14. Evenings out of control

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P.S: capirete il motivo della canzone di questo capitolo solamente leggendolo, e vi invito a farla partire non appena ci sarà questo segno "•" per avere maggiore interpretazione 🌷



💰💸💰


Wayne



"Vivo la mia vita
un quarto di miglio alla volta, non mi importa di nient'altro...
per quei dieci secondi sono libero."
Dominic Toretto, Fast and Furious.






'I spent years of my life holdin' on to things I never should've kept, full of hatred
Years of my life carryin' a lot of baggage that I should've walked away from
Years of my life wishin' I was someone different, lookin' for some validation
Years of my life tryna fill the void, pretending I was in'




Da quando avevo dieci anni, ho sempre trovato nelle pellicole d'azione un rifugio per la mia mente inquieta. Le sparatorie, le corse spericolate, i loschi affari della criminalità organizzata...
Ogni scena mi trasportava in un corrente di adrenalina e emozioni forti, alimentando in me il desiderio segreto di emulare quei protagonisti indomiti e coraggiosi. Era come un sogno irraggiungibile, un'aspirazione che credevo destinata a rimanere confinata allo schermo. Ma tutto è cambiato nel momento in cui ho incrociato il cammino di colui che avrebbe segnato il mio destino in modo indelebile: Lucas. Quell'uomo, come una forza oscura e inarrestabile, ha sconvolto la mia esistenza, privandomi della libertà con la stessa rapidità con cui le onde dell'oceano divorano la sabbia delicata della riva. Sono avvinghiato a lui da anni, tra minacce e violenza sono destinato a rimanere in questo giro losco.
Ed è tutto a causa di quella stronza...
Ma io non ci sto, non sono intenzionato a vivere con la paura che questo figlio di puttana possa storcere anche solo un capello alla mia famiglia.
Tutto ciò deve finire e finirà molto presto, senza che se ne accorga nemmeno. Costi quel che costi.
«Riesci a stirarmela?» Domando alla donna delle pulizie, forse in modo un po' troppo burbero, poiché lei mi rimprovera con lo sguardo. «Per favore, Juliet. Stasera ho una cena importante»
Sorrido scaltro, con uno dei tanti sorrisi che riuscirebbero ad ammaliare qualsiasi donna su questo pianeta. Ma con lei, naturalmente, non funziona, per ovvie ragioni. La donna acchiappa il mio abito tra le mani, roteando gli occhi al cielo. Questa signora è con noi da quando lei è andata via, ci ha visti crescere e oramai è come se fosse di famiglia. «Grazie.» Le urlo da dietro, vedendola allontanarsi da me. Dal canto suo, mi accenna col capo un ipotetico: «Di niente.» , E lo capisco perché le sue espressioni sono sempre le stesse da anni.
Mi butto sul divano, accendendo la Tv, pronto a rilassarmi prima di andare in palestra. Nel frattempo, dei passi giungono in soggiorno, per poi sparire in cucina. Il frigo cigola, segno che qualcuno lo abbia appena aperto. In effetti, la voce non tarda ad arrivare. «Wayne! Dov'è il succo all'ananas?!» La voce squillante di Chanel si propaga per tutta la casa. «E che cazzo ne so io? Lo bevi solo tu quel succo dal sapore di piscio» Replico io. Non faccio in tempo a cambiare canale, che di colpo mi ritrovo mia sorella davanti alla mia figura, coprendomi la visuale. «Spostati, voglio rilassarmi, cazzo. Si può ogni tanto?» Mi lamento, cercando di sporgere la testa verso destra. «Questo succo al sapore di "piscio", ti ricordo che lo bevono anche le tue amiche del cuore ogni volta che vieni a casa per portarle a letto. Ora, me lo vai a riprendere! E deve finire questa storia!» La sua faccia paonazza mi fa scoppiare a ridere e ciò la porta ad innervosirsi di più. «Non ridere! Sono seria!» Tuona lei, portandosi le mani sui fianchi. «Che cazzo ti devo dire, Chanel. Lasciami stare per un ora, riesci a resistere? Ti lamenti e basta. E per tua informazione, hanno bisogno di energia dopo aver passato la notte con me, sii comprensiva» Con una mano la spingo delicatamente verso sinistra. «Brutto stronzo che non sei altro, poi vedi quando mi chiederai di aiutarti a pulire la macchina!» Chanel mi insulta, successivamente se ne va via dal soggiorno sbuffando. Non faccio in tempo a replicare, che la porta d'ingresso si spalanca. «Amico!» La voce alta di Elias mi arriva dritto alle orecchie. A susseguirsi, entra, seguito da Jaden. «Sei pronto a perdere?» Ghigna il ragazzo dalla carnagione scura. Cazzo. Me ne ero dimenticato.
Mi alzo in piedi. «Si certo.» Con una mano mi sistemo il ciuffo. Il ragazzo dagli occhi verdi aggira il divano di camoscio beige,  per poi coricarsi sulla parte più lunga di esso. A sua volta, Elias, si toglie le scarpe, e con un salto si posiziona nella parte opposta. «Hai sentito Jason? Per stasera, intendo.» La voce fioca di Jaden si sparge fra noi. Io nel frattempo acchiappo tre  joystick della ps5, per poi posizionarmi fra i due. «L'ho chiamato prima, ha detto che terrà lontano gli sbirri per massimo mezz'ora. Perciò dobbiamo fare veloce» La mia voce si abbassa in un sussurro, poiché mia sorella si trova in cucina, intenta a farsi una spremuta d'arancia. «Bene, dobbiamo essere coordinati per non farci beccare.» Risponde Elias, afferrando uno dei joystick. «Ora però, state attente merdacce, che oggi vi spacco il culo.» Aggiunge, ghignando.



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