Mentre facevamo l'amore, ci stringevamo la mano l'una dell'altra. Sapevamo che, in quell'istante, ci stavamo possedendo. Io ero sua e lui era mio. Non volevamo smettere, era qualcosa di magico. Era bellissimo sentire il suo respiro addosso, i suoi gemiti nelle mie orecchie, il suo ansimare di piacere. In quel momento, era mio. Solo io e lui.
Dopo averlo fatto per tre volte di seguito, ci siamo lavati e ci siamo rilassati un pò sul letto. Siamo stati abbracciati per 1h ed era come se mi sentissi al sicuro. Mi sentivo che quello era il mio posto, stargli accanto. Mi sentivo a casa quando ero con lui.
Ci alzammo, ci vestimmo e andammo a fare una passeggiata nella villetta vicino.
J: ''Sai che sei davvero bella quando godi?'' disse sogghignando.
M: ''Tu non sei da meno! Pervertito!'' ridemmo entrambi.
Trovammo una panchina e prima di provare a sedermi, Jacob mi prese a se e mi fece sedere sulle sue gambe, così da abbracciarmi e baciarmi. Mentre mi baciava con gli occhi chiusi, io lo guardai, mi piaceva vederlo felice, con me, in quel momento. Avrei voluto che non finisse mai, che quella giornata durasse per sempre. Quel giorno capii, che stavo iniziando a provare qualcosa per lui. Strano vero? Conosciuti per caso su una chat, per poi continuare la nostra conversazione su whatsapp e vedersi poi solo una volta. Com'è possibile tutto ciò? Eppure è successo. Credo che Jacob sia stato uno dei pochi ragazzi che mi abbia presa così facilmente. Mi aveva conquistata. Ero già sua, anche se lui ancora non lo sapeva.
J: ''Baby, non è che ti stai innamorando?'' mi disse guardandomi stranito.
Si era accorto che ero rimasta ferma per un pò, perchè volevo vedere quando poi, avrebbe riaperto gli occhi per guardarmi. Non potevo dirgli che stavo iniziando a provare qualcosa per lui, sarebbe stato troppo strano, come se io avessi l'innamoramento facile. Non era così. Quindi gli dissi che non avevo intenzione di innamorarmi, usai la scusa di aver sofferto in precedenza così che lui non pensasse che avrebbe dovuto allontanarsi. Volevo viverlo a pieno, fin quando poi, non si sarebbe stancato di me.
Ci alzammo dalla panchina e andammo verso il centro per passeggiare un pò, prima che mi accompagnasse alla fermata del bus.
J: ''Sono contento che sei venuta qui, sono stato veramente bene con te. Mi ci voleva una giornata da spensierare.''
Jacob non se la passava molto bene ultimamente, sua nonna non stava un granchè e io volevo solo renderlo felice per un pò. Lo sentivo a pelle che era triste, questo è uno dei poteri magici che ha un empatico, sentire le emozioni degli altri. Provare la stessa tristezza per me è stato facile. Ho perso mia nonna 2 anni fa. Lei per me era come una seconda madre, ricordo che quando ero piccolina e i miei genitori dovevano andare a lavoro, rimanevo con i miei nonni e lei mi raccontava delle sue avventure da ragazza, della sua amica americana e tutte le foto in bianco e nero che aveva. Ho bei ricordi di lei, ma la cosa che non dimenticherò mai, forse è l'ultimo sguardo che mi ha dato prima di morire. Lo so, è una cosa molto triste da raccontare, ma un momento stacco ci voleva. Quindi, anche per questo motivo, volevo stargli accanto. Sapendo appunto, cosa significava perdere una persona a te cara.
Jacob mi accompagnò alla fermata, ci abbracciammo forte e ci demmo l'ultimo bacio. Salii sul bus e mi sedetti al mio posto. Tornata a casa, mi stesi sul letto e pensai quanto era meraviglioso quel momento passato con lui. Quel giorno non lo avrei dimenticato per niente al mondo.
Passarono 3 giorni, io e Jacob ci sentivamo tutti i giorni. Solita routine, ci videochiamavamo, parlavamo del più e del meno e poi c'era la toccatina tattica prima della ninna pomeridiana. Era una delle mie parti preferite della giornata. Ero felice. Non volevo svegliarmi da quel sogno che stavo vivendo. Anche se lui aveva timore di innamorarsi, anche se lui diceva che con me era una semplice amicizia, sapevo che lui stava iniziando a provare qualcosa, perchè il suo modo di comportarsi con me, non era indifferente e quasi per certa, non era una semplice amicizia. Lo vedevo che era felice quando parlava con me. Abbiamo litigato poche volte da quando ci eravamo conosciuti, ma ci abbiamo sempre riso su. Sapevamo che erano cose banali su cui avere discussioni, quindi la prendevamo sul ridere.
Dopo aver pranzato, mi arrivò un messaggio da Jacob.
J: ''Maya, sto venendo da te. Scendi.''
Mi aveva fatto una sorpresa.. era tornato da me. Come non si può chiamare amore questo? Nessuno mi aveva mai fatto una sorpresa e come sempre, Jacob sapeva come sorprendermi. E ci riusciva benissimo.
Scesi le scale di casa e Jacob era lì, fermo sul marciapiede, che aspettava che arrivassi. Era così bello. Sembrava un principe. Appena ci vedemmo, sorridemmo entrambi e ci baciammo. Sì, come una coppia di fidanzatini.
J: ''So che volevi tanto andare al cinema. Quindi, ho deciso di portarti io, così non rompi le scatole dicendo che nessuno vuole portarti.'' rise.
Io sapevo che era una scusa la sua, aveva voglia di stare con me e questo mi bastava. Avevo trovato la persona giusta per me, pensai. Faceva di tutto per vedermi felice. Ricordo che quel giorno, mi uscì quasi una lacrima, per quanto fossi felice di quella sorpresa.
Arrivati al cinema, essendo molto presto, decidemmo di prendere i biglietti e fare un salto al centro commerciale, così da passare un pò di tempo, prima che iniziasse il film.
J: ''Sei contenta che ti ho portata qui?''
M: ''Sì, mi hai reso molto felice oggi.''
Era bello vedere il sorriso di Jacob sulle labbra, sapendo poi, che in quel momento, quel sorriso era per me. Solo per me.
Ci dirigemmo verso un fast food e ordinammo da mangiare. Tutto il tempo o quasi, mentre mangiavamo, ci prendemmo per mano e ci guardammo. Sì, come le coppiette innamorate.
Appena finito di cenare, ci dirigemmo verso il cinema, prendemmo posto e aspettammo che si oscurasse tutto. Avevo voglia di eccitarlo. Volevo eccitarlo. La cosa di essere al cinema, con occhi indiscreti, mi faceva aumentare il desiderio. Così, decisa, posai la mia mano sulla sua gamba. Jacob mi guardò negli occhi imbarazzato e mi disse:
J: ''Maya, siamo in un cinema, non puoi..'' ansimava.
Lo feci tacere con un dito sulle labbra e cominciai a palpargli su i pantaloni. Tremava. Era così carino quando si eccitava. Così lui, allargò le mie gambe e da sotto la gonna, iniziò a sfiorarmi le labbra con le dita. Avrei voluto fargli sentire quando godevo, ma ho cercato di evitare, prima che qualche spettatore andasse di matto.
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The Day We Met
Literatura FemininaQuesto è un romanzo basato su una storia vera, con protagonisti due ragazzi: Maya e Jacob. La storia narra di due ragazzi che si trovano per caso in una chatroulette e che si trovano in una situazione di disagi e intensità d'amore. Riusciranno ad in...