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"un triplo cioccolato alla menta con salsa caramello, praline è un po' di panna montata e crema al cioccolato, grazie" Jasmine digitò l'ordine e con un sospiro si girò per preparare il gelato del cliente

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"un triplo cioccolato alla menta con salsa caramello, praline è un po' di panna montata e crema al cioccolato, grazie" Jasmine digitò l'ordine e con un sospiro si girò per preparare il gelato del cliente.

Mentre aggiungeva tutti i componenti, non potè fare a meno di trattenere una smorfia di disgusto, non solo per l'aspetto , ma anche per il sapore che doveva avere.

La gente ha le papille gustative davvero incasinate.Pensò mentre porgeva al ragazzo il gelato con un sorriso finto sul volto.Poi prese i soldi prima che lui si allontanasse con aria soddisfatta.

"Bleah!" Esclamò quando lo vide fare il primo morso e goderselo.
Adolescenti.Alzò gli occhi e si ritrovò di nuovo annoiata e sola nel negozio.

Jasmine lavorava in una gelateria nel centro commerciale.Era sempre pieno di ragazzi che uscivano dalla scuola, e lei era più che felice quando aveva il giorno libero e poteva dedicarsi all'altro lavoro: commessa al cinema.

Non era un posto elegante, ma l'aiutava a tirare avanti.Infatti, non si sarebbe potuta permettere il suo appartamento senza quel lavoro.

Jasmine viveva in un appartamento tutto rotto, e avrebbe dovuto continuare a servire gelati ad adolescenti mocciosi, visto che non c'erano molti lavori disponibili per la sua situazione economica.

E come se non bastasse, si rifiutava di far sapere ai genitori del suo terribile stato finanziario.Glielo avrebbero sbattuto in faccia e lei non ne sarebbe mai uscita.

Faceva fatica a pagare le bollette, ma era felice e orgogliosa.Non aveva bisogno di una villa, di un amico o dei suoi genitori, o di un lavoro di lusso.

Aveva una laurea e aveva un cervello.

Jasmine sorride quando la sua sveglia suonò.Poteva finalmente firmare il cartellino, prendere le sue cose e andarsene a casa.

L'adolescente che lavorava al negozio e che odiava Jasmine, arrivò.Sgranò gli occhi quando la vide.

Ovviamente non riusciva a capire come una 25enne potesse lavorare in un negozio dove lavorava anche un'adolescente.

Senza dire una parola Jasmine, prese il borsone, lo lasciò pendere dalla sua spalla e uscì dal centro commerciale.

Auto e bus le passavano affianco mentre lei camminava e non poteva fare a meno di sentirsi triste, per il fatto di non poter permettersi una macchina tutta sua.

Non è semplicemente possibile. Ricordò a se stessa, e guardò il cielo con preoccupazione. Stava per piovere e doveva raggiungere casa prima che ciò accadesse.

Con una ritrovata determinazione nel suo corpo stanco e affannato, Jasmine iniziò ad accelerare il passo mentre si dirigeva verso la metropolitana.

Non solo doveva schivare la pioggia, ma doveva anche ridurre il percorso da 10 minuti a 5, o avrebbe perso l'ultima corsa.

Questo non poteva succedere.

Rendendosi conto che non ce l'avrebbe fatta, iniziò a correre, sbattendo contro le persone e sfrecciando dietro gli angoli degli edifici prima di arrivare alla stazione e correre giù per le scale, quasi cadendo sul penultimo gradino.

Passò velocemente il suo biglietto al tornello e saltò sul treno mentre le porte si stavano chiudendo. Non c'erano posti liberi, e quando il treno cominciò a muoversi, Jasmine si piegò, posando le mani sulle ginocchia e prese grandi boccate d'aria.

Dopo aver calmato il respiro, scivolò lungo la parete e portò le ginocchia al petto per tutto il resto del viaggio.

Vogl sul a te ~Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora