«Cecilia...»
La voce quasi graffiante di Gianluca mi costrinse a staccarmi da Charles come se fosse diventato radioattivo... In realtà era come se lo fosse per davvero, visto che anche il minimo contatto mi mandava in cortocircuito.
«Hey... Ehm... Come mai sveglio così presto?»
Charles sorrise e io repressi l'istinto di tirargli una gomitata tra le costole.
«Potrei dire lo stesso per voi. Non c'è quasi nessuno, dovete lavorare già alle sette di mattina?»
Annuii ma Charles non stette al gioco.
«In realtà facevamo colazione, siamo team mates dopotutto...»
Disse dando un'altro morso al mio muffin, al che lui mi rivolse un'altro sorrisetto trionfante.
«Allora non vi disturbo, ci vediamo dopo Cecilia»
Si girò per andarsene. La sua voce era carica di delusione... Che poi, diamine, non avevo fatto niente! Ero arrabbiata ma allo stesso tempo mi sembrava lo stesso di avergli fatto un torto.
«Gian! Aspetta!»
Tentai di corrergli ignorando completamente Charles.
Quando lo raggiunsi, ormai fuori dall'edificio, lo fermai toccanfogli un braccio.
«Gian... Non è successo niente»
Lui mi guardò stringendo le sopracciglia scure. Poi sbuffó e si stropicció gli occhi con le dita.
«Lo so, Cecilia. Però... Lui ci prova con te. Tanto, troppo a volte. Sembra che tu sia già sua, come... Non so nemmeno come dirlo... Come se lo fossi sempre stata»
Un brivido mi percosse tutto il corpo.
Come se lo fossi sempre stata. Non era così dopotutto?
Mi decisi a smentire questa paurosa, nonché orripilante rivelazione.
«No. Per niente. Charles resterà sempre il bambino pestifero che odiavo prima, odio adesso e odierò per sempre»
Se solo avessi creduto a quelle parole...
«Davvero?»
Annuii cercando di risultare convinta.
«Davvero»
Si avvicinò un po'.
«Quindi...»
Un'altro passo avanti e io continuavo a rimanere immobile.
«Se faccio questo Charles non mi passerà sopra con la sua macchina?»
Non mi diede il tempo di rispondere, che aveva già colmato l'ultimo centimetro che ci seperava unendo le mie labbra alle sue. Chiusi gli occhi.
Gianluca è un bel ragazzo. Gentile, intelligente, ha gli occhi dello stesso colore della Nutella... A me piace la Nutella... O diamine ma perché penso alla Nutella... Beh... D'altronde gli occhi verdi non saprei a che oggetto compararli... Ahhh ma perché penso a Charles mentre bacio una ragazzo cento volte meglio di lui!?
Serrai gli occhi e mi costrinsi a non pensare a niente, a godermi le nostre lingue che si toccavano dolcemente, proprio come nel sogno, ovviamente prima che...Basta Cecilia.
Ci allontanammo piano rimanendo comunque uniti con i nostri corpi.
«Questo è un si?»
Stordita dalla sensazione di smarrimento annuii.
Lui mi sorrise e io feci lo stesso. In quell'istante la mia mente ottusa produsse un pensiero poco intelligente: se mi fossi innamorata di Gianluca avrei sicuramente dimenticato Charles... Chiodo scaccia chiodo, no? Che fosse una cosa poco nobile lo sapevo, ma ero disperata, e quando dico disperata dico al livello di prendere una mazza da baseball e distruggere una stanza intera.
«Ehm ehm...Posso riavere la mia PR indietro o...»
Charles ci raggiunse. Era cupo. I suoi occhi erano più scuri rispetto a quando prima giocava a fregarmi il muffin.
«Certo. Io e La mia ragazza...»
Sottolineó Gian.
«... Ci sentiamo dopo, giusto Cecy?»
«Certo. A dopo»
Lui sembrò stringere le sopracciglia... Era per caso geloso? Ma certo che no. Sapevo che cosa avesse: gli dava fastidio il fatto che lui non era più al centro dell'attenzione e Gianluca si fosse fatto avanti.
Se ne andò subito dopo lasciandomi con lui, che intanto lo osservava andare via.
«Ti facevo una da Max Verstappen... E invece... Ti piacciono i damerini di provincia»
Scoppiai a ridere.
«Se c'è un damerino di provincia nei dintorni, caro mon frere, quello sei tu»
Lui rise a sua volta. Io stavo già camminando e lui mi seguiva.
Entrai di nuovo dentro alla sala del buffet e lo vidi con la coda dell'occhio afferrare un'altro muffin.
Stavolta riuscii a fregarglielo dalle mani con una mossa felina.
Lui rimase con la mano a mezz'aria.
«Buono!»
Dissi dopo avergli dato un morso sotto al suo sguardo. Poi lo lasciai lì, allontandomi mentre mi gustavo il sapore dolce del muffin e della mia piccola vittoria.
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Into You - Charles Leclerc
FanfictionCecilia Sainz sa bene come funziona la Formula 1. È cresciuta con suo fratello e il rumore dei motori. Per questo quando finalmente riesce a trovare un lavoro nel team Ferrari crede che i suoi sogni si siano realizzati. Peccato però che tutto sembri...