3. LUI

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I protagonisti di una storia sono sempre almeno in due. E se Iryanne è lei, dalla parte opposta del lago esisto io, Antonio. Con ogni grigio che mi appartiene. Ogni pensiero che arriccia ed increspa improvviso il mare della vita in cui mi affaccio. Con i miei nodi al pettine. Con pregi, fragilità e maschere in cartapesta che invento ogni Carnevale per non farmi toccare.
Non so cosa mi sia capitato o come sia potuto accadere, un giorno ho aperto la finestra del terzo piano ed una leggera brezza ha attraversato la mia vita. Improvvisa. Piacevole. Tagliente.
Trent'anni tra me e lei. Erano troppi, lo so perfettamente, sono tutti solo numeri, ma contano in questa vita maledetta, non potevo stare con una bambina. Anche se quella ragazza era diversa dalle altre. L'unica testa della quale sia mai stato attratto. Lei era la melodia della canzone che preferivo. I sette colori dell'arcobaleno. La rondine che arriva a nidificare in una calda estate. Il sole che al crepuscolo scompare dietro la linea dell'orizzonte. Lei era. Semplicemente lei era.
Spesso mi soffermo a pensare e mi chiedo:
... se non fossi stato il suo insegnante? ... se lei fosse stata una mia collega? ... se l'avessi incontrata per strada?
Come sarebbe cambiato il mio interesse per lei? Saremmo stati più sereni o qualcosa avrebbe interferito? Avremmo avuto ancora tanto bisogno l'uno dell'altra? Come avrei reagito ad un sentimento che continua a farmi paura? Se le variabili fossero state diverse, saremmo cambiati anche noi?
Mi appartiene. E' l'essenza di tutto ciò che sono. Quando il cammino della vita accende una luce tanto accecante non si può fingere di non restarne ammaliati, perché non esiste incantesimo alcuno che sia più forte di lei. Perché non vi è falena alcuna al mondo che non rischi se stessa per avvicinarsi alla sua fonte di luce.
Forse non dovrei neanche soffermarmi su questi pensieri. E' così semplice sino a quando non si è coinvolti. Siamo abili tessitori di pensieri e parole quando osserviamo da lontano una storia che non ci sfiora direttamente.
Forse questo amore sarebbe stato esattamente ciò che è adesso. Qui ed ora. Così concreto da spaventarmi, così dolce, così passionale. Così maledetto. Così segreto. Così taciuto e gridato. Così impaurito. Così incompreso. Così incosciente...
 
Ogni volta immagino che l'universo mi stia osservando dritto negli occhi con un ghigno spiritoso di sfida. Il destino è come la tela di un ragno. Invisibile. Forte. Quando ti cattura non sai come uscirne, paradossalmente più ti muovi e più ne resti coinvolto. La trovo ovunque nei posti più impensati c'è lei, che sia qui oppure in un'altra città, vorrei avvicinarmi ma non posso, mi limito ad osservarla da lontano trattenendo con ogni forza anche un semplice "ciao", perché se l'avessi vicina non potrei resisterle. Icaro si fece prendere per un solo istante dall'ebrezza del volo e si avvicinò troppo al sole. Il calore fuse la cera con la quale erano state fissate al suo corpo le ali di piume, così cadde nel mare trovando la sua morte. Io sono Icaro. Lei il mio sole. Se mi avvicinassi non avrei alcuna possibilità di non lasciarmi andare.
Donna. Lo è sempre stata. Capace non solo di guardarti ma di vederti, l'unico essere al mondo ad osservare in assenza di giudizio. Ero nudo di fronte a lei, mi ha sempre fatto sentire a casa ed è esattamente per questo che anche oggi come ieri io... non resisterei.
E' come morire di sete per anni sotto il cocente sole di agosto con la gola arsa e dolorante e trovare qualcuno che ti offre un bicchiere di acqua fresca, sei a due centimetri dall'afferrarla quando ti accorgi di essere legato talmente stretto da non aver nessun modo per arrivarci. Per una volta avevo inciampato sulla donna nata per stare al mio fianco, non una delle tante, ma l'esatta parte del puzzle che si incastrava alla perfezione nel mio spazio affollato da chiacchiere, sbagli, malinconie e cattive decisioni, eppure lei che sembrava essere mia, non avrebbe mai potuto esserlo davvero.
  
Vedi si rimane in piedi anche se tu non ci credi Dimmi cosa vuoi sapere, cosa vuoi di questo amore Anche se non respiro e non mi vedo più
In un giorno qualunque dove non ci sei tu Anche se aspetto il giorno,
quello che dico io,
dove ogni tuo passo si confonde col mio Forse serve un po' di tempo Credo, spero, penso, sento
Voglio essere importante per te
e non per la gente
Anche se non respiro e non mi vedo più In un giorno qualunque dove non ci sei tu Anche se aspetto il giorno,
quello che dico io,
dove ogni tuo passo si confonde col mio
Niente da dire,
niente da fare
forse c'è un tempo per riprovare Perché tu sarai sempre
il mio solo destino
Posso soltanto amarti, senza mai nessun freno
Anche se non respiro
e non mi vedo più
In un giorno qualunque dove non ci sei tu
-In Un Giorno Qualunque-
Marco Mengoni
   

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