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Isabell

Il calore del suo corpo mi riscalda, il battito regolare del suo cuore, mi culla.
Ma ancora nessuno dei due sta dormendo.
Percepisco la sua mano che continua a muoversi sulla mia testa, passando le dita fra i miei capelli.

Come percepisco ancora il calore del suo bacio sulla mia fronte e questa volta, posso essere più che sicura di averlo sentito. Non è la prima volta che lo fa, ho sentito la stessa sensazione le altre volte che abbiamo dormito insieme, quando sono sempre stata io la prima a prendere sonno.

Non glielo farò notare, non voglio rovinare questo momento. Sta sera non è stato freddo nei miei confronti, si è aperto un po', sorridendo anche.

Neanche quello gli ho fatto notare, perché la sua risata sincera ha spiazzato anche me. È così raro vederlo rilassato fino al punto da accennare un sorriso sincero, ho lasciato che i miei pensieri rimanessero tali.

Però bisogna proprio dirlo, Blake quando sorride, è bellissimo. Più di quanto già non sia.
Penso sia un immagine che rimarrà impressa nella mia testa da qui ai prossimi giorni, è impossibile non pensare a come i suoi occhi che si socchiudono e come il suo naso si arriccia quando sorride.

E quel suono.
Un suono stupendo.

Altra cosa aggiunta alla lista delle sue qualità. Non oso immaginare la prima.

Riapro gli occhi, alzando la testa verso di lui e incontro i suoi occhi socchiusi, attenti e puntati verso di me.
Sulle sue labbra viene accennato un lieve sorriso, quasi impercettibile e il suo petto si solleva in un breve sospiro.

«Non hai ancora sonno?», domanda, senza smettere di muovere la mano.

«Sì, ma voglio vedere l'alba», rispondo, mettendomi meglio al suo fianco e sposto lo sguardo verso la vetrata.

È ancora buio, tutto calmo e silenzioso.
Non c'è neanche un accenno di vento, nonostante il cielo sia un po' nuvoloso e la luna, tanto splendente e accentuata, sia nascosta in mezzo alla natura.

«È ancora presto per quello», stringe l'altro braccio intorno alla mia vita, «dormi, perché tanto non riuscirai a vederlo».

Sospiro sulla sua pelle e ignoro quello che mi dice, posso resistere. Riuscirò a vedere l'alba, voglio assistere al risveglio del bosco e come sia la vista da qui.

Voglio sapere quale sia la vista migliore, il tramonto o l'alba.

Blake, lui è la vista migliore, lui e il suo bel corpo. Tu ormai sei di parte.

«Se hai sonno dormi pure, io aspetterò di vederlo», lo liquido.

Lo sento sospirare di nuovo e lasciate i miei capelli, per pizzicarmi la guancia, «sei sempre testarda», borbotta.

Annuisco, mentre sposto la sua mano dal mio viso, «abituati Jenk, te l'ho detto anche prima, non cambierò atteggiamento», lo informo, mandandogli un'occhiata.

Ha gli occhi chiusi e la testa girata di lato, «non devi».

Lascio l'argomento in sospeso, come fa sempre lui, sapendo esattamente cosa vuole dire e che non c'è bisogno di aggiungere altro.

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