CAPITOLO 11

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Harry stava seduto sulla poltrona davanti al camino della sala comune dei Grifondoro. I suoi amici e lui stavano ridendo e scherzando. Ogni tanto allungavano una mano verso la scatola delle Gelatine Tutti I Gusti Più Uno e facevano la gara a chi trovava il gusto più raccapricciante. Per ora era in testa Ron che aveva trovato il gusto Cibo per Cani.
Rafael si era dimostrato un ragazzo socievole e in poco tempo aveva fatto amicizia con tutti i ragazzi del sesto anno.
Ad un tratto Harry sentì la cicatrice pizzicare un po' e ci si passò la mano.
-La cicatrice?- disse Hermione. Harry annuì. -Sto bene però... Davvero Herm...- -Anche per Draco?-
Harry rimase in silenzio. -Ecco...non lo so. Ho paura che giochi solo con me. Che dica di amarmi ma che invece non è vero. Se fosse davvero così...- sospirò -Se fosse davvero così non so che farei...-
Harry si guardò le mani e una, la sinistra, gli bruciò un pochino. Pochi secondi dopo apparve una scritta sul dorso: Vieni nella stanza delle necessità. Devo parlarti.
Harry capì che era Draco.
-Ragazzi scusate devo andare- prese la borsa e andò verso il settimo piano. Rimase in piedi davanti alla parete vuota prima di cominciare a passarci avanti tre volte. La porta di ferro perfettamente decorata apparve dove prima la parete era vuota. La aprì leggermente e scivolò dentro. -Draco?- lo chiamò. Nessuna risposta. Poi sentì dei passi dietro di sé. Si voltò e Draco era lì che sorrideva. -Perché mi hai chiamato?- chiese Harry. Vide che Draco aveva le mano dietro la schiena come a nascondere qualcosa. Il biondo rivelò cosa nascondeva. Erano dei fiori. Harry lo guardò un po' stranito. -E questi?-
-Sono per chiederti scusa...ancora...davvero Harry non so cosa mi sia preso oggi nella sala grande...è solo che...ecco quel ragazzo è 10.000 volte meglio di me e avevo paura di...- Harry non gli dette nemmeno il tempo di finire la frase. Si lanciò su di lui facendolo tacere con un bacio. Draco sorrise e strinse il moro a se.
-Chiudi quella bocca Malfoy ogni tanto!- gli disse scherzando e dandogli una pacca della spalla.
-Chiudimela tu!- rispose e Harry si fiondò di nuovo a chiudere le sue labbra su quelle del Serpeverde. -E comunque...nessuno è meglio di te...tanto meno Rafael.-
Draco sorrise e strinse le braccia intorno alla vita di Harry.
-Domani andiamo insieme a Hogsmede?-
-Si certo. Però non posso stare con te prima dell 10:30. Devo discutere di una cosa con Pansy.-
-Oh...va bene. Allora ci vediamo dopo le 10:30 davanti alla stamberga strillante?-
-Si certo-
-Ma non ci mettere 4 ore questa volta-
-Nono. Te lo prometto sarò puntualissimo-
-Eh bravo Malfoy! - disse Harry prima di ribaciarlo.
Draco spinse Harry fino a che non fece appoggiare la schiena del moro contro il muro. Gli prese le gambe e se le mise sui suoi fianchi prendendolo in braccio. -Piega la testa- disse Draco e Harry obbedì. Girò la testa verso sinistra e nella parte destra del suo collo si posarono le labbra calde, morbide e bagnate di Draco. Il moro trattenne il respiro mentre l'altro iniziava a stuzzicare la parte sensibile del collo di Harry. Sentiva i denti che lo graffiavano, le labbra che alleviavano il leggero dolore che i morsi gli procuravano e il respiro caldo del compagno che gli faceva venire i brividi lungo tutta la schiena. Era stanco di essere lui che doveva subire tutto questo. Anche se gli piaceva da impazzire voleva che impazzisse anche Draco. Così scese dalle sue braccia e invertì le posizioni.
Prese Draco fra le sue braccia e inizió a baciargli la pelle pallida del collo. Poi si sentì uno strano rumore provenire dai due. Più precisamente dallo stomaco di uno dei due. Draco guardò Harry interrogativo. -Hai fame piccolo?- Harry annuì facendo una faccia da cucciolo. Una di quelle che faceva impazzire Draco ogni volta. -Però non mi va di andare in Sala Grande.- ammise il moro. -Allora prendiamo quello che più ci piace dalle cucine.- propose il Serpeverde. I due ragazzi allora, mano nella mano, scesero fino alle cucine. Nei corridoi non c'era nessuno visto che tutti si trovavano nella Sala Grande per la cena. Una volta arrivati davanti alle cucine entrarono e chiesero il permesso a un elfo di prendere qualcosa da mangiare.
- Non potete- disse uno di loro che, a parere di Harry, era l'elfo domestico più brutto che avesse mai visto. -Avanti schifoso essere! Dacci da mangiare!- sbraitò Draco. - No mai!-
-Va tutto bene Lavis. Loro sono amici miei- un altro elfo si presentò vicino alla gamba di Harry e gli tirò leggermente la stoffa del pantalone. -Dobby!- esclamò il Grifondoro. -Salve Harry Potter- -Lo conosci?- chiese Draco mettendo una mano sulla spalla di Harry. -Si. E anche molto bene. Come stai Dobby?-
-Bene. Grazie Harry Potter. Padron Draco...- Dobby mormorò il nome del mago con una leggera punta di paura. -Va tutto bene Dobby. Lui è con me-
-Si sono con lui. Vedi di darci da mangiare adesso. Abbiamo fame- disse acido lui. -Ma che ti prede Dray?- -Divento irritante quando ho fame- Harry roteò gli occhi alzandoli al cielo e poi si rivolse all'elfo amico. -Dobby puoi darci qualcosa? Per favore- -Ma certo Harry Potter- a passo di elfo Dobby si allontanò.
-Come fai a conoscerlo?- chiese Draco curioso
-Durante le vacanze estive del primo anno me lo sono ritrovato in camera che cercava di convincermi a non tornare a scuola. Poi ha tentato di non farmi tornare bloccando il passaggio del binario 9 ¾. E infine, alla prima partita di quidditch di quell'anno, ha tentato di uccidermi con il bolide impazzito- Sul volto di Draco si era formata un'espressione quasi impaurita. -Sembrava uno stalker- i due si guardarono e scoppiarono a ridere.
Dopo poco Dobby tornò con dei sacchetti. -Vi ho messo tutto qui dentro. Dovete fare un incantesimo per ingrandire le cose- -Va bene. Grazie Dobby.- Harry prese i sacchetti e se li mise nella tasca della veste. -Di niente-
Harry prese la mano di Draco e insieme si diressero di nuovo verso la Sanza delle necessità.
Questa volta era di nuovo come la prima volta che ci erano entrati insieme. Con il tavolo apparecchiato, il letto nell'angolo, il divano davanti al camino con il fuoco scoppiettante.
-Hai fame?- chiese Harry al suo ragazzo.
-Da morire. Dammi qualcosa altrimenti ti sbrano- rispose lui.
Harry sorrise e gli lanciò uno dei sacchetti. Insieme si andarono a sedere al tavolo e aprirono i contenitori dove Dobby aveva messo loro da mangiare.
Draco prese la bacchetta e fece ingrandire tutto quello che Dobby aveva dato loro.
-Grazie Dray- sorrise Harry al biondo e insieme si misero a gustare tutte quelle prelibatezze.

-Oddio sono pieno- disse Draco con la pancia piena a fine cena.
-Anche io...andiamo a dormire? Ho sonno-
-Certo- i due ragazzi si diressero verso il letto. Harry era stanco morto e si addormentò senza nemmeno togliersi i vestiti. Draco sorrise e lo avvolse con le braccia. Gli dette un bacio a fior di labbra e si addormentò con lui.

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