Capitolo 6

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Harry

«Jason mi ha detto che non dovrai fare match per una settimana perché potrebbe finire peggio se vai avanti» mi dice Lynn mentre mi aiuta a mettere la spesa in casa mia.

«Va bene» dico solamente e mi metto seduto sul divano a pensare ancora a quello che mi aveva detto in ospedale qualche giorno fa.

Come fa ad essere in un ospedale psichiatrico? Come ha fatto? Io non capisco.
La staranno trattando bene, spero.
Lynn starà qui da me per qualche giorno per occuparsi di me. Non che io e lei abbiamo qualcosa, siamo... migliori amici, credo. Non è neanche la prima volta che mi faccio male in questo modo, ma lei è sempre la solita donna preoccupata più per gli altri che per sé stessa. Lei e Harley sono uguali, hanno quasi la stessa voce solo che Lynn non è lei; Harley ha quel qualcosa di speciale che non riesco a spiegare cosa è.

«Preparo la cena, tu intanto guardati un po' di televisione» dice lei.

«Lynn mi ha dato qualche pugno in faccia, non mi ha rotto tutto il corpo intero» sbuffo alzandomi in piedi. «E poi, sei tu l'ospite in casa mia quindi faccio io»

«Ne sei sicuro?» mi chiede con un sopracciglio alzato.

«Sì. Piuttosto, controlla la tua posta elettronica se mai Zayn e Niall hanno qualche novità su Harley» le dico mentre vado in cucina.

Ho sempre immaginato me e Harley qui in cucina mentre prepariamo insieme da mangiare, mentre i nostri bambini sono in salotto a guardare la televisione. Sì, suona un po' da idiota e anche fin troppo cliché... ma, a volte, mi fa stare bene.
Dato che io sono un pigro del cazzo e la voglia di cucinare in realtà non ce l'ho veramente, mi limito ad ordinare due pizze e due bottigliette di Coca Cola. So già che Lynn mi urlerà dietro perché abbiamo fatto la spesa per un valido motivo, ma cercherò di ignorarla.

«Pronto? Sì, vorrei due pizze... normali, grazie. E due bottigliette di Coca Cola» ordino e dico al ragazzo la via di casa mia prima di mettere giù il telefono.

«Hai seriamente ordinato ad una pizzeria dopo che abbiamo fatto la spesa?!» sento Lynn in salotto urlare e io rido sotto i baffi avendo già predetto questo momento.

«Esatto, non ho voglia di cucinare» dico con nonchalance e la sento sbuffare mentre digita sul suo pc.

Torno in salotto e la vedo lì seduta a tavola mentre controlla la sua posta elettronica. Dio, sono un po' di giorni che loro non dicono niente e la cosa mi fa incazzare. Lo so che non dovrei, ma chi non si incazzarebbe al mio posto?
Mi chiedo solo come il padre di Harley sia riuscito a rinchiuderla dentro un ospedale psichiatrico... cioè, sì è un po' fuori di testa a volte, ma non da rinchiuderla dentro un ospedale psichiatrico.
Poco dopo, sentiamo qualcuno suonare il campanello e vado ad aprire la porta ritrovandomi il ragazzo delle pizze. Gli allungo i soldi e prendo le mie ordinazioni.

«Ecco le pizze, Ly- ah!» non riesco a finire la frase perché lei si mette ad urlare spaventandomi a morte. Ma che cazzo ha urlare? «Ma sei fuori?! Mi sono quasi pisciato nei miei pantaloni!» sbraito.

«Mi sa che l'hanno trovata Harry!» dice euforica e mi precipito verso il pc con tutto ancora sulle mani. «Mi hanno detto che hanno visto mio padre uscire dall'ospedale psichiatrico su una barella e sono abbastanza certi che sia stata Harley, oh grazie Signore!»

«Spero gli abbia rotto qualcosa, a questo punto» appoggio tutto sul tavolo. «Hanno detto qualcos'altro?» chiedo mordendomi il labbro dal nervosismo.

«Sì, andranno a controllare se c'è veramente dentro quell'ospedale e se è così, allora la faranno scappare in qualche modo» dice e si gira verso di me. «Oh, mio Dio! Forse tornerà da noi!» mi abbraccia intorno il collo ma io gemo dal dolore.

«Okay, okay, Lynn sono contentissimo anche io ma sento dolore ancora ovunque» dico e lei si stacca subito scusandosi molteplici volte. «Ma ribadisco, sono contentissimo che... forse l'hanno trovata» sorrido sedendomi a tavola. «E ora mangia, dai»

Lei si mette a ridere e apriamo le scatole delle pizze.
Ora la questione era: Harley è veramente in quell'ospedale?

***

«Sono tre sterline, grazie» dico gentilmente alla signora e lei se ne va dopo avermi pagato.

Okay, sento un gran dolore ovunque ma non posso stare a casa a far niente. Al massimo, vengo qui in panetteria a lavorare tanto per guadagnare un po'. Anche perché ho sempre un'ottima compagnia qui.

«Allora, cosa ha detto Shannon dei cupcake?» chiedo a Matthew mentre lui si mangia, appunto, un cupcake che gli ho offerto io. Gliene offro sempre uno quando viene qui.

«Ha detto che le sono piaciuti e che le piacerebbe fare un giro al parco con me un giorno» mi racconta con un grande sorriso sul viso.

«Hai fatto colpo» rido e lui pure.

«Scusami come sei riuscito a far diventare il tuo occhio viola e la cicatrice sul tuo sopracciglio?» mi chiede.

«Niente, un ragazzo ha cercato di derubarmi qualche giorno fa» non potevo dirgli dei match. «Ci siamo presi a pugni ed io son finito in ospedale, ma almeno non è riuscito a rubarmi niente»

«Ah, è per questo che non c'eri in questi giorni» realizza e io annuisco. «Cosa ha cercato di rubarti?» chiede.

«Il portafoglio» faccio spallucce.

«Ah» annuisce. «Come sta la tua ragazza?» mi chiede e sento il cuore battere forte al ricordo di ieri.

«Bene, molto bene» credo. «Non è ancora sicuro, ma forse verrà qui in Inghilterra per vivere con me» sorrido.

«Perché, dove vive esattamente?» alza un sopracciglio.

«Alla Grande Mela» dico con un grande sorriso e lui mi guarda confuso. Mi dimentico sempre che ha solo dieci anni. «A New York, in America» mi spiego meglio e lui annuisce.

«E cosa fa di là?» domanda e io deglutisco silenziosamente.

«Lei... studia all'università» dico.

«Davvero? Cosa studia?»

Ma si può sapere perché sei pieno di domande oggi?

«Vuole diventare una consulente per gli ospedali psichiatrici» dico ricordandomi di quel particolare che aveva fatto nella vita.

«Wow, dovrà essere molto brava allora» dice con espressione meravigliata e non posso essere più che d'accordo. «Tu... tu la ami?» chiede e poso gli occhi su di lui. Nessuno me lo aveva mai chiesto. Neanche Lynn o Johnny.

«Sì, e non sai quanto»

Harley

«But you only need the light when is burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go

Only know you've been high when you're feeling low
Only hate the road when you're missing home
Only know you love her when you let her g- »

Non finisco di canticchiare la mia canzone perché sento la guardia aprire la mia cella e mi alzo in piedi dal letto per avvicinarmi alla porta.

«Hai visite» mi dice e io corrugo la mia fronte in confusione. Mio padre è in ospedale con le costole rotte. «C'è tuo cugino, apparentemente»

Cugino? E da quando ho dei cugini che si preoccupano per me?
Oltretutto, come fa a sapere che sono in un ospedale psichiatrico?

La mia guardia mi accompagna fino alla stanza dove ieri io e mio padre abbiamo "parlato" e quando entro dentro mi si ferma il cuore alla vista di un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi azzurri ghiaccio.

«Niall» era tutto quello che ho potuto dire.

Yeee, Nello il salvatore è arrivatoooo! Okay, la smetto.

Comunque, davvero io vi chiedo scusa se i capitoli fanno veramente cagare ma sono in ansia perché mia madre non mi ha ancora comprato la macchina da cucito e io devo fare un tubino, una gonna e una camicetta per i compiti delle vacanze! XC

Ma... a parte questo, commentate, votate, criticate, segnalate (no, non sono seria su questo) e... boh, fatemi sapere cosa ne pensate.

Vi amo ♥

Trapped (sequel di Lethal) √Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora