Parte 7 Amburgo

49 8 0
                                    

Respirare l'aria esterna, salire in macchina, già gli aveva fatto girare la testa, ma l'abbraccio e il bacio di Lou gli diedero il colpo finale.

" Mi sento ubriaco, Lou."

" Tante emozioni tutte in una volta, amore, calmati e partiamo con tranquillità, abbiamo tutto il tempo."

" Con l'aereo?"

" No, ce la facciamo tutta in auto, è più prudente. Arriva prenderci la macchina oscurata, fra poco, al mio albergo, andiamo nel posteggio sotterraneo e facciamo il cambio."

" Ok, bene, hai pensato a tutto. Scusa Louis se ti ho rovinato la vacanza ma ero così spaventato. Ho capito che non avrei potuto farcela da solo e non volevo deluderti."

" Lo so, hai fatto la cosa giusta, ti apprezzo per questo. Sei stato coraggioso e molto maturo."

" Grazie, avevo bisogno di sentirtelo dire."

" Credi che sarei stato tutti giorni a fare lo scemo sotto la tua finestra, se non fosse così? Poi hai visto che bravo? Mi tenevo a ridosso del muro per non farmi vedere dai dottori e in effetti non mi hanno mai scoperto! Forte, eh?"

" Eehhh, fortissimo Louis. Ti amo perché sei quasi come l'uomo invisibile, hai i superpoteri."

Louis gongolò soddisfatto e si prese un bacio di ringraziamento da un Harry che tratteneva a stento il riso.

Harry andò a stare a casa di Louis, che usciva per lavorare ma poi la sera tornava, di solito con la cena pronta.

" Allora, partiamo con l'aereo privato per Amburgo, ci portano in Hotel e ci fanno passare come al solito dal retro. Noi ci imbacucchiamo bene..."

" E' agosto, Lou. Farà un caldo porco."

" Mica di lana, ci mettiamo qualcosa di leggero, un cappellino ben calcato.

Io magari riesumo il gatto morto biondo."

" Devi anche sculettare un po', per essere credibile."

" Ok, il gatto morto lo metti tu, allora. Io mi caccio su una felpa col cappuccio."

E partirono.

" Non me la sento di venire al concerto, ti seguo su Instagram."

" Va bene, Harry. Diventa tutto più facile. Torno appena ho finito. Ordino io la cena per te al servizio in camera, basta che mi dici cosa vuoi, e nessuno saprà mai che sei qui."

" Affare fatto. Niente nomi fasulli?"

" Perte no, non esisti nemmeno."

" Ah, ok. Sono un fantasma."

" Esatto."

Giunti nella camera d'albergo, Harry si rinchiuse in bagno, quando un cameriere portò la cena.

Louis si avviò verso la Barclays Arena dopo averlo baciato con tutto l'amore possibile.

Harry da solo cominciò a giocare col cellulare, mancavano ancora due ore al concerto e si stava annoiando.

Si fece dei selfies che mandò a Gemma e a sua mamma.

Si scattò delle foto allo specchio con un'aria sbarazzina e disordinata.

Postò la foto su Whatsapp anche sul gruppo dei suoi ex compagni di band.

Era parecchio che non li sentiva.

Andò a guardare su Instagram se c'era un profilo che trasmettesse la diretta di Lou e si impappinò coi tasti.

Non se ne rese conto ma postò la foto alla specchio pure sulla piattaforma.

SOMEONE ELSE'S NAME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora