3. Magic always did exist

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Best believe i'm still bejeweled
When i walk in the room
I can still make the whole place shimmer

Harry Styles

I ricordi di suo padre, nel corso del tempo, hanno preso la tendenza a sfumare. I loro contorni, sono sempre più indefiniti e i dettagli più insidiosi non ci sono più. Il tono della sua voce, é semplicemente scomparso dalla sua mente, una mattina si é svegliato e quando lo ha cercato, semplicemente, non lo ha trovato. Soni quelle cose, che gli fa tornare a mente, che suo padre non c'è più da troppo tempo, che la sua vita, si è piegata sulla sua assenza e ci aveva fatto l'abitudine. Si era costruito una vita, in cui lui non era compreso, una quotidianità, che non lo includeva più, semplicemente perché il suo cervello, non era più istruito a farlo. Una delle poche cose che gli é ironicamente rimasta, é una frase di sua madre che suo padre gli ha tramandato, che non aveva mai esitato a ripetergli, perché era consapevole dell'importanza che sua madre gli aveva attribuito.

"La gentilezza porta magia."

Gli fa un certo effetto pensare che il suo tratto più evidente, sia quello dell'impronta che sua madre é riuscita comunque a lasciare nonostante la sua morte. Sa che sua madre era gentile, che era una donna buona, dall'animo puro, suo padre gliene ha parlato spesso. Eppure, gli risulta comunque strano avere qualcosa in comune con lei, durante la sua crescita, si é abituato alla sua assenza e non ha mai creduto che in qualche modo potesse diventare come lei. Non sa perché quella mattina si ricorda improvvisamente di questa frase. Si sveglia dolorante e con la stanchezza triplicata rispetto alla sera prima. Ha dormito male, le ore che ha trascorso a rigirarsi per trovare una posizione comoda che gli permettesse di addormentarsi, sono maggiori rispetto a quelle che ha passato a riposare. Quando capisce che non ha più alcuna possibilità di dormire, si stropiccia gli occhi e si alza dal letto. I piedi scalzi, fanno scricchiolare le assi mal messe del pavimento, non sa dove siano le pantofole, non rammenta dove le ha lasciate la sera prima, forse nemmeno le ha indossate quando si è sfilato gli stivaletti. Era andato a dormire intorno alle due meno un quarto, almeno così segnava l'orologio del palazzo l'ultima volta che lo ha scrutato prima di dormire. Ora, quando si avvicina alla finestra per aprirla e respirare un po' d'aria, segna le sei e trentacinque, è in ritardo, solitamente non si alza mai dopo le sei. Non gli importa, scenderà alle sette e farà a meno della colazione, non sente nemmeno fame. Il sole è già sorto, vede qualche nuvola interporsi tra i suoi raggi. Il cielo è di un celeste sfumato, ancora confuso al blu della notte appena terminata. Il bosco circostante ancora dorme, non ci sono rumori, solo vento che fa circolare nell'aria il silenzio che la riempie. La tonalità che risalta nel cielo, gli fa tornare in mente gli occhi che ha incontrato qualche ora prima, non li ha dimenticati, probabilmente non sarà mai un grado di farlo, continuano ad opprimere ogni suo pensiero e a soffocarlo con il magnetismo racchiuso in quella gradazione di blu. Le parole che gli ha sussurrato prima di dileguarsi, nella stessa maniera in cui era comparso, circolano nella sua mente, incastrate nella sua immaginazione.

"Per favore, voglio vederti domani. Ti aspetto, davanti al giardino. Se non vieni tu, non vado nemmeno io."

Il cuore riprende a battere furiosamente, il calore lo avvolge nuovamente e scalda tutti i suoi frammenti gelidi scaglionati nella sua anima. Sorride automaticamente, sollevato. Per la prima volta, qualcuno lo vuole da quale parte, desidera la sua compagnia ed è disposto sacrificare qualcosa in caso di una sua eventuale assenza. Non sa nulla di lui, solo il suo nome, eppure, si sente connesso a lui in qualche modo, come se le loro vite, fossero la faccia della stessa medaglia. Per come gli ha parlato, ha intuito che può capirlo molto più di chiunque altro. Forse, forse hanno lo stesso problema proiettato su sfondi differenti, su circostanze che magari sono l'opposto l'una all'altra, ma che in qualche maniera, è sicuro , combaciano tra loro completandosi come un puzzle. Lui vuole andare al ballo, la sua curiosità e la sua voglia di poter delineare altri contorni di Louis, lo stanno spingendo fuori di casa, ma non sa come fare, se andasse, la matrigna o Nick, lo riconoscerebbero e sicuramente, non glielo avrebbero permesso.

Cinderella |L.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora