CAPITOLO 13

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"Signori delle Ossa, Non morti... Innalzatevi in volo e portate distruzione su Tien Man Ku, non una pietra deve rimanere, non un granello di sabbia, non un abitante e il casato reale e il ricordo dei Sacerdoti andrà cancellato qui e in ogni luogo del regno." L'enorme Dracolich tuona il suo ordine agli altri draghi. Carcasse semi decomposte e maestosi scheletri di coloro che furono i draghi di Spynx si innalzano in volo e disperdono in tutte le direzioni. Alcuni si avventano sulla poco distante capitale completando l'opera dei due draghi. Altri si allontanano e ogni tempio, chiesa o accenno ai Sacerdoti e Famiglia reale viene spazzato via dal regno, tutti coloro che si oppongono sterminati mentre sembrano graziati i semplici contadini e le persone comuni che osservano atterrite i morti risorti che si scatenano. Man mano che i draghi rinati si disperdono incontrano altre ossa redivive, altri Dracolich a cui narrano la storia e diffondono gli ordini, in poche ore l'intero Regno è sotto il loro dominio.

Lanthis, Belial e i loro draghi non osano interferire, quello non è il loro Regno, ma la demone si fa avanti. "Signore dei non morti." Così appella l'immenso Dracolich. "Noi vogliamo solo tornare a casa, se ci concedi il permesso di partire." Lei usa un tono calmo, gentile.

Il Dracolich osserva la Demone, poi fa qualcosa di inaspettato, china il capo verso di lei. "Nostra Regina. Ci hai ridato la vita, seppur involontariamente, noi vivremo finchè vivrà la magia che ci ha riportato in questo mondo. Quella magia sarà viva finchè lo sarete voi. Siamo al tuo servizio."

Lanthis osserva i suoi compagni allibita, una piega degli eventi inaspettata, porta la destra al volto e si mordicchia il pollice, riflette veloce. "Qual'è il tuo nome?" Domanda al Dracolich.

"Un tempo ero conosciuto come la Zanna delle Dune, ma ora sono solo un non morto. Chiamatemi Vendetta. E' l'unica cosa che mi ha tenuto legato al mio corpo e l'unico motivo per cui sono risorto, per vendicarmi di chi ha sterminato la stirpe delle sabbie e far si che un simile abominio non si ripeta."

"Sia.. Vendetta. Finite il vostro lavoro, eliminate ogni ricordo di regnanti e sacerdoti, tu sarai il reggente di queste terre, ma risparmiate la povera gente, vi serviranno per mantenere florido il regno e ridargli vita. Riportate in auge le antiche usanze del Regno; io tornerò quanto prima, ora devo salvare Gulfing, qui non servo mentre ripulite." Lanthis non sembra preoccuparsi dello sterminio in atto nel regno di Spynx, lascia che i draghi d'ossa e i Dracolich si scatenino, giusto fa preservare la parte di popolazione di ceto più basso per pura convenienza, un regno senza sudditi non è un regno.

"Signore, Maestà..." Un drago d'ossa plana vicino al gruppo, si inchina verso i presenti. "Ho ascoltato tutto, la Rossa, il drago che cercate... Ecco io ero a palazzo, le mie ossa adornavano il trono e il mio spirito era legato a quel luogo." Il drago prende tempo quasi temendo di proseguire ma il Dracolich lo esorta a proseguire con un cupo ringhio. "Non la ritroverete..." Il drago d'ossa abbassa il muso dal teschio perfettamente pulito e apre le fauci lasciando cadere a terra una grossa pietra rossa come un rubino. "Mi dispiace, l'hanno uccisa due giorni dopo la cattura, hanno banchettato con le sue carni, tutta la città ha festeggiato." Il drago d'ossa indietreggia timoroso della reazione che non si fa attendere.

Mentre Lanthis, Belial e Rasglad assimilano la terribile notizia Aldebaran spalanca le fauci in un lugubre ruggito. Furia, rabbia, disperazione si mescolano in quel suono disperato. Il dorato oscuro resta per alcuni istanti paralizzato dal dolore nello scoprire la fine della sua compagna; la furia cieca prende presto il posto alla disperazione.

"IO LI AMMAZZO!" Tuona il re dei draghi spalancando le ali, Belial fa appena in tempo a salire in groppa che già Aldebaran vola verso Gulfing.

Lanthis resta indietro con Rasglad, l'abissale sembra pronto a inseguire il dorato. "Aspetta." La demone lo fa attendere e si rivolge al Dracolich. "Vendetta, raduna quanti più draghi d'ossa e dracolich puoi, verranno con noi a Gulfing in supporto e potranno massacrare tutti i cacciatore che incontreranno. L'ordine è uccidere a vista e abbattere ogni draconiera esistente non deve sopravvivere nemmeno uno di loro."

Vendetta annuisce e poi alza il muso al cielo lanciando un profondo richiamo. Ovunque quel suono viene udito i draghi rispondono e un esercito di non morti e ossa si avvicina e forma pian piano. Lanthis sale in sella all'abissale. "Torneremo a casa e non lo faremo da soli Rasglad, porteremo con noi un nuovo esercito ancora più forte, che tutte le terre emerse, ogni continente, regno, sappia cosa succede a toccare i draghi. Non c'è pietà in noi, entro domani le teste dei nemici adorneranno le mie picche, i non morti banchetteranno con le loro carcasse, i nostri cuccioli giocheranno con le loro ossa. Il loro sangue concimerà le nostre terre." Finita di pronunciare quella sentenza di morte generale, fa cenno a Rasglad, l'abissale spicca il volo innalzandosi nel cielo, dietro di lui decine e decine, centinaia di mostri fatti d'ossa o carcasse di non morti, formano uno stormo creato per un solo scopo; seminare morte e distruzione.

Serve tempo perchè l'esercito sia completo, di Aldebaran e Belial non v'è più traccia e Rasglad sembra impaziente. "Calma.. Calma mio adorato. Li raggiungeremo e li aiuteremo per ora lasciamo che Aldebaran si sfoghi, non potremmo fermarlo nemmeno volendo."

L'abissale borbotta. "Lo so ma sono nervoso puntualmente finiamo separati e puntualmente sono problemi." Ammette con un po' di stizza nella voce.

"Lo so, abbiamo sottovalutato il nemico e le insidie, i mostri che vivono qui, troppe cose prese alla leggera, ma dagli errori si impara. Siamo vivi e ora più saggi, nessuna fretta Rasglad, agiremo con metodica ferocia." Lanthis è tranquilla e accarezza il collo del drago, mentre questi volteggia nel cielo di Spynx e attorno a lui l'esercito si ingrossa sempre di più.

Belial e Aldebaran non fanno soste, il dorato oscuro è mosso solo dalla furia cieca, non rallenta un attimo, le possenti ali battono assecondando le correnti d'aria che normalmente lo farebbero planare con grazia, ma ora ha fretta, una fretta mossa dalla sete di vendetta, e accelera il volo incurante della fatica. Appena è in vista delle coste familiari di Gulfing non rallenta, ormeggiate vicino alla spiaggia ci sono alcune draconiere; gli armigeri non fanno nemmeno in tempo a dare l'allarme che la morte cala su di loro dal cielo con una pioggia di fuoco. Aldebaran non si ferma, continua a roffiare, ghermire con gli artigli e spezzare a morsi ogni nave che incontra. Di li a poco delle draconiere ormeggiate non resta che legno annerito e rottami, cosparsi di cadaveri, il dorato oscuro non fa prigionieri e prosegue lasciando dietro di sè una scia di morte e distruzione.

Mentre Aldebaran sfoga tutta la sua ira, Lanthis e Rasglad attendono a Spynx, è passata una mezza giornata e l'esercito d'ossa ha ormai dimensioni incalcolabili.

"Partiamo." Lanthis si decide, Vendetta ruggisce e Rasglad plana verso Gulfing, l'esercito d'ossa segue il giovane abissale. Una nube di morte comporta da scheletri e carogne redivive che volano grazie alla sola forza della magia sprigionata dalla piramide. Man mano avanzano Lanthis osserva il paesaggio desertico, in lontananza nota ruderi e rovine ancora coperte da nuvole di polvere, villaggi distrutti; ovunque si nota il segno lasciato dai draghi d'ossa e dai Dracolich che mossi dalla vendetta hanno distrutto templi e ogni resistenza sterminando centinaia di soldati e villici i pochi salvi sono perlopiù contadini e agricoltori che lontani dagli agglomerati urbani o residenti in piccole tribù non hanno attirato l'attenzione dei draghi.

Presto Regina, Abissale e esercito di ossa, sorvolano il mare, per la lunga traversata lunga alcune ore necessaria per tornare a Gulfing, stavolta niente navi a rallentarli solo uno stormo assassino di draghi resuscitati. Volano tutta la notte e quando giungono in vista della costa albeggia e una nube di fumo acre si innalza dalla spiaggia. I resti lasciati da Aldebaran ancora bruciano, qua e la chiazze e scie annerite indicano dove si sono abbattuti i suoi soffi. Lanthis e Rasglad osservano con distacco, non importa, erano nemici, assassini, dovevano morire; i due si limitano a seguire la scia di distruzione lasciata dal dorato oscuro, pista facile e molto evidente.

"Draghi!" Lanthis richiama l'attenzione dell'esercito. "voglio che formiate una decina di gruppi con cinque di voi ciascuno, disperdetevi per Gulfing, cercate ogni traccia dei cacciatori e delle draconiere e abbattetele, noi faremo rotta verso New Iridium è li che Aldebaran si dirige, se trovate il grosso dell'esercito raggiungeteci. Se li trovate, non di fanno prigionieri ricordatelo, liberate ogni drago prigioniero, difendete i feriti, i cuccioli e le uova. Il resto viene con noi." Dati gli ordini i draghi formano piccole truppe come richiesto e una alla volta si staccano dallo stormo principale disperdendosi per Gulfing. La caccia ha inizio.

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