Capitolo 7 - Le abilità innate

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Cronovortex

Nel frattempo, Naso a Punta, soprannominato così dal perfido stregone Terthron per il suo naso lungo che si protendeva come una freccia pronta a colpire, aveva da poco iniziato il suo viaggio nell'oscurità tumultuosa del Cronovortex.
Le distorsioni temporali danzavano intorno a lui, gettando sfumature incerte di passato, presente e futuro. Era come se le stelle stesse lo osservassero con occhi curiosi mentre si spingeva più in profondità in quell'abisso temporale, senza alcuna certezza su cosa lo attendesse.
Tuttavia, improvvisamente una voce familiare si fece strada nella sua mente:

«... Bru-Bruers, mi senti?»
«Eh? Elin, sei tu?»
«Sì, sono io. Ho qualcosa di importante da dirti...»
«Ma... ma come hai fatto a rintracciarmi?»
«È merito del grande Terthron. Sto comunicando attraverso la sua mente. Ha unito la mia con la sua e si è collegato a te»
«Ah, capisco. Quindi si tratta di una sorta di contatto telepatico. Ma, dimmi, cosa c'è?»
«Esatto! Dunque... dopo tutti questi anni, sono riuscita finalmente a trovarla!»
«Chi? BRENDA?»
«Sì, mia sorella è sulla Terra!»
«CHE COSA? Stai scherzando, vero?»
«No! Dopo anni di pratica con l'incantesimo Loca Individuum ce l'ho fatta!»
«Non posso crederci! Elin, dammi subito le coordinate esatte. La riporterò a casa!». La donna misteriosa esitò per un momento, poi rispose con voce emozionata.
«Allora... sulla pergamena che ti ha affidato Trenton aggiungi queste: 45.3218° N, 122.6750° O, Erideon. Ma mi raccomando, sii cauto!»
Naso a Punta, così, prese nota delle coordinate con grande emozione. La prospettiva di riunirsi con Brenda, che entrambi avevano ormai creduto perduta da tempo, lo riempiva di gioia.
Le distorsioni temporali continuarono a danzare intorno a lui, ma ora aveva un faro in quella tempesta, un obiettivo ben preciso.
«Non temere, Elin Clear. Raggiungerò Erideon il più velocemente possibile. Sono pronto per iniziare questa nuova avventura!»
Dopo di che, la sua voce si affievolì, mentre il viaggio di Bruers proseguì.

Sfera di cristallo

Ugo e Lisa, nonostante la prossima sfida si prospettava ancor più complessa e misteriosa, erano finalmente pronti a fronteggiarla. Sentivano l'adrenalina scorrere nelle vene e ciò alimentava ancor di più la loro determinazione.
Improvvisamente, il mago Sodon sollevò il suo possente braccio destro con un gesto che sembrava una dichiarazione di sfida, stringendo poi la mano in un pugno determinatamente palpabile.
E in un istante, il solido pavimento di pietra sotto di loro cominciò a cedere, inghiottendoli in un vortice di luce abbagliante e trasportandoli su quella che sembrava una spettacolare arena circolare.
Appena i loro piedi toccarono il suolo, la voce del mago risuonò di nuovo nell'aria, annunciando l'imminente sfida con un tono carico di enigmi e aspettative:
«Molto bene, giovani eroi. La seconda prova richiederà intelligenza e astuzia, tanto quanto coraggio e forza. Durante la prima avete dimostrato le vostre abilità nel superare ostacoli apparentemente insormontabili. Ora, però, si fa sul serio!»

I due ragazzini si erano ritrovati dinanzi a una scena mozzafiato.
L'arena era immersa in una luce soffusa, con al centro un avversario misterioso. Quell' individuo era un ninja esperto, vestito di nero e con occhi penetranti. Il quale, cominciò a eseguire una serie di acrobazie spettacolari, dimostrando la sua maestria nelle arti marziali.

I suoi movimenti erano così fluidi che sembrava danzasse con la morte stessa e il silenzio che li circondava era rotto solo dal sibilo del vento.

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