CAPITOLO 3.

149 9 2
                                    

[La ragazza nei media sarebbe Fely, ma se non vi piace potete liberamente immaginarvi chi volete.:) ]

Una volta entrata, incontro lo sguardo curioso dei ragazzi.

Sorrido,giusto per non far sembrare nulla di strano, e vado a sedermi nel braccio del divano, di fianco a Louis.

Stanno giocando a super mario bros, quindi non posso fare a meno di dire:
"Ehi, mi fate fare una partita?" Sorrido.

"La tua voce mi irrita così tanto." Sento dire una voce rauca,che riconosco come quella di Harry.

"A me sai cosa irrita?" Chiedo, guardandolo con un ghigno compiaciuto.

"Cosa,amore?" Mi guarda con un sorrisino. Odioso.

"La tua presenza." Gli faccio l'occhiolino,per poi alzarmi e andare in cucina. Ho una sete tremenda.

Apro il frizzer, e prendo l'unica bottiglia d'acqua fresca che c'è lì dentro.
Apro la mensola sopra il lavabo, e tiro fuori un bicchiere di vetro davvero grande, come quelli nei bar.
Mi siedo sullo sgabello alto, e riempio il bicchiere sopra il tavolo.

Mentre bevo tranquilla, sento dei passi dietro di me. Ruoto la sedia, e vedo Harry che cerca qualcosa nel frigo.
Impreca.

"Cercavi questa?" Gli faccio vedere la bottiglia d'acqua.

Si gira, e alza gli occhi al cielo, vedendo l'oggetto che, molto probabilmente, cercava.

"Dammela." Mi porge una mano per farmi capire che devo dargliela.

"Scusami Harold, ma non ci tengo." Rido, alludendo a qualcosa che sicuramente non è la bottiglia.

Chiude gli occhi sospirando frustrato,e quando li riapre, hanno una leggera sfumatura di malizia.

"Cosa devo fare per avere quella bottiglia?" Dice, avvicinandosi lentamente.

Capisco subito cosa intende, e sorrido furba.

"Non mi farei fare mai niente da te, stro-" non faccio in tempo a finire la frase che me lo trovo maledettamente vicino al viso.

Cerco di stare calma, di sembrare calma,ma mi riesce davvero difficile.

"Harry, cosa-" abbassa la testa, e sento le sue labbra morbide e fredde premere sul mio collo.

Comincia a far scorrere una scia umida di baci, leccando in certi punti.

Non riuscendo a fermarmi, stringo le braccia attorno al suo collo, fremendo.

Mi bacia un'ultima volta, e poi alza la testa, con un sorrisetto compiaciuto.

Lo guardo confusa.

"Due cose, piccola." Mi dice.

"Primo, hai detto che non ti faresti fare nulla da me. E invece, ti sei completamente lasciata andare."

Abbasso lo sguardo, non sapendo cosa dire.

"E secondo," mi alza il viso con un indice sotto il mento.

"Grazie per l'acqua" ridacchia, con la bottiglia in mano, per poi uscire dalla stanza.

Dannati i suoi occhi così.. intensi.

**
So che è corto, anzi, cortissimo, ma finiti gli esami vedrò di impegnarmi di più su questa storia.

50 sfumature di verdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora