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Blake

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Blake

𝟟 𝕤𝕖𝕥𝕥𝕖𝕞𝕓𝕣𝕖 𝟚𝟘𝟙𝟞

Le feste non mi sono mai piaciute, non ho mai sentito il bisogno di frequentarle, né di rimanerci per troppo tempo, se le frequento, è esclusivamente per cambiare aria ogni tanto. Per il resto, preferisco le serate organizzate tra amici, poche persone e pochi esemplari da sopportare.

I posti affollati non fanno per me, soprattutto se ci sono teste di cazzo nello stesso ambiente. Ho una tolleranza di sopportazione al di sopra del normale, cosa che in uno come me, non ti aspetteresti; riesco ad ignorare qualsiasi cosa, ogni tipo di provocazione e battute fuori luogo. Lascio gli altri fare ciò che vogliono, ciò che credono possa darmi fastidio per scuotermi, per avere una mia reazione.

Lascio che lo facciano finché non perdo completamente la pazienza. Cosa che sto facendo ora, mentre guardo Chase Campbell sfogare il suo inquieto interiore.

Sono arrivato da poco alla festa, non più di mezz'ora fa, e lui, non ha perso tempo a raggiungermi e a parlare.

«La tua faccia mi disgusta Jenkins, la tua completa esistenza mi disgusta», ribatte sprezzante e fa un passo verso di me.

Bradley, che si trova al mio fianco, si scosta dal muro per avvicinarsi a Chase.

Sposto una mano sopra la sua spalla e lo fermo prima che si metta in mezzo, difendendomi quando non c'è bisogno.

Chase, da quando si è fermato difronte a me, non ha fatto altro che ribadire ciò, aggiungendo anche altro nella speranza che le sue parole mi turbino. Al contrario, mi diverte.

Porto il bicchiere alle labbra e bevo un sorso della mia birra, dopodiché mi sposto dal muro, facendo un passo verso di lui a mia volta.

Il suo amico Aaron, alle sue spalle, alza lo sguardo dal telefono e lo punta verso su me.

«La mia presenza ti turba tanto, eppure sei qui a parlarmi e a richiedere le mie attenzioni», dico con tono fermo, senza deridere minimamente le sue azioni. Se lo facessi, starei solo al suo gioco, «non pensavo fossi così tanto ossessionato da me Campbell», aggiungo in fine.

La sua convinzione vacilla per un breve istante e il suo sguardo vacuo, ha una nuova scarica di rabbia. Le mie parole lo scuotono più di quanto non voglia ammettere a se stesso.

È ben consapevole che sia lui ad iniziare sempre uno scontro con me e mai il contrario, sa bene che la mia mente è più ferrea della sua e questo lo manda ulteriormente in bestia.

Vorrebbe ricevere lo stesso trattamento che riserva a tutti, così da pulirsi l'immagine che già si conosce di lui.

Tutti sanno che fra noi non scorre buon sangue e che ogni volta che ci ritroviamo nello stesso posto per troppo tempo, le cose sono destinate a finire male.

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