III

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Fino ad un mese prima, Harry non avrebbe mai creduto possibile che sarebbe stato capace di trascorrere un intero pomeriggio a mangiare dolci di ogni tipo.

Ore e ore di palestra, di allenamenti sfiancanti, di completi sportivi pregni di sudore, di cibo sano e continue rinunce per mantenere definiti e scolpiti i muscoli che gli avevano garantito la possibilità di guadagnarsi il titolo di uomo più sexy del mondo - così almeno aveva dichiarato la rivista People – per poi ritrovarsi a ingurgitare calorie su calorie per colpa di un matrimonio.

Certo, le prelibatezze della signora Horan erano naturali e con il minor quantitativo di zuccheri possibile, ma erano comunque dolci.

Quella mattina, Liam gli aveva telefonato informandolo che Vicky non sarebbe potuta essere presente alla scelta della torta nuziale. La sartoria, che doveva confezionare il suo abito da sposa, aveva reclamato la sua presenza per alcune modifiche impreviste, quindi quel pomeriggio sarebbe dovuta correre a Londra per le prove dell'abito, ma non aveva voluto spostare l'appuntamento per la scelta del dolce, certa che tra i suoi impegni e gli orari massacranti di Liam, sarebbe stato impossibile trovare un'altra data comune ad entrambi in breve tempo. Così, aveva delegato a Liam la scelta, rassicurandolo che sarebbe stato perfettamente in grado di adempiere a quel compito.

Ovviamente Liam si era dimostrato concorde con la ragazza, implorando però poi Harry di aiutarlo, rifiutandosi di assumersi totalmente quella responsabilità, preoccupato delle ire che avrebbe subìto dalla futura moglie se la torta non fosse stata di suo gradimento. Il modo in cui l'amico aveva premuto i bottoni giusti, facendo leva sulle sue responsabilità in qualità di testimone e il suo senso di colpa per non essere stato un buon amico gli anni passati a causa della distanza, erano bastati per incastrarlo in quel compito ingrato.

Scegliere quella che sarebbe stata la torta nuziale del suo migliore amico, all'insaputa della sposa, era un compito di un'importanza considerevole al quale doveva dedicare il massimo impegno, se voleva evitare di rovinare il matrimonio di Liam e, di conseguenza, perdere la sua amicizia.

Addentò un pezzo della fetta di torta al cioccolato e lamponi, trovandola squisita come tutte le altre che aveva già assaggiato in precedenza e aggiungendo anche quella alla già lunga lista di gusti che aveva promosso.

Di quel passo, sarebbe stato impossibile compiere una scelta definitiva.

«No basta, io mi arrendo».

Con un sonoro sbuffò contrariato, Liam lasciò andare malamente la forchetta sul piattino davanti a sé, provocando un rumore fastidioso che obbligò Harry a sollevare lo sguardo su di lui.

«Cosa significa che ti arrendi?»

«Avanti Haz, è impossibile trovare un'unica torta migliore delle altre. Sono tutte buonissime, non troverò mai quella perfetta».

Sospirò pesantemente, raddrizzando la schiena e appoggiandosi contro la spalliera della sedia «Non posso darti torto, in effetti».

«Quante ne abbiamo già assaggiate? Dieci, undici?» domandò retorico, puntando il dito verso i piattini alla sua destra con i residui dei dolci che avevano già mangiato «Non ce n'è una che boccerei».

Arricciò la bocca in una smorfia divertita «Beh, questo è un ottimo segnale che vi siete affidati alla persona giusta per la realizzazione del dolce. Vedila così: qualsiasi sarà la tua scelta, andrà bene».

«Ed è qui che ti sbagli. Vicky mi ha fatto una testa quadra sull'importanza della torta, su come non solo debba essere buona, ma stupire gli invitati, soddisfacendoli a pieno. Deve essere talmente buona da essere valsa la pena dell'attesa».

Music Of The HeartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora