Capitolo 7

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Millie

I miei occhi seguono attenti ogni passo di Jason.

Lui fa il giro del bancone e apre il frigo. La sua figura è alta, ogni parte di lui trasuda forza. "Gradisci del pollo o del pesce?" Mi domanda.

Ancora incerta che tutta questa assurdità sta accadendo, mi avvicino e prendo posto su uno sgabello. "Non posso...andare e cenare con le altre alla mensa?" Provo a chiedere. Non voglio trovarmi con lui da sola.

"Pollo sia." Dice ignorando la mia domanda.

Lascio perdere e aspetto mentre scalda nel microonde due scatole con del pollo e del riso.

"Dove dormirò?" Voglio sapere quando lui mi allunga il piatto e le posate, "C'è soltanto un letto qui." Gli faccio notare e assaggio il pollo. Ho troppa fame per dire di no a del buon cibo.

Jason resta in piedi a mangiare. Tiene il piatto in una mano, nell'altra la posata e infine lo sguardo è puntato su di me.

Mangia con appetito ma è come se stesse pensando a tutt'altro nei miei riguardi.

Fa un mezzo sorriso e morde il pollo sulla punta della forchetta. "Per ora hai il letto tutto per te, io userò il divano."

Do un'occhiata al divano alle mie spalle.

È abbastanza grande...per qualcuno della mia statura ma non per lui.

Torno a incrociare i suoi occhi. "Non mi sembra una bella idea." Dico.

Jason sembra divertito. "Perché no?" Chiede dolcemente.

Lo guardo da capo a piedi.

Ma si è visto?

Gli basta drizzare bene il braccio in alto per toccare il soffitto e vuole dormire sul divano?

"Sei troppo..." Mormoro poi però mi fermo. "Sarai scomodo a dormire lì." Gli faccio notare. "Possiamo fare al contrario." Gli propongo. "Prendo io il divano."

Lui si lascia andare a una breve risata poi torna a guardarmi intensamente. "Due o al massimo tre notti non mi faranno nulla."

Arrossisco subito.

So cosa vuole dire con quello.

Che si accoppierà con me presto.

E io non lo voglio.

Ho paura.

"Lo sai che non succederà così presto." Gli dico, "Forse non succederà affatto." Aggiungo più piano.

Jason mette via il suo piatto ormai vuoto e mi studia per alcuni attimi con due occhi freddi e pensierosi.

Di colpo viene verso di me, fa il giro del bancone e si ferma accanto a me.

Giro la testa per guardarlo e tremo da capo a piedi.

Paura e domande si mescolano.

Inclina la testa di lato e fa un mezzo sorriso sebbene i suoi occhi restino freddi. "Non credo che tu veda le cose per quello che sono, piccola Millie." Dice piace con la sua voce roca e bassa.

Deglutisco.

"Che vuoi dire?"

Si abbassa all'improvviso, facendosi troppo vicino al mio volto. "Se siamo compatibili, non è soltanto perché tu sei perfetta per me ma perché anche io sono perfetto per te." Risponde, "Mi segui fin qui?" Chiede e io annuisco. Lui alza una mano e sfiora il volto. Sento i brividi, sento il cuore accelerare. "Questo significa che se io dovessi...toccarti o solo sfiorarti come adesso o anche per sbaglio...sentirai delle cose dentro di te, cose belle." Sussurro e le sue labbra si fanno sempre più vicine.

Per un attimo resto immobile.

Non penso a niente.

Poi però di scatto torno in me. "Basta!" Sbotto e lo spingo via.

Scendo dallo sgabello con il cuore a mille e la pelle calda e sudata.

"Vado a dormire." Gli dico senza guardami indietro.

"Buonanotte, Millie." Gli sento dire prima di chiudere la porta.

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