4. What live really means

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This night is sparkling don't you let it go
I'm wonderstruck, blushing all the way home
I'll spend forever, wondering if you knew
I was enchanted to meet you


Louis Tomlinson

Se gli chiedessero di esplicitare una cosa che odia, la risposta ce l'avrebbe già incartata sulla punta della lingua: I balli reali.

Nel corso della sua vita, essendo un principe ed un erede al trono, ha atteso a molti balli e gli hanno fatto uno più schifo dell'altro. Non è l'evento in sé a stargli sullo stomaco, ma bensì il fine per il quale sono organizzati. Che poi rimane sempre il medesimo: accasarsi. I nobili hanno questa specie di mania, per la quale, secondo la loro idea, se non ci si sposa in giovane età, è come se partissi un passo dietro agli altri. E a lui starebbe anche bene, insomma ognuno fa quello che vuole, quello che non riesce a digerire è il fatto che non siano i diretti interessati a scegliersi, ma i loro genitori. A volte, succede anche che la scelta venga presa addirittura prima della nascita, trasformando l'evento, in un escamotage per l'incontro. Lui, è estremamente contrario a queste cose, è cresciuto con la convinzione del lieto fine, del suo lieto fine, quello che si sarebbe trovato da solo e che lui avrebbe scelto. I suoi genitori, non lo hanno mai oppresso con questa scelta, gli hanno sempre lasciato carta bianca e lui, forse, aveva allentato troppo la presa fino a farsela quasi sfuggire. Ora, è vero, ha la libertà, ma suo padre è comunque anziano e sua madre è morta da anni, lui è il prossimo in linea di successione e deve iniziare a concepire perlomeno, l'idea di trovarsi un compagno.

Ah sì giusto, è gay, ma è un dettaglio piuttosto sottile e irrilevante, a lui non cambia nulla e apparentemente nemmeno a suo padre, perciò, va bene così. Insomma, i tempi in cui l'omosessualità era un taboo sono finiti da un pezzo, nessuno si scandalizza più per un reale omosessuale, perlomeno non è più successo in quella zona, comunque anche se fosse, non gliene fregherebbe più di tanto, l'amore infine è un sentimento, non può essere definito in modo diverso so a causa di ciò che una persona ha tra le gambe. Ha la coscienza apposto, finché non fa nulla di male, è tutto okay.

Quindi si, odia i balli ma è stato costretto ad organizzarne uno. È riuscito a scendere ad un compromesso con il re, suo padre. Non è obbligato a sposarsi nel giro di un mese ma deve, almeno, interessarsi a qualcuno e cercare di cominciare qualcosa. Basta che scatti qualsiasi cosa, poi può convolare a nozze anche tra dieci anni, non è quello il punto. A quanto pare, suo padre, vuole assicurarsi di incontrare la persona con la quale suo figlio condividerà la sua vita, prima che muoia. Ed è lecito, crede di poterlo fare.

O meglio, credeva, poi ha incontrato quel ragazzo nel bosco.

Ci ha parlato per nemmeno un'ora e di lui sa solo che è triste. Nient'altro, non ha avuto modo di domandargli il suo nome, era troppo impegnato a farsi ingoiare da quei due occhi che probabilmente una volta, erano verdi esattamente come la speranza. Non è tanto, ma lo ritiene un buon inizio. Non sa ancora cosa, ma in quegli occhi, ha visto qualcosa e vuole scoprire cos'è. Gli piace il suo profumo e la morbidezza dei suoi capelli, anche la delicatezza con cui lo ha accarezzato gli ha dato una piccola sensazione che non ha mai provato prima e che spera di poter sentire di nuovo. Non era mai stato in grado di ammirare una bellezza che sembrava essere così rara da non poter essere reale. La luna li aveva custoditi, ma lui nemmeno l'aveva guardata, con lui vicino non avrebbe potuto vedere nemmeno l'esplosione di una supernova. E ok, oggettivamente, è tanta roba da provare per qualcuno che praticamente, nemmeno conosce, infatti, lui è il primo a non trovare alcun senso in tutta quella situazione. Durante la notte, ha riflettuto molto su di sé, cercando di sviscerare quello che ha dentro e di capire se quelle fossero sensazioni reali o fossero solo dovute al primo contatto con una persona, al di fuori del palazzo, un suo coetaneo, dopo quelli che gli erano sembrati anni. È vero che lui incontra molta gente, ma è anche vero che la maggioranza di loro, lo fa perché è obbligata, ed in ogni caso, con quelle persone, non tiene conversazioni propriamente piacevoli o che vorrebbe avere. Ed è una cosa strana no? Insomma, lui è un principe, un giorno sarà un re, il suo compito è occuparsi della plebe, prendere decisioni per migliorare il loro tenore di vita. È lui, che in qualche maniera, è sempre in cima ad ogni scelta presa all'interno del villaggio eppure, lui, non sa nemmeno come sia la vita lì. Lui al villaggio non c'è nemmeno mai stato, non conosce nessun abitante, non sa le loro abitudini, non ha idea di cosa facciano per vivere, non sa assolutamente nulla che vada al di fuori di alcuni problemi superficiali. E gli sembra veramente surreale che lui debba decidere per cose di cui non sa nulla.

Cinderella |L.S.|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora