𝐌𝐚𝐫𝐞 𝐅𝐞𝐫𝐦𝐨 4

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𝐚𝐛𝐢𝐭𝐨 𝐫𝐨𝐬𝐬𝐨

Come poteva una donna esser sensuale ma allo stesso tempo elegante, senza risultare troppo volgare? Come avrebbe mai dovuto truccarsi? E i capelli? Si metteva male per Evelyne, aveva soltanto trenta minuti per vestirsi e suo fratello, insieme alla...

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Come poteva una donna esser sensuale ma allo stesso tempo elegante, senza risultare troppo volgare? Come avrebbe mai dovuto truccarsi? E i capelli? Si metteva male per Evelyne, aveva soltanto trenta minuti per vestirsi e suo fratello, insieme alla sua ragazza, stavano cercando di sistemarle il make-up. "Tranquilla Evelyne, ce la farai per le 20:30" Disse Amy. Amybeth Campbell era una ragazza dai capelli biondi e occhi cerulei, i quali avevan fatto innamorare follemente Lucas. Stavano insieme da ormai un anno, entrambi collaboravano nella realizzazione di un'agenzia che si occupava di fotografia e ci stavano riuscendo. Evelyne era molto riconoscente nei confronti di quella biondina tutto pepe, la stava aiutando molto ultimamente. "Fatto! Adesso indossa l'abito" Esclamò suo fratello passandole il vestito di tessuto rosso scarlatto, ormai era innamorata del modo in cui le stava quel colore. Ci mise un pò per indossarlo ma il risultato fu strabiliante. Le spalle della ragazza erano avvolte da una pelliccia bianca e le sue mani avevan dei guanti del medesimo colore, che faceva contrasto con il colore forte del vestito. Le scarpe eran rosse, come suggerito da suo fratello. Prima che lei andasse via però, Lucas prese le spalle di lei guardandola negli occhi. "A me quel Dylan piace, quindi fai quel che vuoi...usando le protezioni. L'ho visto come ti guardava Eve, sembravi l'unica donna in quel pub, non distoglieva gli occhi dal tuo viso" Prese le mani di sue sorella fra le sue, sorridendole. "Goditi questa serata, io ed Amy ti aspetteremo svegli...sempre che tu decida di tornare a casa"  Ghignò il fratello ricevendo uno schiaffo dalla sua ragazza. Sentirono un clacson fuori così Evelyne scattò e corse fuori, accompagnata dal braccio di suo fratello, evitando di cadere. "Possibile che Dylan stia sempre bene?" Chiese lei guardando Lucas. "Sorella, cadrà ai tuoi piedi...oppure in un altro posto" Dylan la raggiunse, salutando prima suo fratello e poi la ragazza la quale lo guardò sorridente. "Sei bellissima, Evelyne" Disse lui sorridendole e prendendo la sua mano per accompagnarla in auto. 

La villa della famiglia O'brien possedeva un'intenso giardino, con una sala stile barocco dove si sarebbe tenuto l'evento di quella sera. Evelyne stringeva il braccio del ragazzo al suo fianco, guardandosi intorno estasiata dalla bellezza di quella dimora immensa. Era una casa differente rispetto a quella ordinaria dove vivevano, infatti era utilizzata solo per le occasioni speciali. Dopo le dovute presentazioni, la ragazza stette tutto il tempo con il ragazzo, parlando e scherzando di qualsiasi cosa. "Questa camicia ti sta bene" La camicia che indossava era diversa rispetto alla precedente, infatti era di un colore grigio e fasciava molto bene il suo corpo mettendone in risalto i muscoli tonici. "Scommetto che starei meglio senza" Disse lui scherzando. "Non hai tutti i torti, ricorda che hai una parola da mantenere" Continuò lei prendendo un bicchiere di vino bianco. Dylan sembrò ricordarsi delle sue parole dette al negozio e si avvicinò alla ragazza. "Quando vuole, madame" Evelyne arrossì violentemente pensando alle sue mani sui suoi fianchi e alle labbra sulle sue. Il ragazzo non smetteva di guardarla nemmeno per un istante. "Dopo il discorso" Sibilò lui cogliendola di sorpresa...ma allora non stava scherzando? Era serio, dannazione! Immediatamente pensò a tutti gli scenari possibili. Il rapporto che si stava sviluppando era tremendamente strano, non erano una coppia ma si baciavano e avevano voglia di baciarsi, si conoscevano da poco ma avevano disperatamente bisogno l'uno dell'altra. Evelyne voleva qualcuno che l'amasse con ogni singola cellula del suo corpo, che la toccasse come se fosse l'unica donna al mondo. Dylan aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a scappare dalla sua vita monotona, facendolo ritornare a respirare e i baci di lei ci riuscivano benissimo. Non erano amici con benefici, era chiaro che non si sarebbero concessi così facilmente e velocemente, semplicemente si sentivano bene quando era in stretto contatto fisico...e perché privarsi di quella leggerezza? 

Il discorso della madre del ragazzo durò poco, così dopo l'apertura del buffet i due andarono fuori non prima di aver bevuto un altro calice di vino pregiato. Raggiunsero una stanza vuota, immensa, dove al centro vi era un pianoforte bianco latte con una grande vetrata. Dylan fece sedere Evelyne sulle sue gambe, e una volta poggiate le mani sulla tastiera dello strumento iniziò a suonare...aspetta un attimo, quella canzone era fin troppo familiare. Gli occhi della ragazza si spalancarono sorpresi, era il brano del suo cantante preferito...come aveva fatto ad impararlo così bene? Seguì il movimento delle sue dita con lo sguardo, facendosi cullare dalla melodia così nostalgica ma allo stesso tempo calma e soave, era fin troppo bravo, talmente tanto che gli occhi della ragazza iniziavano a diventare lucidi, stava per piangere. Falling era sempre stata il suo punto debole, infatti il pianto liberatorio era inevitabile. Dylan era preso dalla melodia, tanto da non accorgersi delle mani di lei che si eran poggiate sulle sue. Il brano finì ed Evelyne era letteralmente in lacrime. "Oddio il make-up!" Esclamò, ripensando alla fatica che Amy aveva fatto per sistemarle il viso. Dylan le asciugò le lacrime per poi guardarla come se fosse la più bella delle meraviglie. "Quando quella sera ci siamo baciati, son ritornato a respirare, Evelyne" Disse sistemandole una ciocca di capelli sfuggita, dietro l'orecchio. "Farò di tutto pur di farti sentire bene" Sussurrò avvicinandosi la viso di lei fino a scontrar le loro labbra, per la seconda volta in quella settimana. Dylan le cinse la vita mentre lei mise le sue mani sulle spalle del moro, scendendo poi fino al petto provocandogli dei brividi lungo la schiena. Improvvisamente la stanza divenne troppo piccola e calda per i gusti della ragazza, costringendola a togliere i guanti bianchi. Ma quando stava per farlo il moro la fermò, compiendo l'azione al suo posto, lasciando dei baci delicati sulle sue nocche. Evelyne poggiò la sua testa sulla spalla dell'uomo che in tutta risposta l'abbracciò stringendola a sè, come se potesse scappare.

Ma Evelyne non sarebbe mai scappata da lui, perché non si scappa mai da qualcosa che ti fa stare bene. 

𝐌𝐚𝐫𝐞 𝐅𝐞𝐫𝐦𝐨 Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora