BABBO NATALE

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Entrai, e nella penombra notai il chiarore della neve fuori dalla finestra, sotto la luna, e poi lo scintillio delle lucine di un albero di Natale. Davanti a me, in mezzo alla stanza, una figura vestita di rosso con una lunga barba bianca. Quasi scoppiai a ridere, e mi avvicinai sorridendo dolcemente: " Babbo Natale? Sei tu il mio ammiratore segreto?". Lui sorrise, e annuì: " E ho anche ascoltato il tuo più grande desiderio...". Io spalancai gli occhi, vedendolo prendere in braccio un gattino bianco, miagolante. Rimasi senza fiato, e lo raggiunsi, prendendolo in braccio. "Che amore... Grazie W-Babbo Natale".

"W? Chi... chi pensi che io sia?" Chiese lui, stupito, senza più gonfiare la voce, e io spalancai gli occhi.

Non poteva essere.

Non era possibile.

Si tolse barba, occhiali e cappello, e io credetti di svenire: " Hongjoong?" Esclamai incredula, e indietreggiai di un passo. "No... no questo è uno scherzo. Dimmi che è uno scherzo, per favore. Dov'è Wooyoung?". "Wooyoung? Cosa centra lui?". Esclamò Hongjoong a occhi spalancati, e io indietreggiai ancora: " B-beh l-lui è il mio ammiratore segreto... no?". Hongjoong sospirò: " Hai pensato fosse lui per tutto questo tempo? Non ti sei mai chiesta perché avessi io i tuoi ultimi regali? Perché io SAPESSI fossero regali?". Scossi la testa, e sbattei la schiena contro la porta: " N-no io... io non ce la faccio." bisbigliai. Guardai Hongjoong, e vidi i suoi occhi scintillare di lacrime, alla luce dell'albero. Presi un respiro: " Scusa Hongjoong, scusa davvero, ma io non ci riesco. Ho bisogno di tempo, mi spiace".

Uscii dalla stanza, e mi fiondai nella mia camera, in lacrime. Ero sconvolta, anche se sapevo che Hongjoong doveva stare decisamente peggio.

"Come è... Ehi! Che c'è? Era uno scherzo?". Scossi la testa, e abbracciai Kiyo: " L-lui... Hongjoong... come può... non può essere lui...". Sentii un battito sulla porta, soffice. "Vai ad aprire" Bisbigliò Kiyo, e io mi alzai riluttante. Aprii e trovai il gattino, intontito, davanti alla porta. Questo miagolò dolcemente.

Lo presi in braccio, piangendo, e rientrai infilando il naso nel suo pelo. "Beh, non è così male..." borbottò Nicole, e io scossi la testa: " No io... ho bisogno di pensare". Mi gettai sul letto, assieme al gattino, e mi addormentai...

Mi svegliai il giorno dopo, con gli occhi ancora gonfi. Sollevai lo sguardo, per colpa di un peso sul petto. Mi tirai a su con la testa, e non potei fare a meno di sorridere: la pallina di pelo bianco, stava dormendo sul mio torace. Sospirai: " Non ho saputo reggere Hongjoong, ma devo trovare un nome per te..." bisbigliai, e guardai fuori dalla finestra.

La neve scendeva a fiocchi leggermi ormai da qualche giorno, e sulla strada era alta parecchi centimetri.

" Neve... ti chiamerò Neve!" Esclamai, poi spalancai gli occhi: "Ma oggi è Natale!". Sorrisi e mi alzai. "Vieni, ti do da mangiare, poi ti lascio qui con Kiyo e Nicole. Ti metto nella tua gabbietta, e vado a farmi una passeggiata. Mi schiarirà le idee...". Feci tutto quello che avevo detto, poi uscii. Mi strinsi nella felpa che la sera prima non avevo neppure tolto, e mi accorsi, uscendo, che fosse quella di Hongjoong. Mi dispiaceva di essere scappata, ma se avessi saputo...

Appena fuori, inspirai l'aria gelata dell'inverno, e tutto sommato sorrisi: "Sei il Natale più strano che mi sia mai capitato...".

Sentii dei passi affrettati nella mia direzione, e qualcuno urlarmi contro: " Ehi! Tu! Vieni qui! Hai fatto piangere la mia ragazza, maltrattando i suoi idoli preferiti, ora la pagherai!". Esclamò un ragazzo. Mi voltai e spalancai gli occhi: era grande, grosso, e decisamente cattivo, vista l'espressione con cui mi stava venendo incontro. "N-no io... ci deve essere un errore..." borbottai, e sentii qualcuno spingermi a terra da dietro. Atterrai sulla neve che, dopo la notte, era ghiacciata e per niente soffice. Una voce femminile mi raggiunse a malapena, mentre stringevo i denti per il dolore, ed il freddo: " Brutta gatta morta! Ti avevo detto di lasciare in pace gli Ateez, e ti ho commentato più volte dicendoti che avresti dovuto lasciare la KQ... ma visto che non mi hai ascoltata...". Mi coprii la testa, troppo scioccata per alzarmi, troppo spaventata per urlare. Era finita. Mi avrebbe colpita, avrei perso i sensi, e forse sarei morta, o sarei finita in ospedale, costretta a sottopormi a cure che non mi avrebbero mai più consentito di salire su un palco.

DID I JUST FALL IN LOVE? (HongjoongxY/N)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora