C'ERA UNA VOLTA

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Le favole esistono. Questa é certezza. Vivono tra le vite del mondo, passeggiano tra le vecchie vie di una Parigi dimenticata, ridono tra la folla Newyorkese mentre la neve scende e imbianca, attraversano Ponte Carlo di Praga arrivando all'orologio astronomico testimone del tempo, galleggiano su una gondola osservando meravigliate piazza San Marco in maschera a Venezia. Oppure seggono tra i banchi di scuola là dove nessuno penserebbe mai di trovarle e scoccano sogni tra protagonisti inconsapevoli della loro poesia.
Esse vivono. Incidono sul dorso della copertina in cuoio il loro titolo e lasciano poi ogni cosa scorrere. Scorrere come la Senna sotto ai ponti di Francia.
Non hanno sempre uno svolgersi sereno o un lieto fine. Le favole ti accarezzano leggere e calde avvolgendoti in una nuvola rosa che piove lustrini, che brillano il mondo.
Volare o cadere. Librarsi leggeri nel vento ha i suoi rischi. Questo rende difficile riconoscerle. Le favole. La loro immensa follia. L'essere uniche ed equivoche. Spesso truccate. Mai svelate.
Le favole sono neve che in fiocchi cade e imbianca, resta e ammalia poi scompare sciogliendosi al sole. Giungeranno infiniti uomini dipoi e non sapranno mai che sapore avesse il candido tepore di quel temerario fioccare. Eppure vissero.

IRYANNEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora