Capitolo sette: Robert Baker

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Georgia 2020 Atlanta

"PIU' VELOCI, ANDIAMO!"

Kim era davanti a tutti, dirigeva il gruppo. Robert era dietro di lui, aiutando Peter e Jerry quando ne avevano bisogno. Meno di trenta minuti e la città sarebbe stata bombardata, rasa al suolo per sempre.

"Quanto manca!?" – chiese Robert, affaticato per la corsa asfissiante.

"Venticinque minuti!" – gli rispose Kim, controllando l'orologio che aveva al polso.

Il gruppo uscì dall'edificio, guardandosi ossessivamente intorno. Il rischio che ci fossero quei mostri ad attenderli fuori era molto alto. La città era nelle loro grinfie. Forse dopo il bombardamento si sarebbe risolto tutto.

Forse.

"A pochi metri da qui c'è il veicolo con cui io e la mia squadra siamo arrivati! Seguitemi!" – li informò Kim, facendo cenno agli altri di stare al passo.

Peter raccolse quanta più aria poté nei polmoni e riprese a correre, raggiungendo il capo fila in pochi secondi. Non riusciva ancora a credere di aver perso sua moglie. Quei mostri l'avevano presa con loro, non lasciandogli la minima possibilità di salutarla un'ultima volta. Ma la cosa che lo faceva stare male di più, era la consapevolezza. Sapeva di essere debole. Sapeva che non sarebbe mai stato in grado di proteggere chi amava e la morte di Sam lo aveva dimostrato. Sapeva che Olivia sarebbe stata la prossima. Non riusciva a mettere la sua anima in pace. A breve sarebbe crollato.

L'intera atmosfera era in subbuglio. I palazzi cadevano a pezzi, diversi erano ridotti a veri e propri scheletri. Le auto per le strade si ingrigivano sempre più, stessa cosa per i lampioni, non più gialli come erano qualche giorno prima. Ma in quel momento la situazione era niente rispetto a come sarebbe diventata tra alcuni minuti. I palazzi sarebbero scomparsi, le auto carbonizzate e probabilmente anche le bestie. Se non si fossero mossi, non avrebbero fatto una fine molto diversa. Kim svoltò alla sua destra, gli altri lo seguirono a rotazione. C'era un carro armato al centro della strada.

Era forse quello il mezzo che avrebbero dovuto usare per fuggire?

No, impossibile. Troppo lento e ingombrante. Sicuramente Kim aveva un piano efficiente in mente.

"Dietro il carro armato – fece notare al gruppo – c'è il mezzo che stiamo cercando!"

Mancava poco. Pochissimo e avrebbero raggiunto il veicolo che avrebbe salvato tutti. Ma non fu così semplice. Dalla parte opposta della strada comparve uno di quei mostri. Pochi secondi dopo, un altro. Nello stesso momento un rombo inquietante si diffuse in tutto il cielo. Stavano arrivando gli aerei che avrebbero bombardato la città.

"DOBBIAMO MUOVERCI, NON CI FERMIAMO!" – urlò, conscio della terribile situazione.

Peter, Robert e Jerry salirono nei posti di dietro mentre Kim si mise al volante. Fortunatamente le chiavi erano ancora lì. Tirato un sospiro di sollievo, le girò e partì, lasciandosi alle spalle il carro armato. Le bestie notarono quello strano movimento e iniziarono a correre. Ma la camionetta andava a sessanta orari, quei mostri erano più veloci. Qualcuno avrebbe dovuto fare qualcosa e rallentare la loro corsa. Perciò Robert raccolse uno degli M16 che avevano racimolato dai compagni di squadra deceduti e si posizionò in ginocchio sul sedile.

"Kim! – lo chiamò – Tu continua a guidare, qui ci penso io!"

Il ragazzo assentì, premendo con più decisione l'acceleratore. I lampioni e i veicoli sfrecciavano a gran velocità, stessa cosa per le strisce bianche che dividevano le strade in più corsie. Ogni tanto la camionetta centrava in pieno delle piccole buche sull'asfalto, facendo saltare in aria l'intero gruppo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 27, 2023 ⏰

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