Fabio di merda

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Che poi va sempre a finire così. Per passare una serata diversa alla fine ti rifugi nell'unico locale figo della zona, con le luci bi e la musica a palla, con l'illusione di distrarti e mettere a tacere i pensieri almeno per un paio d'ore. E invece indovina un po'? Ti ritrovi al bancone da solo, tra le mani un bicchiere di gin, e la testa che non fa altro che rimuginare.
Con l'unico risultato che ti annoi a morte e che vorresti solo tornare a casa. Se solo a casa non ci fosse la cazzo di cena con le nonne.


E la cosa più assurda è che sarebbe semplice: vai col primo che ti guarda e così in una botta sola hai recuperato un posto letto per la notte e magari ti fai pure una sana scopata.

E invece.
Invece è da un'ora che rifuggo tutti gli sguardi che incontro perché non ce n'è uno che mi sembri sufficientemente interessante. E forse ho anche l'aria di uno sfigato.

Poi d'un tratto, sbam. Il sorso di gin non fa in tempo a scendere in gola che sento una cosa strana alla bocca dello stomaco, mentre il tizio in piedi di fronte a me alza il suo bicchiere nella mia direzione e mi sorride. Poco convinto ricambio e mi volto dall'altra parte. E no, quella cosa alla bocca dello stomaco non è dettata da nessun desiderio di preda. È solo imbarazzo.
Ma non faccio in tempo a distogliere lo sguardo che il tizio lascia le luci blu dell'altra stanza e in un attimo lo ritrovo alla mia destra.


"Ciao" ammicca posando il bicchiere sul bancone.
"Ciao"
Sarebbe pure carino, con quella maglia bianca che lascia poco spazio all'immaginazione e quel giacchetto nero in pelle, se solo non avesse un metodo di approccio degno della più squallida commedia romantica americana.
"Sei nuovo. Non ti ho mai visto qui" dice infatti un attimo dopo, e io non posso trattenere una smorfia di disgusto.
"Ah... dai non fare così" replico.
Ma lui non demorde.
"Così come?" mi chiede con gentilezza, ed è proprio quella gentilezza a risultarmi stucchevole.
"Riproviamo"
Solo perché sei figo.

"Basta che non provi a offrirmi da bere"
"Beh se preferisci ci spostiamo subito. Io abito qua vicino" incalza, come in un copione già scritto.

E sempre da copione, io adesso dovrei accettare senza pensarci. Uscire con lui da questo locale, seguirlo a casa sua, iniziare a spogliarlo appena ci chiudiamo il portone alle spalle e farci una bella scopata. Che probabilmente domani avrò già dimenticato ma che intanto, almeno finché avrò il suo odore addosso, mi faccia dimenticare... Fabio.

Dannazione, è solo a lui che penso non appena lo sento pronunciare quelle parole.
E quello che fino a qualche mese fa mi sembrava normale, forse addirittura banale, adesso mi fa ribrezzo.
Mi fa ribrezzo pensare di mischiarmi con qualcun altro. Di avere addosso un odore che non sia il suo, labbra che non siano le sue, mani estranee.

"Fabio di mmerda..." soffio, distogliendo lo sguardo.
E lui non chiede niente, e un attimo dopo mi dà già le spalle.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2023 ⏰

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