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"Svegliatevi mostriciattoli, andate immediatamente a lavorare" urlò la vecchia megera, accompagnando il tutto con dei calci addosso ai bambini più vicini a lei.

Non volevo alzarmi, come non lo volevano neanche i miei compagni di stanza, i sogni erano l'unico posto felice che conoscevamo, ogni volta che ci svegliavamo era come ricevere una bastonata dalla realtà.

Alcuni avevano provato a non dormire per non sognare più,non erano durati più di 2 giorni, altri molti a dire la verità avevano provato a abbandonare la realtà con modi più drastici.

Mi alzai dal pavimento duro su cui dormivamo sentivo la schiena chiedere pietà, come tutti i muscoli e tutte le ossa.

Mi feci forza e mi alzai mi diressi in bagno per bere un po' d'acqua, dovevamo usare in 50 un bagno in condizioni pietose.

Una volta uscito dalla ressa uscii e andai dove nascondevo tutto, mi cambiai nonostante fosse dicembre e facesse un freddo boia, non potevo permettermi di rompere o macchiare quei vestiti mi avrebbero punito e non potevamo permetterci di cambiarci dentro perché ci avrebbero rubato tutto.

Mi misi una felpa rossa e blu, dei jeans che mi stavano larghissimi legati con una cintura semplice nera, e delle scarpe anche queste rosse e blu.

"Allora dove si va oggi? "

Chiese Volpe il mio migliore amico e braccio destro.

"Per prima cosa a fare colazione,poi ci penseremo"

Rispondo mentre lui si cambiava, ci siamo conosciuti anni fa, lui è entrato prima di me in questo inferno, mi ha sempre parato le spalle gli devo tutto quello che so.

Ama il colore nero si veste sempre e solo di quel colore, il suo soprannome è volpe o impiccione, sia per la sua acutezza sia per il fatto che sa sempre tutto di tutti.

Lui invece mi aveva soprannominato ragno perché so arrampicarmi ovunque.

Indossava una felpa nera, dei pantaloni del medesimo colore come anche le scarpe.

Si caricò lo zaino in spalla e ci incamminiamo verso la nostra colazione.

Rubata la colazione ci dirigemmo verso il parco più vicino.

"Secondo quello che dice internet e i giornali oggi ci sarà un galà di pezzi grossi poco lontano da qui " dissi dopo aver controllato sul telefono scassato che eravamo riusciti a aggiustare.

"Mmmm sarà pieno di poliziotti e bodyguard"

"Lo so però non abbiamo molte altre opzioni se non portiamo abbastanza soldi sai cosa accade e ieri non è stata una giornata produttiva"

Sospirammo entrambi

"Va bene ma al primo minimo problema o possibile problema scappiamo"

In lontananza c'era una famiglia, che giocava con i loro figli nelle giostre sorridevano e ridevano felici.

Sentii un peso al cuore cosa avevano loro che io non avevo, perché io ero stato abbandonato in quell' inferno e loro no?

Volpe mi poggiò una mano sulla spalla anche lui si stava facendo le stesse domande .

"So che odi le sorprese ma stasera ne avverrà una" disse sorridendo.

Lo guardai malissimo

"Spero per te che sia bella o vedi cosa ti faccio".

" già passati alle minacce ragnetto"ghignò.

My new familyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora