19

2.9K 135 145
                                    



Blake

Avevo visto il biglietto dello studio, due giorni fa, mentre sistemavo i miei vestiti sulla scrivania. Isabell pensa che ho curiosato, ma era lì a vista d'occhio e non mi ci è voluto molto a capire di cosa si trattasse.

Sopratutto, guardandolo, ho ricollegato la presenza di Rachel il mercoledì pomeriggio, dove mentre stavo sistemando un disegno per Ethan, l'ho sentita inveire contro di lui.

Quella ragazza, non si fa intimorire da nessuno, neanche da lui. L'ha minacciato affinché le dasse ciò che gli chiedeva, è riuscita ad ottenerlo e lo ha consegnato al destinatario del tatuaggio, la ragazza ora distesa sul lettino.

Ho deciso di accompagnarla, e di assumere la responsabilità del suo tatuaggio, sapendo già che Ethan si sarebbe rifiutato.

Non la vuole intorno a se -specialmente intorno a me- per lui, Isabell, è fonte di distrazione e sopratutto, è un rischio troppo elevato che porterebbe Peter Campbell nella sua direzione.

Per me nessuno è fonte di distrazione, lei più di tutti, non voglio che si metta in mezzo nelle cose che mi riguardano; perché deve restarne fuori, ma Isabell non distoglie la mia attenzione dal mio reale obiettivo.

Ethan può dire quello che vuole su di lei, può continuare a cercare di comandare su di me, ma con scarsi risultati. Non gli darò ascolto, non gli darò mai modo di vincere su di me, sa bene perché me lo tengo amico.

Quello che fa lui, non è paragonabile a quello che faccio io. Il mio unico obiettivo è quello di assicurarmi che finisca i suoi affari, che i debiti che hanno i ragazzi vengano saldati e che li lasci stare una volta finiti.

Evidentemente è lui che si fa distrarre dalla presenza di una ragazzina, con il timore che possa fare la spia al padre.
Peter Campbell, se vuole, lo prenderebbe anche senza la figlia nei dintorni.

Quindi il suo tono di avvertimento, di tenerla lontana e quant'altro, deve lasciarlo da parte e continuare ciò che sta facendo.

Se sono venuto qui oggi, è per aver comunque evitato a Isabell la figura della perfetta idiota; si sarebbe indispettita e avrebbe tenuto il broncio per tutta la giornata, più a se stessa, che all'uomo fuori dalla stanza.

E in più, non voglio di nuovo Rachel Rogers, arrabbiata e urlante. Mi basta già vederla massacrare l'ego di mio fratello, non la tollererei nuovamente qui dentro.

Vengo allo studio una volta alla settimana, solo per ricreare i disegni richiesti dai clienti, quelli che Ethan non riesce a preparare in tempo per l'appuntamento. Non sono un tatuatore, come ho detto a Isabell, e mai lo sarò.

I miei piani, per il futuro, sono altri e questo è solo un altro passatempo.

«Se non tatui, quando hai imparato a farlo?», mi domanda lei, come se avesse appena percepito il flusso dei miei pensieri. Abbassa lo sguardo verso di me.

Rimuovo l'inchiostro in eccesso e alzo lo sguardo su di lei, allontanando la macchinetta, «quando Ethan ha aperto lo studio, ha insistito che provassi almeno una volta, poiché pensava che i miei disegni fossero sprecati solo per la carta», le spiego.

La luce nei tuoi occhi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora