Epilogo

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«Harry, la prossima volta che mi tiri addosso un'altra secchiata d'acqua ti lancio giù da un pont-»

Non finisco la mia frase perché mi tira un'altra secchiata d'acqua mentre sono qui in piedi con il mio pancione di nove mesi. È Agosto e oggi fa veramente un caldo assurdo, quindi non mi lamentavo tanto dell'acqua fredda. Ma mi lamentavo del fatto che Harry continuava a tirarmi secchiate d'acqua da prima, mentre Johnny, nostro figlio di un anno sta ridendo e battendo le mani seduto sullo sdraio.

«Te ne pentirai tra qualche anno quando Hilary Abigail Styles camminerà e ti lanceremo addosso noi l'acqua e noi diremo "Ha! Ha!"» ghigno e lui alza gli occhi al cielo.

«Vinceremo io e Johnny» dice andando a prendere in braccio il piccolo bambino, per poi tornare verso di noi. «Dai, non stressarti troppo. La piccola nascerà fra una settimana»

«Vuoi provare tu a portarla in grembo?» assottiglio gli occhi guardandolo male e lui ridacchia.

«È impossibile perché io sono un uomo e gli uomini non possono portare in grembo bambini» dice e io alzo gli occhi al cielo scuotendo la testa. «Tu mi ami» mi da una piccola gomitata al fianco e io continuo a guardarlo male senza parlare e tenendo le braccia incrociate al petto. «Tu mi ami» mi da qualche gomitata leggera in più. «Eh?» mi fa quel sorriso e mi guarda con quegli occhioni verdi facendomi sentire in colpa per qualcosa che nemmeno io so.

Sospiro abbracciando i miei due "bambini". «Sì, ti amo» sorrido e poi guardo Johnny che si sta succhiando il pollice. «Amo anche te» gli do un piccolo bacio sulla guancia e lui sorride. «Bene, chi vuole un po' di gelato?» chiedo ed entrambi esultano correndo in cucina.

Li seguo a passo più lento con una mano dietro la schiena e una sul pancione. Cavoli, questo sì che è aiutarmi e starmi vicino durante la gravidanza.
Li vedo guardare alla televisione un cartone animato che piace tanto a Johnny, e Harry canta insieme a lui la canzoncina con voce piccola.

Vado in cucina a prendere dal freezer il gelato e mettendone un po' in due ciotole. Non avevo voglia di gelato anche con questo caldo.

«Ehi, amore» Harry arriva e mi abbraccia da dietro circondando il mio pancione. «Come stai?» mi bacia sulla spalla e io sorrido chiudendo gli occhi.

«Sto bene» rilascio un respiro e mi giro verso la sua parte urtandolo un po' con il pancione.«È un po' ingombrante» ridacchio contagiando anche lui nella risata.

«Non fa niente» mi bacia e io sorrido contro le sue labbra.

«Bleah... no, no»

Ci stacchiamo e vediamo Johnny che si aggrappa alla soglia della porta mentre ci guarda con faccia disgustata. Mi metto a ridere e vado verso di lui per prenderlo per la mano; di certo, non potevo portarlo in braccio.
Prendo tutti e due le sue manine e sto dietro di lui mentre camminiamo insieme verso Harry. Era un po' difficile stare in questa posizione, ma faccio di tutto per la mia famiglia.

«Vai da papà» lascio le sue mani e lui inizia a camminare a piccoli passi verso Harry che è ora seduto per terra con le braccia aperte. «Bravo, Johnny! Ci sei quasi!» applaudo e lui barcolla un po', ma arriva finalmente fra le braccia del suo papà.

Esultiamo e lui ride e applaude felicemente guardandoci con i suoi occhi verdi, come quelli di Harry. Era la fotocopia di Harry, in poche parole.

«Bravo il mio Jo- ah!» gemo dal dolore toccandomi la pancia e metto una mano sul bancone per sorreggermi.

«Ehi, ehi, che succede?»

Harry arriva al mio fianco e mi aiuta a stare dritta.

«Ecco, non ne sono sicura, ma credo che- ah!» gemo di nuovo dal dolore e Harry va nel panico. «Come non detto! Come non detto!» dico e prendo un bel respiro. «Harry?» lo chiamo e lui mi guarda. «Sta per nascere!» gli urlo in faccia e lui si tappa un orecchio.

Trapped (sequel di Lethal) √Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora