Far away, Sansang

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Ship: Sansang (San x Yeosang);
Genere: Angst;
Trama: Due migliori amici d'infanzia il cui rapporto è andato lentamente disperso nell'aria. Adesso la solitudine era tutto ciò che faceva compagnia ad entrambi, si guardavano da lontano sperando che fosse abbastanza per cambiare le cose.
Word Count: 1155 parole.

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Seduti ai banchi posti in fondo all'aula, i due si ignoravano completamente. Eppure San sentiva che forse avrebbe dovuto lasciar cadere quella stupida maschera, almeno per quel giorno.

Di tanto in tanto lanciava qualche occhiata furtiva al castano, che era comodamente seduto al proprio banco situato al lato opposto dell'aula rispetto a dove si trovava lui.

Era il suo compleanno, non si sarebbe mai potuto dimenticare una data così importante. Nemmeno dopo tutto il tempo che era passato. Mentre guardava i lineamenti delicati del ragazzo, gli tornavano in mente tutti i ricordi che condividevano fin da quando erano piccoli.

Ed improvvisamente quelle immagini prendevano il controllo dei suoi pensieri. In un allegro prato verde colorato da tutti i magnifici fiori, i due bambini correvano veloci mano nella mano.

A una certa però si erano dovuti fermare, troppo stanchi per continuare. Si distesero per terra ancora con il fiatone, mentre i loro sguardi erano fissi in due direzioni opposte. Una cosa che entrambi avevano, però, era quel raggiante sorriso sui loro volti.

San si voltò verso Yeosang, e notò che era concentrato nel fare qualcosa. Si sollevò leggermente per vedere, curioso, e notò che stesse staccando un fiorellino bianco da terra. Lo sollevò in aria e lo guardò per qualche secondo, poi sorrise. Lo infilò tra i propri capelli castani e si voltò verso San.
-"Ti piace?" Gli chiese.

Il piccolo San rimase a guardarlo per qualche momento, poi allungò una mano per sistemarlo tra le sue ciocche castane.
-"Ti sposerò quando saremo grandi, Yeosangie." Gli disse con un sorriso, tornando a stendersi per terra mentre teneva lo sguardo fisso sul bambino di fianco a sé.

Questo ridacchiò ed anche lui si distese, guardando il cielo soleggiato.
-"E se troviamo la nostra anima gemella?" Chiese poi, alzando una mano in aria e tenendola aperta, guardando i raggi del sole che passavano attraverso le sue dita.

A quel punto il sorriso sulle labbra di San svanì. Distolse lo sguardo dal bambino e lo posò sul cielo azzurro.
-"Se non la troviamo, quando saremo maggiorenni, ci sposeremo. Ma in qualsiasi caso, dovremo stare insieme per tutto il resto della nostra vita." Affermò poi, sollevandosi e guardando il suo amico. "Promesso?" Gli chiese, allungando la mano verso di lui e sollevando il mignolo.

Yeosang rimase a guardarlo per qualche secondo, poi sorrise e si sollevò anche lui, facendo incrociare il proprio mignolo con quello di San.
-"Promesso."

Il tempo passò e i due crescevano insieme. Avevano trascorso di tutto: avventure, pianti, periodi bui. Quella promessa rimaneva sempre incisa nel cervello di San, e la vedeva più chiara ogni volta che posava lo sguardo su Yeosang.

Era troppo piccolo per capirlo, al tempo, ma col passare degli anni si rese conto che ne era innamorato. Non si sarebbe mai potuto dimenticare della maniera in cui gli batteva forte il cuore tutte le volte che Yeosang gli parlava, lo sfiorava, lo abbracciava.

Eppure non capiva. Perché faceva così male e così bene allo stesso tempo? Perché sentiva che fosse così sbagliato ma anche così giusto?

Non riusciva a sopportare come agli occhi di Yeosang lui sarebbe sempre stato il suo migliore amico, e le cose non sarebbero mai potute cambiare.

Fu così che, lentamente come una tortura, i due ragazzi presero strade opposte.
E adesso erano lì, entrambi diciottenni, seduti nella stessa aula ad ignorarsi come due totali sconosciuti.

San guardava Yeosang, ma quello proprio non se ne accorgeva, o meglio, non se ne voleva accorgere.

San lo guardava, pensando che, forse, con lo sguardo sarebbe riuscito a chiamarlo, a dire parole che non aveva la forza di pronunciare.

E la promessa, Yeosang?

Non riusciva proprio a pensare ad altro. Lo guardava come se fosse uno sconosciuto e la persona che più conosceva allo stesso tempo. Quello stesso giorno compieva diciotto anni e pareva non si fossero mai conosciuto. Dieci anni prima, invece, ne compieva otto, e lo festeggiavano tra i campi colorati di verde, solo loro due.

Ad interrompere i pensieri di San fu la campanella che indicava la fine della ricreazione. Tutti gli studenti si alzarono dai loro posti e si catapultarono per i corridoi, tranne loro due.

San guardò i suoi compagni con disgusto. Come poteva qualcuno che conosceva Yeosang da 5 anni ignorarlo così senza neanche accennargli un "buon compleanno"? E poi ci pensò bene. Lui non era poi così differente, era anche peggio.

Vedeva il dolore nel volto di Yeosang, che teneva lo sguardo fisso in un punto non preciso dell'aula. Eppure lo mascherava così bene. Ma allo sguardo penetrante di San non sfuggiva nulla. Soprattutto se si trattava di lui.

Prese un profondo respiro e cercò nel proprio zaino, trovando il muffin al cioccolato che aveva preparato alle 4 di quella mattina. Non se lo sarebbe mangiato lui, il cioccolato neanche gli piaceva. Ma a Yeosang invece facevano impazzire i muffin al cioccolato, erano decisamente i suoi-
-"...Dolci preferiti!" Esclamò il bambino dai capelli castani, saltellando ed indicando la vetrina posta davanti a loro. San sorrise ed entrò nel negozio assieme al suo amico, uscendone con il dolce che desiderava tanto.

-"Grazie Sannie, hai reso questo compleanno indimenticabile!" Da quel giorno, ogni anno San gli comprava un muffin al cioccolato. Ed ogni anno Yeosang lo ringraziava con le stesse parole.

Il San diciottenne, tuttavia, di quel muffin non sapeva cosa farsene. Neanche si ricordava più come suonava la voce di Yeosang, non avrebbe potuto. Non ci sarebbe riuscito.

Eppure raccolse un po' di coraggio, si alzò dal banco e... cambiò direzione, dirigendosi verso l'uscita. Ma, prima di mettere effettivamente piede fuori dall'aula, si fermò, si voltò e guardò il castano.

E, per la prima volta in tanto tempo, i loro sguardi si incrociarono. Quegli occhi, pensò San, erano rimasti sempre gli stessi. E come essi, anche lui era rimasto sempre lo stesso. Ogni volta che il suo sguardo incontrava quello dell'altro, fin da quando erano piccoli, si perdeva nei suoi occhi.

In quel momento sarebbe tanto voluto andare da lui. Avrebbe desiderato dargli quel muffin che teneva in mano, abbracciarlo e sentire il suo cuore battere forte un'ultima volta. Avrebbe voluto renderlo felice per il suo compleanno, come aveva fatto ogni anno.

Ma non poteva. Guardando dentro agli occhi di Yeosang, aveva capito che non era quello di cui aveva bisogno.

E così, prese un morso del suo muffin al cioccolato e scomparve nei corridoi.

Si allontanò da quell'aula e così anche da Yeosang, proprio come qualche anno prima si separavano per tornare a casa, pronti a rivedersi il giorno successivo. Adesso, a diciotto anni, lo aspettavano entrambi, quel giorno. Ma avevano capito che non sarebbe più arrivato.

Ateez OneshotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora