L'immagine del viso di Harry che mi lascia da sola con mio padre in aereoporto mi lacera il petto ogni volta.
Che cosa starà facendo ora?
Starà ancora facendo il modello? Non l'ho più visto nelle riviste che tengono sempre in mano le infermiere. Sembra sia svanito nel nulla.
E se mio padre avesse ragione?
E se si fosse arreso e non venisse più cercarmi? No, no, non devo neanche pensarci. Lui me l'aveva promesso ed è così che andrà perché lui mantiene le promesse. In questo posto si diventa pazzi anche se non lo sei!
«Ehi, svegliati» dice la mia guardia dando un colpo al poggiatesta in ferro del letto. «Fra poco dovrai andare dalla consulente»
Sbuffo alzandomi e mi metto a posto il camice che ho sin da quando sono entrata qui. Sì, mi faccio la doccia e cambio il camice, ma non è lo stesso come là fuori. Qui si indossano solo camice e ciabatte.
Cammino lungo tutto il corridoio con la mia guardia dietro, mentre lo sento fischiettare una canzone a me conosciuta.
«Non stai seriamente fischiettando Call Me Maybe » alzo gli occhi al cielo e lui smette di fischiare.
«Continua a camminare» dice e io scuoto la testa esasperata.
Arriviamo davanti l'ufficio della consulente e mi preparo mentalmente le preghiere che dovrò tenere a mente mentre sarò lì dentro con lei, rinchiusa come un uccellino. La vedo già lì pronta ad accogliermi nel suo ufficio e alzo gli occhi al cielo solo a vederla.
«Ciao, Harley» mi sorride ma io mi limito soltanto ad entrare nel suo ufficio senza parlarle e mi siedo sulla sedia di fronte la sua scrivania. «Bene ehm... come stai oggi?» chiede.
«Incazzata e stressata» le dico.
«Ho sentito che ieri è successo un piccolo incidente con tuo padre» dice mettendo la braccia sulla scrivania e intrecciare le sue dita, mentre mi guarda con preoccupazione.
«Sì, è esatto» dico senza farne un grosso problema.
«Perché l'hai fatto?» mi domanda.
«Non voglio parlarne»
Gli argomenti in cui c'entrano Harry non sono sempre facili per discuterne per me. E lei lo sa.
«C'entra Harry?» mi chiede e io annuisco. «Parlami di lui, Harley. Descrivimelo»
La guardo un attimo esitante negli occhi. Non le avevo mai parlato di Harry, ho solo menzionato che è il mio ragazzo. Ma ora che mi chiede di parlare di lui, non voglio tirarmi indietro.
«Beh... è un ragazzo molto intelligente, anche se a volte l'idiota lo faceva parecchio» sorrido timidamente. «È molto dolce, molto attraente e sapeva sempre cosa volevo. Si preoccupava per me, come io facevo con lui e... ci fidavamo l'uno dell'altro» faccio spallucce.
«Lo amavi?»
«Oh, lo amo tutt'ora» annuisco. «Una volta eravamo andati a visitare le tombe delle nostre madri e lì avevamo tirato fuori i nostri lati più dolci e vulnerabili»
«Diventi un'altra persona quando parli di lui» mi dice con un sorriso ampio sulle sue labbra.
«Divento sempre un'altra persona con lui»
«E ora dov'è lui?» mi chiede e mi mordo il labbro inferiore. Fanno male i ricordi.
«Inghilterra, probabilmente»
«Vi siete lasciati?»
«No, mio padre ci ha divisi. Ma ci amiamo ancora nonostante siamo separti dagli oceani e dai mari»Harry
«Sono due sterline e cinquanta, per favore»
La donna paga e se ne va via con il suo pane.
Lavoro in una pannetteria vicino a casa mia quando non faccio boxe e mi fa bene staccarmi un po' da esso, anche se Linda, il mio... capo, era sempre preoccupata per i miei lividi. Ma posso comunque venire a lavorare perché dice che il mio “fascino” attira i clienti e vengono comprare in tanti.
«Ciao, Harry»
Mi affaccio oltre il bancone e vedo Matthew, un bambino di dieci anni che viene sempre in pannettiera per vedere quando lavoro e chiaccherare un po' con me. Sua madre è sempre a lavorare e lui è casa da solo perché il padre non ce l'ha, quindi resta qui da me finché non finisco il turno e aspettiamo che venga a prenderlo sua madre.
«Ehi, Matty» gli sorrido mentre si siede su uno degli sgabelli belli alti. «Come stai?»
«Bene, mi annoiavo a casa» fa spallucce. «Tu come stai?»
«Bene» annuisco. «Come va a scuola?»
«Oh, ehm... bene»
Posso dire che sta arrossendo.
«Mmh... qualcosa mi dice che c'è una bella ragazza a scuola che ti piace tanto» gli dico e lui ride. «Puoi dirmi tutto»
«Si chiama Shannon» dice e io annuisco intimandolo a continuare. «Ha questi lunghi capelli biondi e ricci e passa sempre il tempo con me»
«Perché non la inviti un po' a uscire con te?» gli chiedo e lui scuote la testa.
«Mi vergogno a chiederglielo» mormora e provo troppa simpatia per questo bambino.
Esito un po', ma poi inizio a parlare.
«Sai, anche io ho la ragazza» gli dico e lui alza lo sguardo verso di me.
«Davvero? E com'è lei?» chiede curiosamente.
«Si chiama Harley ed è alta, capelli marroni e lunghi ed è... bravissima a fare arti marziali» gli dico e la bocca assume la forma di una “o” guardandomi sorpreso.
«Davvero? E l'hai mai vista dare calci e pugni?» chiede interessato.
«Certo, mi sono beccato un occhio nero quando non stavamo ancora insieme»
«E perché?» alza un sopracciglio.
«Ehm... le avevo dato un po' fastidio e lei si è arrabbiata con me»
«Ti ha dato un pugno solo perché le avevi dato un po' di fastidio?» chiede sbigottito e io annuisco ridendo.
Entra un signore verso la cinquantina che mi chiede di dargli la torta in vetrina. Metto la torta dentro una scatola e lui mi paga, per poi dirmi di tenere il resto. Dopo aver finito con il cliente do di nuovo tutta la mia attenzione a Matthew.
«Comunque, sì» annuisco. «Ma almeno ci siamo uniti di più e ci siamo messi insieme»
«Tu la ami?» mi chiede e deglutisco cercando di non crollare proprio ora davanti a lui.
«Sì, e anche tanto» annuisco. «Sai, in amore si deve prima un po' soffrire per ottenere ciò che si vuole, quindi chiedi a Shannon di uscire con te... portala qui! Vi offro dei cupcake»
«Davvero lo faresti per me?» mi chiede con gli occhi spalancati.
«Certo, fra amici ci si aiuta sempre» annuisco.
«Sì!» esulta e io rido scuotendo la testa.
Mentre lui inizia a parlarmi di Shannon, io invece mi sono immerso nei miei pensieri. Mi chiedo dove sia Harley o se sta bene.
Mi manca e la voglio qui. Ora.
Spero che Lynn abbia sue notizie al più presto possibile.Ecco il nuovo capitolo ragazze! Vi è piaciuto?
Piccola nota: vi piace After? Se sì, avete già il libro? Io no T-T
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Trapped (sequel di Lethal) √
FanfictionEro intrappolata in quella città. Non avevo via di scampo... almeno, era quello che pensavo finché lui era ancora dall'altra parte del mondo. Lui era la mia via di fuga da tutto. © 2015 by Vanessa Carpio. All rights reserved.