a quel party da idioti.

Lo guardo incazzata nera, lui non mi nota, allora decido di andare da lui, mentre cammino mi arrivano addosso ragazzi drogati, tipe arrapate, e birra nei capelli.

Avrei urlato se solo si potesse sentire in tutto quel casino.

Arrivo finalmente da tom e spingo brutalmente via la tipa che si stava strusciando addosso a lui.

Lui mi guarda con quel sorrisetto fastidioso e arrogante mentre con la lingua giocava col piercing.

Lo guardo ancora più infastidita per la sua strafottenza riguardo a quello che ci circonda.

«chi ti ha dato il permesso di invitare tutte queste persone?!» dico io infuriata.

«nessuno»

«ALLORA PERCHÉ LO HAI FATTO?!»

«Calmati ho tutta la situazione sotto...» non fa in tempo a finure la frase che sentiamo della ceramica rompersi.

Mi giro e vedo che "un'ospite" aveva fatto cadere il vaso preferito di mamma, era molto prezioso sia dalla parte finanziaria e sia dalla parte sentimentale poiché mia nonna è morta 2 anni fa e a lei manca molto.

Alterno lo sguardo dal vaso schiantato per terra a quel cazzone ubriaco che festeggiava come se nulla fosse accaduto - per la cronaca, non intendo affatto perdonare Tom per questa fottuta festa - .

Feci per avvicinarmi al ragazzo per dirgliene quattro, ma me ne pentii subito.

Nemmeno il tempo di guardarlo che subito si avventò con la sua bocca sul mio collo iniziando a succhiare. Ero troppo scioccata per solo respirare.
Ad un certo punto sento la bocca del ragazzo allontanarsi, lui guardava Tom allora mi giro a guardarla e lì capisco che era stato proprio Tom a spingere via quel tipo.

«i...i nostri genitori ti ucciderebbero se sapessero del succhiotto meglio non rischiare» io annuisco ovviamente credendogli perché aveva anche ragione su questo.

Inizio a guardarmi intorno per trovare un modo per attirare l'attenzione degli "ospiti".

Punto il mio sguardo prima alle luci, poi alla TV che trasmetteva degli stupidi programmi, al bancone degli alcolici, ad alcune ragazze che ballavano ancora come delle troie ma alla fine - e finalmente direi - il mio sguardo punta allo stereo, allora mi avvio in quella direzione e quando arrivo premo sul pulsante per spegnere quel maledetto stereo.

Tutti mi guardano, e io inizio ad essere in preda all'ansia.

«io... La festa è finita» dico mentre spalanco la porta «potete andarvene tutti!»

Dopo qualche minuto tutti gli estranei escono in fila indiana dalla porta.

Metà di loro era completamente sbronza.

Fulmino Tom con lo sguardo dopo che ho chiuso la porta essendosene andati tutti.

«ti rendi conto di che cazzo hai combinato?!» dico io infuriata.

«già, siamo nella merda»

«siamo?! Sei al massimo! Non ho invitato io tutti questi estranei mentre i nostri genitori non c'erano»

«al posto di parlare a vanvera aiutami almeno a sistemare questo casino!»

Sbuffo alzando gli occhi al cielo mentre lui mi passa una scopa accompagnata da una paletta»

...

drugs || Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora