- Playing in the leaves

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Manuel sa perché lui e Simone si siano trovati a passeggiare a Villa Borghese in una tranquilla mattina di fine Ottobre. Le ultime due ore di lezione sono state cancellate e loro non avevano voglia di tornare a casa.

Quello che davvero non sa è perché Simone si stia comportando come un bambino la mattina di Natale solo perché ci sono cumuli di foglie secche ovunque.

"Simo' ma che ce trovi de bello in delle foglie secche cadute, scusa?" chiede all'ennesimo urlo (di gioia, ma pur sempre un urlo) dell'amico, nonostante si sia promesso di non compromettere mai la sua felicità.

"Non le ho mai viste prima" Simone risponde banalmente, mentre scatta una foto ad una montagnetta costituita da foglie rosse, marroni e gialle posta proprio sotto un albero. È la più grande di tutte.

"Come non le hai mai viste? C'hai 18 anni"

Manuel, nonostante tutta quella confusione e l'estrema stranezza della faccenda, non fa che sorridere, perché ha ormai fatto pace con la consapevolezza di desiderare soltanto una cosa: vedere sempre la fossetta apparire sulla guancia di Simone.

"Non ho mai visto i cumuli, vedi? Le hanno raccolte... di solito si vede solo nei film, i bambini che ci giocano dentro, ci si lanciano e le fanno volare tutte"

C'è una specie di malinconia nella voce di Simone mentre entrambi si avvicinano all'oggetto dei suoi desideri, e Manuel non sa quale sia l'origine ma sa che non vuole restarsene lì ad ascoltarla.

Così alza gli occhi sull'amico, così alto e così piccolo allo stesso tempo e ha un'idea.

"Non penso che chi s'è rastrellato tutto il parco apprezzerebbe se uno se lanciasse nelle foglie, no?" dice, colpendo una spalla di Simone con la sua.

Gli basta la risatina di Simone per decidere di portare a termine il suo piano.

"Credo di no"
"E io credo che possiamo pure correre il rischio" replica infatti, prima di lanciarlo con tutta la forza che ha nelle foglie.

"Manuel!" è per qualche secondo l'unica parola che Simone sembra in grado di ripetere, ma è intervallata dalla sua risata, quindi Manuel non può fare altro che starsene lì a guardare il suo cuore che batte tra le foglie. E ride.

Ed è tanto distratto da questa nuova rivelazione che non si accorge di avere una mano di Simone stretta attorno alla sua caviglia, pronta a tirarlo giù.

Quando lo fa, è già a terra, tra le foglie, con le foglie tra i capelli ed il petto di Simone ad attutirgli il colpo.

Sta ancora ridendo quando Simone inizia a fargli il solletico e parte del suo cervello è abbastanza consapevole del fatto che probabilmente metà dei presenti a Villa Borghese li stanno guardando ma tutto il suo cuore riesce solo a concentrarsi sul ragazzo che giace sotto di lui.

"Hai le foglie ovunque, Simo'" riesce a dire, tra una risata e un'altra e solo quando Simone smette di torturargli i fianchi, lui riesce a toglierne qualcuna dai suoi capelli.

"Manu" però Simone sussurra all'improvviso, e lui si immobilizza, poggia la mano sull'erba secca coperta dalle foglie che scricchiolano.

"Dimme"
"Grazie"

Fa spallucce Manuel, ché non sa come rispondere.

"È bello quando ridi" riesce a confessare.

Simone ha ancora una mano sul suo fianco sinistro, la usa per stringere un po'. "Con te rido sempre" ha il coraggio di sussurrare.

"Allora non ti lascio più"

Manuel glielo soffia quasi sulle labbra.

"Si?"
"Mh, mai più"

Let me hold both your hands in the holes of my sweater Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora