Capitolo 5- Dettagli

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"Non ho paura di un ritardato"

"Fino all'ultimo secondo ho sperato che scattassero le 8:01 senza che tu fossi ancora qui"

"Sei solo uno stronzo"

"Siete entrati nella sala insieme e con due erezioni imbarazzanti"

"E menomale che scopi, dalla tua frustrazione non si direbbe"

"Non la passi liscia questa volta Edward, io ti uccido"

"Edward devi respirare, conta i respiri con me"

"No Edward, guarda me"

"You think I don't wanna run to you,
But there are mountains
And there are doors that we can't walk through"

"Everything keeps us apart"

"Mi dispiace per aver frantumato la tua pratica"      "non fa niente"

"Io ti odio Edward e ciò che è successo qui dentro rimarrà qui dentro"

"Sono nato per metterti i bastoni fra le ruote Jefferson, accettalo"

"Il mondo non gira attorno al tuo culo Jefferson"

Ringhiai, il mio pugno partì automatico contro il cuscino che copriva la mia testa: 1,2,3,4,5 pugni. Un altro ringhio, "Porca miseria" sbuffai e lanciai il cuscino lontano da me. Probabilmente non calcolai bene il raggio d'azione, l'oggetto superó la finestra, finendo nel mio giardino.
"Oh cavolo" sgranai gli occhi e mi precipitai alla finestra per affacciarmi: lo zio Charlie stava annaffiando le piante, aveva un cipiglio confuso tra le sopracciglia mentre guardava il mio cuscino sull'erba bagnata. Alzò la sua testa calva "Edward!" il suo tono di rimprovero misto alla confusione mi fece scappare una risata che cercai di trattenere, "Scusa zio" ridacchiai con una mano a coprire le labbra prima di sospirare e lanciarmi nuovamente sul letto.
Quella notte non avevo dormito per nulla, ero davvero frustrato dalla mancanza di sonno, ma i miei pensieri non aveva smesso nemmeno per un secondo di vorticare attorno alla mia testa come uccellini che cinguettavano.
Le parole di Taylor, i suoi insulti, il suo tono pieno d'odio e disprezzo mi stavano facendo scoppiare la testa.
Occhi verdi furibondi, disprezzanti, disgustati. Come poteva odiarmi in quel modo? Perché mi odiava in quel modo? E perché, se mi odiava così tanto, in ascensore era stato così gentile e premuroso? Perché mi aveva cantato quelle parole? Era stata una scelta casuale come aveva detto lui oppure una scelta accurata? E se l'opzione fosse stata la seconda, perché mai avrebbe dovuto cantarmi una canzone del genere?
Perché quel giorno, in sala riunioni, eravamo entrati con 2 erezioni imbarazzanti dopo esser stati in ascensore insieme, in silenzio, uno accanto all'altro? Perché le stesse erezioni era intrappolate nei nostri pantaloni alla festa in maschera? Perché non appena lo avevo visto, avevo provato un'attrazione fatale tale da portarmi a baciarlo? E perché mentre ci baciavamo il suo bacino si muoveva contro il mio? Ma soprattutto, perché aveva ricambiato il bacio e solo dopo minuti interminabili mi aveva sbottato contro? C'era qualcosa che non quadrava, Taylor nascondeva qualcosa. Oppure semplicemente era ubriaco quella sera e non ci stava capendo nulla. Vero?
Dopo la mia fuga dal bagno della sala riunioni, io e James eravamo andati via, mi aveva portato in un posto appartato e aveva fatto stendere il mio sedile per potersi mettere su di me. Mi aveva baciato, eccome se mi aveva baciato, un bacio così rude e sporco non me l'aveva mai dato nessuno e la notte di passione che avevamo passato insieme era stata fantastica. Era stato fantastico, inoltre, svegliarsi nudi in macchina all'alba.
Con James era stato tutto fantastico…se non fosse per il fatto che per tutto il tempo passato nudo con lui in macchina avevo pensato al bacio con Taylor. Non riuscivo a togliermi dalla mente le sue mani aggrappate alla mia giacca, il suo corpo che fremeva e tremava schiacciato al mio, i nostri membri a contatto, le nostre labbra a contatto, le nostre lingue che danzavano in maniera…perfetta. Non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine delle sue labbra rosse e bagnate dalla mia saliva, le sue iridi color del pistacchio che mi guardavano incredule, confuse. Non riuscivo a togliermi dalla testa il suo corpo a cavalcioni sul mio in ascensore, le sue mani sulle mie guance, i suoi pollici che asciugavano le mie lacrime, la sua voce che mi intonava una canzone per calmarmi, i suoi sorrisi, il suo profumo.
"Cazzo!" urlai stanco, non mi era bastato, a quanto pare, pensare a tutto quello mentre ero con James? Come potevo capire se i brividi che avevo in macchina con lui erano dovuti alle nostre pelli a contatto o al pensiero di Taylor?
Va bene, Edward, è così difficile ammettere che tu sia attratto fisicamente da lui?
Si, perché non è una cosa da ammettere, è solo una menzogna. Non era possibile che io fossi attratto da lui, io lo odiavo.
Hai sempre ammesso che fosse un bellissimo ragazzo.
Ma questo non implica che io ne sia attratto. Lui..
Lui era nato per rovinarmi l'esistenza, la sua dolcezza in ascensore e la sua reazione al bacio erano solo delle maschere. Sopratutto la seconda dato il suo essere etero.
"Fanculo Taylor" borbottai prima di prendere furioso un altro cuscino e lanciarlo a caso.
Un'altra volta, vidi l'oggetto volare dalla finestra.
"Edward!" lo zio Charlie urlò furioso e io scoppiai a ridere prima di scendere di sotto per vedere cosa stesse facendo la mamma.
Era seduta sul divano - probabilmente l'aveva aiutata lo zio prima di uscire fuori in giardino- e stava facendo zapping.
"Perché tuo zio sta urlando il tuo nome in modo arrabbiato?" mi chiese, a quanto pare sentì la mia presenza nella stanza, o il mio profumo, o non saprei…le mamme avevano dei poteri soprannaturali.
"Perché ho fatto volare due cuscini fuori dalla finestra" scavalcai il divano con un salto per poi sedermici sopra, mi distesi comodamente sulla superficie soffice e posai la testa sulle cosce di mia madre sospirando.
"E perché hai lanciato due cuscini dalla finestra?" chiese lei ridacchiando mentre cambiava l'ennesimo canale.
"Perché sto avendo una crisi esistenziale mamma, e non ne ho una dal liceo" alzai gli occhi al cielo e incrociai le braccia al petto stizzito, non potevo credere che la mia furia fosse ancora una volta causata da Taylor.
"James ti sta facendo perdere la testa?" la sua domanda mi fece rabbrividire.
"Vorrei tanto capirlo mamma, è proprio per questo che sto impazzendo" sospirai stanco, avevo un mal di testa assurdo per la notte insonne, ma sapevo che se avessi provato a posare la testa sul cuscino i pensieri si sarebbero di nuovo insinuati prepotentemente nella mia testa.
Mia madre rimase in silenzio, premette il tasto del telecomando per almeno un altro paio di volte prima di posare finalmente l'oggetto sul divano, lasciando in TV un programma di cucina. Tipico.
"Con James c'è un'alchimia assurda, mi attrae moltissimo e non mi dispiacerebbe uscirci, starci insieme, insomma…quella roba lì" capì che il suo silenzio non fosse altro che un invito a parlare, così iniziai la conversazione con il tasto meno dolente.
"Ma?" chiese lei, gli occhi ancora puntati sulla TV, forse aveva capito quanto fosse frustrante e imbarazzante per me parlarne. Non fraintendetemi, non mi vergognavo di parlare delle mia situazione sentimentale con mia madre, anzi: quando le avevo detto di essere bisessuale aveva sorriso a trentadue denti e mi aveva liquidato con un "Hai scoperto l'America Edward, certo che lo sei"; io ero rimasto alquanto intontito dalla sua risposta, ma poi avevo capito che lei avesse intuito il mio orientamento da tempo e che quindi non aspettava altro che glielo dicessi. A dirla tutta, mi piaceva molto parlare con lei delle mie avventure, soprattutto quando si parlava di ragazzi: iniziava a commentare la loro bellezza, a fare apprezzamenti e battute e in fin dei conti il discorso andava scemando e io mi ritrovavo a ridere con lei anziché piangere per un ragazzo.
"Ma" affermai sbuffando "C'è un ragazzo che mi sta confondendo le idee, non ci sto capendo nulla. È sempre in mezzo, dice di odiarmi, mi insulta -e io insulto lui-, litighiamo in continuazione, facciamo guerra con il cibo in mensa ma poi rimaniamo bloccati in ascensore e io ho un attacco di panico e lui mi prende il viso nelle mani e mi tranquillizza cantandomi una canzone ma poi mi dice nuovamente che mi odia" presi fiato, rendendomi conto solo dopo un intenso minuto di non aver respirato mentre parlavo.
"E?".
Guardai mia madre, aveva un sorrisino stampato in faccia, le sopracciglia sollevate e gli occhi puntati ancora alla TV. Mi stava per caso prendendo in giro?
"E nulla, alla festa in maschera vedo questo ragazzo bellissimo che entra nella sala, mi ispira tanta roba ma io ero con James e quindi ho cercato di trattenermi, ma poi sono andato in bagno e anche questo ragazzo è entrato, mi ha schiacciato al muro e io non ci ho visto più e l'ho baciato" respirai, ancora una volta non l'avevo fatto, aprì la bocca per continuare ma lei mi precedette.
"E questo ragazzo era Taylor, lui ha ricambiato il bacio ma non appena vi siete staccati ti ha insultato".
Boccheggiai, confuso "Come diavolo..?" mi girai verso di lei tenendomi su un gomito, finalmente i suoi occhi incrociarono i miei. Il suo sorriso biricchino non mi piaceva affatto.
"Edward" lei ridacchiò "È un classico".
"Davvero?" chiesi ironico prima di posare nuovamente la testa sulle sue cosce.
"Non hai finito" la sua non era una domanda.
Mi morsi il labbro "In effetti" sentì le mie guance bollenti "Sono andato a letto con James ma per tutto il tempo ho pensato a Taylor e ora non so se le sensazioni che ho provato erano dettate da lui o dal biondino".
"Fammi indovinare, Taylor è etero?".
"Si".
"Bingo" mia madre scoppiò a ridere, tenendosi addirittura la pancia.
La guardai di spiego, mi allontanai offeso "I miei problemi ti divertono?" chiesi stizzito prima di imbronciarmi e guardare altrove.
"Oh, non sai quanto tesoro" scosse la testa divertita "Precisamente mi diverte la tua ingenuità in alcune situazioni" con movimenti lenti allungò il braccio verso di me per tirarmi un pizzico.
La guardai incuriosito, pretendendo con lo sguardo una spiegazione.
"È da idioti non capirlo Ed: tu e quel Taylor vi piacete da matti, solo che non volete ammetterlo a voi stessi. E James ti attrae solo fisicamente" con un gesto della mano scacciò una mosca invisible con nonchalance.
Alzai le sopracciglia incredulo "Mamma, Taylor è etero" le ricordai.
"E io sono la Regina di Inghilterra, oh avanti Edward" alzò gli occhi al cielo.
"Non mi piace quell'idiota" precisai deciso "Lo odio, e lui odia me. Se assistessi ad uno dei nostri battibecchi ti rimangeresti ciò che hai detto".
"Io credo di no" fece spallucce, tranquilla, decisa e ferma sulla sua.
Alzai gli occhi al cielo "Mamma, siamo rimasti bloccati in ascensore perché gli ho strappato una pratica e stavo andando dal nostro capo per provare a farlo licenziare" raccontai "Lui in mensa mi ha buttato una porzione di riso e fagioli sul collo e dopo il bacio si è pulito la bocca con la giacca e ha sputato sul pavimento".
Mia madre mi guardò, una rughetta si formò tra le sue sopracciglia. Poi scoppiò di nuovo a ridere.
"Mamma" cantilenai offeso "Ti prego, sto cercando di dare senso a tutto questo, non ridere di me" piagnucolosi come un bambino e la pregai con lo sguardo.
Lei soffocò la sua risata con una mano, poi guardò la TV "Edward, ciò che ti ho detto ha senso, tu però non la vedi come una possibilità, cosa posso farci?".
"Non potresti, con le tue doti da super mamma, immaginare un'altra ipotesi?".
Il suo sguardo di rimprovero mi spaventò, cosa avevo detto di male?
"Con le mie doti da super mamma ti dico che non si rifiutano i propri sentimenti " il suo tono stizzito mi fece tremare il petto.
"Io non rifiuto i miei sentimenti, questi sentimenti semplicemente non esistono. Ci sarà un'altra spiegazione, non può essere che ci sia attrazione mamma, la sua presenza mi infastidisce ".
"Perché sai di non poterlo avere".
Aprì la bocca per ribattere ma la richiusi un secondo dopo, non sapendo cosa risponderle.
La conversazione stranamente non andò avanti, entrambi rimanemmo sul divano a guardare il programma di cucina in silenzio, lei concentrata nel memorizzare la ricetta delle polpette di verdure, io a pensare come un mantra alla sua ultima affermazione.

Pistacchio&Nutella {BoyxBoy}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora