Capitolo 3

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Prefettura di Tokyo- Passato - Nara POV

Avevo ancora il volto di Yuzo davanti ai miei occhi. Che cosa avevo appena fatto? quel gesto, non ci potevo credere...ero sempre stata una ragazza tranquilla, senza troppi grilli per la testa ma udire quelle parole da parte sua, aveva fatto scattare qualcosa in me e non di certo positivamente.
Gli avevo addirittura scaraventato a terra la sigaretta che era intento a fumare! Non che questo fosse un male...

Fissai per un istante la mano con la quale lo avevo appena schiaffeggiato. Era rossa e pulsava tremendamente...sicuramente a causa della troppa enfasi che avevo messo un istante prima nel colpirlo. Non sapevo nemmeno di possedere così tanta forza! dal canto suo, la sua guancia non era messa meglio...

- io...-

Non riuscii nemmeno a terminare quella frase che i suoi amichetti si piazzarono velocemente fra di noi. Non compresi a pieno quel loro atteggiamento. Quale delle due possibili ipotesi era più vicina alla realtà? si erano messi sulla difensiva per evitare che Yuzo si scagliasse contro di me oppure il signorino lasciava fare il lavoro sporco ai suoi "sottoposti" e sarebbero stati loro i primi a farsi avanti sulla sottoscritta? in cuor mio sperai nessuna delle due ma sapevo che la mia era solo un'illusione di una sciocca ragazza.

In quell'istante, non so per quale motivo, forse intimorita dalla situazione che si presentava di fronte a me, mi ritornarono alla mente le parole del maggiore dei miei fratelli. Tsuita era il più calmo dei tre, quello riflessivo. A differenza di Ruy e Okami, lui ponderava ogni parola detta.
Era quello degli insegnamenti da assimilarli e custodirli come un prezioso tesoro. Per questo motivo, una mattina di oramai cinque anni orsono, mentre eravamo intenti a sorseggiare una tazza di the in veranda, non rimasi affatto meravigliata che fu proprio lui a tirar fuori quell'argomento. Supper crudele, non era altro che la verità...

- Nara...ricordati queste parole! "in qualunque situazione ti potrai trovare, devi mostrare di non aver mai paura anche quando in realtà sei pienamente terrorizzata. L'odore della paura è il primo richiamo per un Alpha di schiacciarti del tutto" -

Io, in quell'istante, ne avevo ben quattro di fronte a me...

Giocai d'anticipo. Scansai i primi e puntai il mio dito accusatorio seppur tremante, contro Yuzo.

- è ciò che ti meriti...sei patetico quanto la tua famiglia! se la si può considerare tale...-

Ecco, dopo quella affermazione avevo firmato definitivamente la mia condanna a morte!

Mi voltai velocemente per non mostrare a nessuno dei presenti gli impellenti segni di cedimento e mi allontanai il prima possibile da quel luogo. Ero di nuovo in lacrime ma non riuscii a capire se erano dovute all'accumulo di tensione che piano piano stava abbandonando il mio corpo o al ripensare alla parole di quel ragazzo. 

Sentii in lontananza  i miei compagni di classe ringhiare qualcosa contro di me ma tentai di non percepire nemmeno una singola parola che stava uscendo da quelle bocche. Continuavano imperterriti ad inveire nei miei confronti finché non fu Yuzo stesso ad azzittirli di colpo.
Da quando lo avevo schiaffeggiato, quel rimprovero nei confronti dei suoi amici furono le prime parole che gli sentii pronunciare accompagnate da una leggera risata di compiacimento.

Non lo capivo...sembrava che nulla fosse in grado di scalfirlo. A quanto pare, a differenza della sottoscritta, i miei insulti non avevano nessuna rilevanza per lui! parole al vento...forse le considerava tali.
Eppure, anche se solo una volta, avevo visto quegli occhi terrorizzati...

Complice il week end imminente, per due giorni consecutivi non dovetti subire gli sguardi di quel branco di Alpha. Anche se, dopo quello che avevo fatto, il terrore di ricevere una qualche chiamata da parte del preside dell'istituto era costantemente dietro l'angolo. Come mi sarei giustificata con i miei genitori dell'accaduto? mi avrebbero compreso o forse, anche per loro questa volta avevo perso il lume della ragione?

An Alpha to hate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora