CAPITOLO 10

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-Harry sei pronto?- chiese Draco impaziente. Stava sulla soglia della stanza delle necessità con il piede che tamburellava sul pavimento e le braccia incrociate sul petto. Il solito sguardo fiero dipinto in volto.
-Arrivo arrivo!- disse il moro scocciato mentre si allacciava una scarpa. Prese il suo zaino con i libri e raggiunse il biondo. -Ehm...Harry...- -Che c'è ora?- -Ci siamo scambiati le cravatte...- Draco trattenne una risata e Harry arrossì come un pomodoro. Si scambiarono le cravatte e uscirono dalla stanza per andare in Sala Grande. -Draco senti ci vediamo oggi pomeriggio. Ora devo andare un attimo da Silente- -Perchè- -Non lo so. Mi ha chiesto di andare da lui questa mattina. Quindi sarà meglio che non tardi.- -Va bene. ..però oggi pomeriggio ho gli allenamenti di quidditch.- -Ci vediamo dopo cena nella stanza delle necessità allora?- -Daccordo piccolo- Draco gli stampò un bacio sulle labbra e andò verso la Sala Grande.

Il clima era sempre lo stesso. I soliti ragazzi assonnati, quelli che mangiavano in pace, i secchioni di corvonero più la Granger di Grifondoro che ripassavano per le eventuali interrogazioni della giornata...
Draco si sedette al suo tavolo. Si mise in fondo tutto da solo come al solito visto che tutti i suoi compagni lo ignoravano da quando aveva messo piede li.

Harry invece si diresse verso l'ufficio del professor Silente. Si fermò davanti ai due gargoile. Ma non si ricordava la parola d'ordine. Si appoggiò a terra e cominciò a rovistare nello zaino per trovare la lettera che gli aveva mandato il professor Silente qualche giorno prima. "P. S. mi piacciono le ciliege" diceva l'ultimo pezzo che di solito era la parola d'ordine per entrare nell'ufficio di Silente. Harry si alzò in piedi e disse chiaramente -Ciliege- i due gargoile si spostarono e Harry prese le scale per salire al piano superiore. Bussò un paio di volte e una voce familiare lo invitò ad entrare. -Avanti- disse. Harry spinse la porta e entrò nell'ufficio accogliente del preside. -Voleva vedermi professore?- -Oh Harry. Vieni entra- disse cordialmente il professore. Harry chiuse la porta alle sue spalle e cammina fino alla cattedra dove sedeva l'uomo. Notò anche che non era solo. Qualcuno era seduto su una delle sedie davanti al preside. -Siediti- lo invitò Silente e Harry si sedette accanto a quel "qualcuno". -Harry lui e Rafael Rodriguez. È un nuovo studente spagnolo.- -Piacere- Harry sorrise al ragazzo e gli tese la mano. L'altro la strinse un po' esitante e mormorò un -Hola- sorridendo lievemente. Harry lo guardò meglio. Notò che aveva dei capelli neri come la notte che gli incorniciavano il viso in modo quasi innaturale. Vicino al labbro aveva una piccola cicatrice. La bocca era piccola e le labbra davvero molto sottili. Ma la cosa che colpì di più Harry furono i suoi occhi. Erano azzurri. Ma non di quell' azzurro che tutti conoscono. Erano decisamente di un blu intenso. Quegli occhi sembravano che dovessero rapire Harry e non dovessero lasciarlo andare mai più. Rafael in quel momento si spostò i capelli dalla fronte con un movimento della testa e in quel momento Harry lo trovò davvero sexy. "No no no!" Pensava "Io sono fidanzato non posso dire che questo sconosciuto sia sexy!" Harry fece uscire questo pensiero dalla sua mente. -Bene. Harry vorrei che tu facessi da tutor a Rafael per questa settimana. Giusto il tempo per ambientarsi nella nuova scuola.- -Non dovrebbero occuparsene i prefetti?- -In realtà chiunque può occuparsi di far ambientare i nuovi studenti nella scuola. E per Rafael ho scelto te. È del tuo stesso anno ed è un Grifondoro. E per giunta dormirete nella stessa stanza.- -Ah...daccordo. E so anche qualche cosa di spagnolo visto che mio cugino mi ha sempre obbligato a farlo con lui quando eravamo alle medie- -Perfetto allora!- esclamò Silente. -Rafael. ¿Hablas un poco de nuestro idioma?*- -Si un po' lo parlo...però non sono molto bravo.- rispose lui. -Ti insegno io- disse Harry sorridendo e Rafael ricambió il sorriso.- Possiamo andare professore?- -Certo andate pure ragazzi.- I due ragazzi si alzarono e uscirono dall'ufficio di Silente per andare in Sala Grande per la colazione.

Li Draco stava ancora finendo il suo pasto quando vide entrare Harry con un'altro ragazzo. Andò su tutte le furie. Lo stava tradendo con quello lì? Che poi, a dirla tutta, Draco non lo aveva mai visto. E avrebbe giurato che, da come si comportava Harry, anche lui lo avesse visto per la prima volta. Comunque per Draco era inaccettabile che il SUO ragazzo se ne andasse in giro con quello lì! Senza pensarci due volse si alzò dal tavolo e andò verso quello dei Grifondoro. Raggiunse Harry che nel frattempo lo guardava storto e gli dette una botta sulla spalla. -No dico ma ti sembra il modo?!- urlò. Forse troppo forte perché alcuni ragazzi smisero di mangiare e si volarono verso di loro. -Scusa ma che ho fatto?- chiese Harry innocente. -Hai anche la faccia tosta di chiedermelo?!- -Si visto che non so a cosa ti stai riferendo!- Harry lo guardò male. -Mi avevi detto che dovevi parlare con Silente e adesso te ne vai in giro con questo qui quando invece stai con me!- sbottó Draco furibondo. -Sono a giro con "questo qui" come lo chiami te perché è un novo studente e Silente mi ha chiesto di fargli da tutor per una settimana!- Draco arrossì immediatamente. -Non posso crederci...- mormorò Harry. -Tu non ti fidi di me!- Draco avrebbe voluto ribattere. Aprì la bocca per dire qualcosa ma le parole gli morirono in gola. Gli occhi di Harry cominciarono a luccicare e da un momento all'altro una lacrima gli avrebbe rigato il viso. Ma non poteva piangere davanti a tutti e quindi riuscì a trattenersi. -Harry...io...mi dispiace...non volevo..io...- -Ancora?! Mi sono rotto delle tue scuse! Da quando stiamo insieme non fai altro che scusarti. Scusa perché sono arrivato con 4 ore di ritardo. Scusa perché sono scappato con la Parckinson appena l'ho vista mentre ci baciavamo. Scusa perché sono sparito per giorni.- Draco si era portato le mani alla bocca. Gli faceva quasi paura a vedre Harry così arrabbiato -Mi sono rotto! Vedi di crescere un po' e non fare il bambino. Smetti di scusarti per tutto! E prendi questa storia seriamente perché altrimenti finisce tutto qua!- Le lacrime cominciarono a rigate le guance di Draco. -Non lasciarmi- mormorò. I due si erano guadagnati l'attenzione di tutta la Sala Grande inclusi i professori. Ma nessuno dei due sembrava essersene accorto. -Te lo prometto...non...non farò più il bambino- disse tra i singhiozzi. -Allora smetti di piangere- Draco obbedì e si asciugó le lacrime. -Bravo Dray...- Harry gli sorrise e gli prese la mano per tirarlo a se è abbracciarlo. Draco tirò un sospiro di sollievo. -Harry...- -Si?- -Ti amo- Harry arrossì leggermente e posò un bacio sulla guancia di Draco. -Anche io. Adesso vai a lezione altrimenti fai tardi- Draco annuì e andò via.

Harry si voltó e a lui si avvicinò Rafael. -¿Todo bien?- gli chiese lo spagnolo. -Si tutto bene Rafael. Dai andiamo ora- e trascinó il suo nuovo compagno verso le aule per fargli visitare la scuola.

Insieme per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora