La mattina dopo, Louis camminava avanti e indietro davanti alla clinica, sperando che la camera di Harry si affacciasse sulla strada di campagna, assolutamente non frequentata, che circondava la struttura.
Harry si ricordò di guardare dalla finestra e lo vide.
Lou, che teneva lo sguardo in alto, lo individuò nel giro di un minuto.
Harry posò una mano aperta sul vetro, come se a distanza quella potesse essere una forma di contatto.
Louis alzò la sua, poi la portò alla bocca e gli inviò un bacio.
Styles era raggiante, i suoi capelli disordinati gli davano un'aria da ragazzino ribelle.
L'amore che provava per quel piccolo Peter Pan che saltellava per strada come un folletto era enorme e non si era mai spento negli anni.
Si era trasformato varie volte ma non era mai scemato.
Poteva provare rabbia nei suoi confronti e allora era una rabbia devastante, risentimento che spaccava il cuore, ma mai indifferenza, mai sentimenti affievoliti. Lo aveva odiato con tutto se stesso, ma era sempre un amore travestito.
Lou, dal canto suo, voleva rassicurarlo, ci sarebbe stato, quando fosse uscito da lì, ci avrebbe pensato lui. Aveva già un piano, portarlo con sé nel tour europeo. Sarebbe stato difficile e avrebbero dovuto organizzare tutto molto bene per non essere visti insieme, ma forse si poteva fare.
Anche Harry avrebbe avuto i suoi impegni ma per parecchie volte avrebbero potuto rimanere uniti. Sapeva che il suo 'riccio' aveva bisogno di sentire tutto l'amore che poteva dargli.
Gli veniva da piangere a pensare a quei cinque ragazzini, quasi dei bimbi, travolti dal successo e da quel mondo spietato.
Quando si erano conosciuti, Harry era ingenuo e nel giro di pochissimi anni, forse appena due, si era trasformato prima in un ragazzo dannatamente sexy ed ammiccante e poi in un uomo che aveva provato tutte le esperienze, compresa quella che lo aveva condotto lì, dietro quella finestra.
Forse sarebbe stato meglio per entrambi non aver passato la selezione di XFactor, ora avrebbero avuto una vita vera, non di plastica.
Certo, le lusinghe della droga li avrebbero raggiunti in qualsiasi ambiente e poi non si sarebbero innamorati, o forse sì?
Secondo loro erano destinati e al destino non puoi dire di no.
Sulla perdita di ingenuità, quella è una cosa fisiologica, crescendo è naturale e per altro una buona parte di colpa la dava a se stesso, era stato lui ad insegnare ad Harry ad amare.
Erano cresciuti, tutto qui, era inevitabile.
Decise di non demonizzare il loro status di star internazionali e anzi, di pensare a tutti i lati positivi.
Potevano aiutare tante persone sfortunate, con la loro beneficenza, portavano gioia nella vita della gente con la loro musica e anche con la loro storia d'amore, segreta fino a un certo punto.
Migliaia di persone facevano il tifo per loro e credevano nei buoni sentimenti proprio grazie a loro.
Bisognava solo superare qualche ostacolo, aspettare un paio di anni e poi forse sarebbero riusciti a stare insieme pubblicamente.
Vide Harry salutarlo e mimare il fatto che dovesse andare, chiamato probabilmente dai medici, così salì in macchina dopo un ultimo ' ti amo' silenzioso.
Louis improvvisava pietosi Moonwalk alla Michael Jackson, alcuni passi di Greese, facendo anche finta di pettinarsi, ed una esilarante Morte del cigno che lasciò Harry stremato dalle risate.
STAI LEGGENDO
SOMEONE ELSE'S NAME
أدب الهواةIn Love of My life, Harry canta di come lui e Louis andassero negli alberghi firmando con nomi fasulli. Questo racconto tratta dei sotterfugi usati dai Larry per potersi frequentare in segreto. Ma avvenimenti recenti hanno un po' deviato la mia inte...