L'inizio di tutto.

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Era un pomeriggio afoso, non ce la facevo più con questo caldo. Così mi ero stesa sul letto, avevo acceso l'aria condizionata, un pò di musica rilassante come sottofondo e la mia testa ha iniziato a viaggiare tra i mille pensieri. Avevo appena chiuso la conoscenza con un ragazzo, lui si chiamava Albert, classico ragazzo che, corre dietro le ragazze per un pezzo di ''pane'', che quando si stufa, lo getta via come se nulla fosse accaduto. Avevo deciso di metterci una pietra sopra, anche se mi ero invaghita dei suoi comportamenti da principe azzurro. Avevo capito che era una farsa, solo per ottenere quello che lui bramava da tempo, che nessuno mai glie lo aveva concesso. Il frutto proibito, chiamiamolo così. Pensavo che, non avrei più conosciuto nessuna persona del genere maschile, sarei persino arrivata alla conclusione, che probabilmente ero destinata a rimanere sola per sempre, dopo aver sofferto d'amore i mesi precedenti alla sua comparsa. Mi stavo deprimendo, fin quando non mi è venuta la strana e pazza idea di mettermi online e cercare le chatroulette, così da svagarmi un pò. Sì, avete capito bene. Le chat online dove ti vedi in video con sconosciuti. Dove parli con gente a caso, sparsa per il mondo. Era da tempo che non le facevo, l'ultima volta ricordo, era con la mia migliore amica Sasha mentre passeggiavamo per la città.

Quindi, presi il computer, lo accesi e scrissi sulla barra di ricerca ''chatoroulette online'', ne trovai uno, dovevo solo mettere il nickname, quanti anni avessi e il mio orientamento sessuale. E' stato facile. Ho acceso la cam e ho messo la webcam per metà viso, aspettando che qualcuno si accorgesse di me. Fin quando poi, ho iniziato ad avere i primi messaggi. Chiaro, era gente alquanto strana, ma c'era un ragazzo che mi incuriosì subito. Lui aveva il nickname di un personaggio di un anime, quindi avevo capito che era appassionato anche lui come me, di cose da nerd. Ho iniziato a chattare con lui, è stato molto simpatico sin da subito. Non ho avuto problemi a parlarci. Così abbiamo iniziato la nostra conversazione.

J: ''Ciao, come ti chiami?''

M: '' Maya, tu?''

J: ''Jacob''

Jacob, questo era il suo nome. Anche pronunciarlo, con il suono della sua voce con le sue labbra, era qualcosa di magico.  Ricordo, avevamo parlato per tutto il pomeriggio. Così gli chiesi se non avesse avuto nessuno problema a sentirci su un'altra piattaforma, magari un social dove avrei poi, potuto sentirlo nei giorni a seguire. Lui mi disse di si. Ci scambiammo i contatti e continuammo la nostra conversazione al telefono.

J: ''Quindi cosa ci facevi la sopra?''

M: ''In realtà, non sapevo cosa fare oggi, così ho deciso di provare quel mondo e svagarmi un pò. Non pensavo che le persone lì sopra, fossero davvero messe male.''

Lui rise.

J: ''Sei nuova su queste cose, capisco. Mi sembri una persona fragile, non dovresti entrare in questi posti ''oscuri''.

Mi disse, sogghignando.

M: ''Che simpatico. E tu invece cosa ci facevi?''

J: ''Stessa cosa. Svago.''

Da lì, parlammo di molte cose, parlammo del suo passato e del mio, parlammo di chi ci aveva spezzato il cuore e del fatto che non saremmo più tornati indietro per soffrire. Parlammo e parlammo ancora e ancora. Era così bello sentire il suono della sua voce. Avevo trovato un amico con cui parlare tutta la notte e sapevo che lui mi avrebbe ascoltata. Quella sera, avevo preso un impegno con un amico, quindi gli dissi che si saremmo sentiti in tarda serata o che gli avrei scritto io il giorno seguente. 

Non vedevo l'ora di tornare a casa, solo per riscrivergli.

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