PROLOGO

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L'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi.
Oscar Wilde


Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso. Il suo squillante suono si era fatto attendere, l'ultima campanella dell'anno. Da quando i miei genitori mi avevano detto che avrei passato l'estate in California, ogni giorno di attesa sembrava infinito. Il quarto anno era stato davvero estenuante. Già dal primo giorno, appena seduti ai nostri banchi, i professori ci dissero che stavamo per intraprendere l'anno più difficile di tutti, quello che avrebbe preceduto la maturità.
Ma i problemi scolastici non erano abbastanza.
Durante la festa di Capodanno, scoprii il mio ragazzo baciare un'altra ragazza. Quella sottospecie di adolescente in calore, si chiamava Tyler e mi aveva fatto passare le pene dell'inferno.
Era il classico belloccio moro con gli occhi di un verde ammaliante, colui che tutta la scuola ammirava, anche se per i motivi sbagliati.
Nonostante lui fosse al quinto anno durante un'assemblea scolastica mi rivolse la parola. Come da prassi ne rimasi scioccata, dopotutto, ero una semplice ragazza che stava sempre per i fatti suoi. Avevo pochi conoscenti e una sola vera amica, che oltretutto non frequentava nemmeno la mia scuola. Perché avrei dovuto interessare ad un tipo del genere? Nonostante i miei dubbi e i suoi red flags, accettai di uscire.
Lui si comportava come il ragazzo perfetto, ad ogni nostro incontro mi veniva a prendere aprendomi la portiera dell’auto, mi chiedeva della mia giornata, dei miei piani per il futuro. Stavo anche per presentarlo ai miei genitori, quando la sorpresa iniziale andò a scemare. Con il passare dei mesi iniziò a comportarsi in modo strano, diventava freddo e distante senza un apparente motivo, dal nulla smetteva di rispondere ai miei messaggi ma il giorno dopo a scuola era tutto ok. Ovviamente incolpavo me stessa per questo, dovevo essere sicuramente io il problema. Mi dicevo che non ero la ragazza perfetta con cui di solito i ragazzi come lui si approcciano. Sono stata per mesi interi con il peso di non essere abbastanza carina, abbastanza magra, con i capelli perfetti o abbastanza estroversa come erano le altre ragazze della sua compagnia.
Arrivò l’ultima sera dell’anno e come da consuetudine, un locale della nostra zona aveva organizzato una festa per inaugurare il nuovo inizio. Tyler mi aveva detto che la sua famiglia lo obbligava a restare con loro per cena e che poi mi avrebbe raggiunta a casa mia per stare insieme.
Naturalmente non andò così, le foto del suo bacio con Carlotta, una delle ragazze del suo gruppo, non ci avevano messo molto a fare il giro dei social.
Lì per lì pensai che la furbizia non doveva essere il suo forte ma non era quello il motivo. Quando andai da lui per affrontarlo e fargli vedere le foto che avevo visto, iniziò ad umiliarmi e la cosa continuò per i giorni successivi una volta rientrati a scuola dalle vacanze. Secondo la sua versione mi aveva chiesto di essere la sua ragazza solo per una scommessa di fine anno fatta con i suoi amici. Era una tradizione.
Dopo essermi rinchiusa in casa per settimane, uscendo solo per andare a scuola, non appena i miei genitori mi proposero di passare le vacanze estive dai miei zii e cugini in California, esplosi di gioia. Non vedevo l’ora di partire e lasciarmi tutto alle spalle, almeno per quei tre mesi.

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