Il viaggio

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La madre mise in moto la macchina.
Viaggiarono per una mezz'ora, nella quale madre, figlia e fratelli si parlarono poco ed Angel pianse. Pianse perché le dispiaceva molto lasciare la sua casa, la sua terra; i suoi amici. Ma non poteva farci niente. Doveva farlo.
Arrivati all'aeroporto dovettero aspettare l'ora di entrare e fare tutti i controlli. Entrati, iniziarono tutti i controlli. Un signore con un metal detector li controllò per i vestiti, per vedere se avevano metalli che potevano dare interferenze durante il viaggio. Lì, ci misero tempo, perché un signore, abbastanza anziano, aveva un dente d'oro. Finito con il signore tocca ad Angel e la sua famiglia. Non trovarono niente a loro. Un altro signore, controllò se tutti i dispositivi elettronici, come telefono, computer, iPod ecc., fossero spenti. Finito ciò, dovettero far passare zaini e borse per dei nastri trasportatori con le telecamere a raggi X. Dopo ciò, tutte le valigie pesanti le misero sopra altri nastri che andavano nel "bagagliaio" dell'aereo, mentre le leggere potevano essere portate a mano.
Finiti tutti i controlli entrarono sull'aereo e presero posto. I tre fratelli si sedettero tutti e tre vicini, mentre Angel decise di prendere posto vicino ad un signore, per stare vicino al finestrino e, nel caso doveva piangere, non farsi vedere dalla madre.
Decollarono. Il viaggio durò circa tredici ore, dalle dodici di mattina del primo settembre all'una di mattina del due settembre. Il comandante, quando l'aereo di trovava in alto, disse che chi non aveva mal d'aria, poteva slacciarsi la cintura tranquillamente. Angel, pur non soffrendo di mal d'aria, decise di star seduta.
Durante il viaggio pianse circa quattro volte, fino a quando il comandante diede l'allarme di mettersi seduti ed allacciarsi le cinture per colpa di una turbolenza.
Passata la turbolenza, dissero a tutti i passeggeri di restare ai loro posti perché mancavano dieci minuti all'arrivo.
Passati i dieci minuti atterrarono. Dissero che erano in ritardo di qualche minuti, per colpa della turbolenza.
Scesi dall'aereo, mamma e figli andarono a ritirare le valigie.
Ritirate le valigie, andarono ad affittare una macchina, finché non ne prendevano una nuova. Salirono sulla macchina, e si allacciarono le cinture.
La mamma chiese "Ragazzi, volete fare prima un giro per la città o direttamente andare a prendere casa?". I ragazzi, decisero di fare un giro per vedere com'era la città, e vedere se, come dicevano tutti, era davvero la cosa più bella mai vista.

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