ti amo ma ti odio

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Era notte fonda.
Era passata ormai una settimana da quando andai in discoteca.
Vedevo un po' le e-mail che mi arrivavano sul telefono richiudibile, niente di importante come sempre.

Guardai l'orologio ed erano le due di notte. Bill era andato a dormire da un pezzo in camera sua.

Era tutto buio, c'era solo quella fioca luce beige dell'abat-jour, illuminava poco ma almeno non mi faceva sentire di essere nelle tenebre.

Mi alzai e camminai un po' nell'impresa di non annoiarmi. E inutilmente ci tengo ad aggiungere.

Dopo quella volta in discoteca ho giurato che non sarei più uscita.

All'improvviso sentivo una sensazione e un brontolio allo stomaco, segno che avevo fame allora mi avvio verso la cucina per rubarmi un pacco di biscotti al cioccolato.

Mentre torno in camera col pacco in mano mi trovo una figura scura, alta con la testa chinata. Era buio quindi non riuscivo a capire che fosse e quando girò la testa vidi i riflessi della luce dell'abat-jour sul suo viso e vidi il viso di Tom.

Lo guardai e lui si girò completamente verso di me.

Lui mi guardò e io lo oltrepassai andando in camera mia e accendendo la luce.

Lo continuai a guardare: sudato, pupille leggermente dilatate, capelli sfatti come al solito, vestiti sgualciti... Si era ubriacato.

«vai in camera tua Tom» dico guardandolo male.

Lui mi guarda, si avvicina a me e quasi sembrava stesse cadendo allora lo prendo e lo poggio sul letto, poi gli levo le scarpe, il berretto, sistemo due cuscini sotto la sua testa, gli metto un panno, umido e freddo, sulla fronte e gli rimbcco le coperte con fare materno.

Lui serra gli occhi e pensando stesse dormendo mi siedo col mio viso molto vicino al suo.

Sentii le guance divampare quando sniffai il suo profumo... Come se fosse una droga.

Ad un certo punto delle mani con una forte stretta mi presero per la vita e mi fecero girare sul letto.

Aprii gli occhi e mi trovai Tom davanti, sospeso su di me con le mani ancora saldamente sulla mia vita.

Ci guardammo per dei secondi interminabili.

«cosa vuoi farmi?» chiesi, intimorita dal suo aspetto malizioso che mi trasmetteva solo brutti pensieri.

Sentivo i brividi percorrermi il corpo mentre lui si chinava su di me lasciamdomi dei baci caldi sul collo.

Cercai di spingerlo via, ma ormai si era attaccato a me come una cozza.

Lui continuava a baciarmi ma ad un certo punto si fermò e iniziò a prendere il pizzo del top che solitamente usavo per casa.

Lo guardai ancora scioccata e incapace di muovermi o perlomeno reagire.

Cercai di ribellarmi questa volta spingendolo via ma non ci riuscii ancora.

Buttò la maglia del mio pigiama da qualche parte sul pavimento della camera.

rimasi in reggiseno e senza che me ne accorsi mi sfilò via anche quello.

rimasi immobile non sapendo come reagire.

ci guardammo per secondi interminabili e ad un certo punto lui sussurrò qualcosa che udii a malapena, "ich liebe dich" o qualcosa del genere.

cercai ancora di scansarmi da lui ancora con falsi tentativi.

ad un certo punto lui mi passò delicatamente le mani sul seno scendendo fino al bordo dei pantaloni tanto piano da farmi accapponare la pelle.

un brivido mi passo dal petto fino alle gambe sentendo ancora le sue mani su di me.

i nostri fiati divennero corti e con i nostri petti che combaciavano sentivo il suo cuore battere.

lui però mi guardo e il suo sguardo malizioso e sensuale divenne una smorfia di dolore e interruppe il nostro contatto fisico.

lo guardai con i pugni ben saldi appoggiati sulla scrivania con lui che inspirava ed espirava di continuo.

come se stesse cercando di scacciare qualcuno da se stesso solo che non sapevo chi, e forse nemmeno lui lo sapeva.

cercai di avvicinarmi a lui veramente piano poggiandogli una mano sulla spalla.

Dio non lo avessi mai fatto

Tom con un passo velocissimo si scansò da me, in pochi passi arrivo alla porta e se ne andò sbattendola.

rimasi lì immobile cercando di capire cosa avesse avuto tanto da lasciarmi qui.

forse ero io. Forse il problema sono sempre stata io. O forse il problema è che siamo fratellastri. Non lo so sinceramente ma voglio capire perché ha avuto questo cambio d'umore improvvisamente.

drugs || Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora