Cambio di piano

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Ma cosa mi era saltato in mente?!
Avrei dovuto immaginarlo che lui mi avrebbe trovata, ma forse la cosa non mi dispiace.
Sono stata zitta per troppo tempo, e lo capisco dal peso che con il passare del tempo si appesantisce sempre di più.
Non posso andare avanti così, devo affrontarlo, non sono più una bambina.
Corro in camera a vestirmi. Opto per un jeans e un maglione rosa.
Appena esco dalla porta, noto il ragazzo di prima. Corro da lui.
<<Ehi, riguardo la proposta di prima, accetto, verrò con te>>
Mi guarda come se stesse cercando di leggermi.
<<Perché questo cambio di idea?>>
Ovviamente sembrava troppo facile
<<Ti basta sapere che non lo sto facendo per te>>
Dico fredda
<<Ti farò venire con me solo se mi dirai il motivo>>
Non so perché, ma nel suo sguardo intravidi una sorta di curiosità, come se ci tenesse davvero a saperlo.
<<Va bene, ma non qui. C'è un posto dove possiamo stare da soli?>>
Lui sorride
<<Certo, seguimi>>
Mentre lo stavo seguendo, notai che stavamo andando verso la mia stanza.
<<Sai stellina, probabilmente non te ne sarai accorta, ma la mia stanza si trova accanto alla tua>>
Sbuffo. Ci mancava solo questa.
Intrappolata nei miei pensieri, non mi accorgo che lui aveva già aperto la porta e con un cenno mi indica di entrare.
<<Tesoro tranquilla, non mordo>>
Questo è matto
<<Prima stellina, adesso tesoro, quanti nomignoli mi darai prima di chiamarmi per nome?"
Dico seccata mentre entro nella stanza.
<<Prima devo trovare quello che ti si addice di più. Di solito mi viene spontaneo. Ma tu sei piena di sorprese. È come se non riuscissi a leggerti fino in fondo, ed è la prima volta che mi succede"
Rido
<<Non si può leggere una persona. Nessuno sarà mai se stesso al 100% , e questo perché viviamo in un mondo dove la gente pur di farsi accettare si crea delle maschere fatte per essere indossate per ogni situazione. Ne crea talmente tante che alla fine si dimenticherà la sua vera personalità. E alla fine diventerà una fotocopia, come tutti gli altri>>
Intravedo nel suo sguardo che è rimasto colpito dalle mie parole
<<Forza siediti>>
Dice indicando il divano.
Per fortuna è grande, quando ci sediamo c'è una distanza che mi fa sentire sollevata.
<<Racconta, cosa ti ha fatto questo uomo per farsi odiare da un angelo come te?>>
Ennesimo soprannome

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