4. LA MIA NUOVA CASA

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È successo qualcosa alla patente di Brendon? Come mai il vostro amico ha dovuto accompagnarvi?

- Hailey

Cercai di prendere il discorso alla larga, non volevo che Susy pensasse che fossi interessata a lui. 

Purtroppo no, però gli starebbe proprio bene visto come parcheggia!
Eravamo tutti a casa quando mamma ci ha detto che avrebbe finito tardi e non sarebbe riuscita a venirti a prendere. Io mi stavo esercitando per il concerto di fine anno cercando in tutti i modi di disturbare Brendon e Vinnie nei loro stupidi giochetti alla PlayStation, così è venuto con noi. Come mai vuoi saperlo? Non è che ti piace?

- Susy

Quando, dopo aver letto il messaggio, alzai lo sguardo verso di lei, Susy stava ammiccando a qualche strano pensiero. Glielo si leggeva in faccia.

Ma per favore!! È solo che non mi aspettavo qualcun altro oltre a voi due al mio arrivo. Nel messaggio in cui mi dicevi che sareste venuti voi al posto di zia Mary non era specificato, tutto qui.

- Hailey

Sì, sì okay... comunque… Vinnie oltre essere il miglior amico di Brendon è anche uno dei suoi compagni nella squadra di football della nostra scuola. Ti potrei portare a vedere una loro partita, senza farlo apposta ce ne sarà una proprio questa domenica...

- Susy

Ci sarò, ma non certamente per vedere Vinnie. Lo sai, te l'ho già raccontato... dopo Tyler voglio evitare per tutta la vita tipi del gen-

Non riuscii a terminare la frase, venni distratta da irritanti risate. Alzai lo sguardo dallo schermo e capì, Vinnie e Brendon si stavano chiaramente prendendo gioco di noi.
«Cosa state confabulando lì dietro?»
  Sperai con tutto il cuore che non avessero capito che io e Susy stavamo parlando tramite messaggio, ma Vinnie stava ancora ridendo.
E se ha capito che stiamo parlando di lui?
Per me l'unico estraneo presente in quella macchina era lui, se avessi voluto chiedere qualcosa a Brendon l'avrei fatto direttamente, oppure avrei parlato tranquillamente di altre cose a voce con Susy. L’ultima cosa che volevo era che lui pensasse che chiedessi qualcosa sul suo conto, capii che era meglio proseguire con le indagini solo una volta arrivati a casa.
Mimai a Susy che ne avremmo riparlato meglio dopo. 
Passò poco più di mezz'ora quando l’auto voltò in una via piena di villette identiche. Nonostante fossimo a L.A. i miei zii avevano casa in periferia, praticamente eravamo in una città dentro un’altra città. Ogni abitazione aveva una recinzione in legno che separava i loro giardini. La macchina si fermò alla terzultima casa a sinistra, eravamo finalmente arrivati.
Appena spento il motore saltai fuori dall’auto, fuori si era fatto buio. Io presi lo zaino mentre Brendon e Susy insistettero per prendersi gli altri due bagagli. Vinnie entrò in casa senza guardarsi indietro, ovviamente si sentiva troppo importante per prendere delle stupide valigie! Più trascorrevano i minuti e meno lo sopportavo. Sperai che se ne andasse presto a casa sua, ne avevo decisamente abbastanza di lui per quella giornata.
Mi addentrai in casa, era esattamente come nelle foto che conservava gelosamente mia madre. Ogni tanto mia zia cercava di convincerla ad andarli a trovare ma sempre senza successo. 
Le grandi finestre rendevano il salone ancora più maestoso, e l’assenza di tende facilitava l’ingresso delle luci esterne, ma ciò che era all’interno si poteva vedere anche da fuori. Continuavo a non capire come mai non fossero di uso comune.
Attraversai il soggiorno passando sotto ad un arco in legno che contrastava le mura bianche attorno, il tavolo da pranzo era ricoperto di cibo e sul fornello della cucina ancora il fuoco stava andando. 
«Vieni, ti mostro la nostra stanza!» 
Seguii Susy lungo il corridoio che terminava in un bivio: a sinistra c’era una scala che conduceva al piano superiore mentre a destra mi indicò un primo grande bagno. 
Salendo al piano superiore arrivammo alle tre camere, ognuna con il proprio bagno personale. Continuammo fino ad arrivare in fondo al corridoio, la nostra camera era a sinistra, davanti a quella di Brendon.
«Sono rientrati mamma e papà, venite giù?»
«Arriviamo Brendon!» Rispondemmo in coro.
«Tu vai pure Susy, io mi cambio e scendo subito.»
Una rinfrescata mi avrebbe sicuramente aiutato.

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