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<<vuole un po' d'acqua? >>
mi chiese il medico che mi fece accomodare dopo l'avvenuto, io annui e lui mi porse il bicchiere di plastica.

<<vuole parlarmi del suo problema? >>
mi chiese, io finì di bere e iniziai a giocare con il bicchiere schiacciandolo e provocando fastidiosi rumori.

Poi alzai il capo
<<non credo di aver bisogno di uno psicologo, sono qui perché me lo hanno detto>>

<<freguentare uno psicologo non vuol dire essere pazzi, lo sa? >>
mi rimproveró.

Ne ero consapevole dato che non era la mia prima esperienza, come ero consapevole che la mia situazione non era stabile.

<<non ho nulla da dire a lei, non sento il bisogno di confidarmi>>
continuai innervosita, non volevo raccontare tutto quello che ho passato e sto passando ancora oggi, mi avrebbero perseguitato per sempre.

<<allora, se lei non collabora, noi non possiamo aiutarla>>
mi fece cenno con la mano alla porta, ed io mi alzai e uscì da quella stanza che mi metteva sotto pressione, quasi non facendomi respirare.

Bill's pov
Vidi t/n uscire, mi meravigliai dato che la visita sarebbe durata minimo un ora, ma lei uscì neanche quindici minuti dopo.

<<fatto? >>
gli chiesi e lei mi guardó ragionandoci prima, poi annui e mi tiró per andare nella macchina.

Questo fatto non mi convinceva, però decisi di fidarmi di lei e tornammo a casa dove trovammo Gus e Georg in cucina.

<<cosa state cucinando di buono? >>
gli chiesi cercando di guardare nella pentola coperta dalla figura di Gustav.

<<qualcosa di speciale per i maialini come voi>>
rise gus e io lo guardai male, poi mi girai vedendo t/n accennare un lieve sorriso, che fece per quell'attimo stare bene anche me.

-

T/n's pov
Amo il mio letto caldo, ma per quanto lo amassi mi annoiavo a starci su per tutto il giorno.

Ormai avevo perso le forze di vivere con spensieratezza, la paura c'era sempre.

Sembrava rifugiarsi in una parte del corpo per poi espandersi maggiormente.

Quest'oggi però, presa dalla noia e con qualche goccia di motivazione, decisi di provare a scrivere qualcosa.

Come un diario, che mi ricordava i primi periodi, smisi di scriverlo poi, quando mia madre lo scoprì.

Stracciai un foglio dal quaderno e presi una penna nera, impugnandola.

Mi piaceva dedicarmi alla scrittura, amavo poter sfogarmi su un pezzo di carta.

Lui non ti saprà giudicare in base alle tue scelte, saprà solo annuire e concepire quello che tu provi, come se anche lui lo provasse da anni.

-

Bill's pov
Ero solo in casa, erano passati alcuni giorni da quando avevo accompagnato t/n dalla psicologa, e avevo prenotato un altro appuntamento a sua insaputa.

Presto glielo avrei detto, dato che non ne ho avuto modo.

Tirava un forte vento, e ad un tratto sentì un suono come qualcosa che scivoló a terra, ma delicatamente senza causare forte rumore.

Così salì e intravidi dalla porta spalancata di t/n, migliaia di fogli sparsi a terra.

Li raccolsi e li misi sulla scrivania, leggendo il titolo di uno di questi

"the pain of love"

Ormai incuriosito, lo presi ed iniziai a leggere le centinaia di righe che sembravano continuare all'infinito.

Parlava della storia fra lei e Tom, ma non ne parlava in modo semplice, descriveva ogni dettaglio come oro, come se il suo Tom valesse piú della sua stessa vita.

E quando arrivai, preso dalla storia con foga, alla fine, iniziai a leggere la parte dove descrisse il suo dolore amaro.

Per quanto cercassi di non piangere e di mostrarmi forte per gli altri, piccole lacrime salate bagnarono le pagine facendo fondere un po' dell'inchiostro.

Preso dai miei pensieri e disgustato da me stesso per non aver dato quello di cui aveva bisogno, lasciai i fogli e andai in camera per cadere nel mio mondo...





Spazio autrice

Ehm, sono confusa, forse ho esagerato ma facciamo finta di niente😭
Un bacio💋

I miss you - Tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora