Consiglio la lettura di questo capitolo ascoltando: "That Way - Tate McRae" da cui è stata ispirata.
Sono anni che ci conosciamo, sono anni che partecipo alle sue feste post vittoria, ma questa è diversa. Non solo perché lui ha vinto per la prima volta il Gran Premio di Monaco, ma perché da tempo, quelli diversi siamo noi.
Sin da piccoli siamo stati legati, non da essere attaccati l'uno all'altra in maniera morbosa, ma quel tipo di amicizia che se mi chiami io ci sono, anche se da me sono le tre del mattino e il giorno dopo ho il colloquio più importante della mia vita e tu sei dall'altra parte del mondo, dopo una gara orribile e l'alcol in corpo mentre piangi fuori dalla tua stanza d'albergo.
Da un anno a questa parte il nostro rapporto è cambiato e la causa scatenante è stata quella maledetta festa, dove nessuno dei due si è trattenuto dal bere, dove abbiamo ballato, flirtato e scherzato tutto il tempo. Dove le sue parole, io le ricordo ancora..."Soph, mi fai impazzire. Ho voglia di baciarti, ora" mi guardò dritto negli occhi, con le sue perle blu lucide a causa dei troppi alcolici bevuti.
"Non è vero, ho voglia di baciarti sempre e tu non lo sai" quelle parole entrarono come un coltello nel mio petto.
Il ricordo di quelle sue parole mi provocano sempre la nausea. Parole che lui continuò a dire tutta la notte. Parole a cui io non ho mai veramente risposto, perché non ho mai saputo cosa dire. Avrei voluto mi baciasse, davvero, ma sono grata non l'abbia fatto. Quella notte, tutte le bugie e i muri creati intorno al mio cuore per anni sono stati scalfiti, da quella notte non riesco a e stare sola con lui, non riesco a guardarlo e non riesco neanche a parlarci. Per questo il nostro rapporto si è raffreddato molto.
Io scappo.
Scappo da lui, da me e dai sentimenti.
Non posso rovinare la nostra amicizia così, non posso permettermi di innamorarmi di lui, non con la vita che fa. Non è mai a casa, gira il mondo per 10 mesi l'anno e io non potrei seguirlo, il mio lavoro non me lo permette e non potrei mai rinunciare a stare con i bambini per andare con lui, nonostante il mio amore verso la Formula 1, non posso mettere da parte la mia vita per lui.
Perché lui è questo che cerca, qualcuno che metta da parte la sua vita per seguirlo e supportarlo ovunque, ma io non sono quella persona e mai lo potrò essere, quindi è meglio se mi allontano, meglio scappare che provarci, perché so come finirebbe, come tutte le sue altre relazioni e io non voglio essere una delle tante, non per lui.Siamo in una delle discoteche di Monaco, nel privè stracolmo di gente, molta la conosco, è una cittadina molto piccola e in qualche modo riesci sempre a sapere chi ti circonda, ma molta altra non ho idea chi sia, sono abbastanza sicura siano influencer o personaggi che vengono da altri paesi.
"Chi vuoi far morire stasera?" sento urlarmi all'orecchio per superare il casino della musica. Mi giro e trovo una delle persone che più adoro sulla faccia della terra e uno dei miei più cari amici, a cui racconto, quasi, tutto.
"Nessuno Jojo, perché?" gli sorrido sperando di non fargli capire che sto odiando questa serata, nonostante sia felcissima e super fiera per Charles.
"Perché con questo vestito l'intero locale ti mangia con gli occhi, non solo gli uomini" rido, è l'unica cosa che posso fare e scuoto la testa in senso di disapprovazione.
"Non mi interessa chi mi guarda, lo sai"
"E invece secondo me ti interessa lo sguardo di qualcuno, ma non vuoi ancora dirmi di chi" come faceva a capirmi sempre? Come faceva a saperlo?
"Ma smettila, tu invece? Già puntato qualche moretta?"
"Sì, ci sta guardando in questo momento" dice sorridendo a qualcuno alle mie spalle.
"E allora vai" lo spingo verso la ragazza dietro di me e torno a concentrarmi sul mio drink. Ne prendo un sorso e alzo lo sguardo per guardarmi intorno.
Lo trovo a guardarmi mentre amici e sconosciuti gli parlano. Quando i nostri occhi si scontrano nessuno dei due distoglie lo sguardo, rimaniamo io e lui, a guardarci in un modo in cui due amici non dovrebbero guardarsi e io ne sono consapevole, ma non credo che lui lo sia.
Gli sorrido e alzo il bicchiere a 'mo di brindisi e gli mimo con le labbra un "congratulazioni", in sua risposta ricevo un sorriso e il suo corpo che si allontana dalle persone che gli stavano parlando per raggiungere il mio, di corpo, che al momento sta iniziando a tremare perché non è pronto a sentirlo vicino dopo mesi di lontananza."Ciao" dice solamente e mi da un bacio, all'angolo delle labbra.
Brividi percorrono il mio corpo fino ad arrivare al mio cuore. Un quasi bacio.
Un quasi bacio che non doveva accadere."Ciao campione" gli sorrido cercando di sembrare il più normale possibile.
"Sei stato pazzesco questo weekend, ti meriti tutto questo"
"Grazie, non mi sembra ancora vero, mi sono dovuto far pizzicare diverse volte per rendermi conto che non fosse un sogno. Però mi sei mancata nel box, vienivi sempre.." il suo sorriso si affievolisce ma non sparisce del tutto.
"Lo so, mi dispiace ma non potevo, però non mi sono persa un secondo di gara"
Non è vero. Potevo andare, ma non ho voluto.
"Soph, mi spieghi che succede?" Ennesima volta che mi fa questa domanda in questo anno.
"Niente Charles, perché?" Ogni volta sempre la stessa risposta.
"Non sei tu questa. Solo l'anno scorso saresti stata abbracciata a me tutto il tempo dicendomi in continuazione che eri fiera di me ed ora, a momenti neanche ci parliamo" ora il suo sorriso era scomparso.
"Stiamo parlando ora Charles e sono fiera di te, sempre, lo sai. Te l'ho scritto a fine gara e te lo dico ora, non cambia nulla"
"Smettila!" Dice con un tono più alto e mi porta nell'angolino del locale, in modo da essere più appartati e nascosti da occhi indiscreti.
Il suo viso è a pochi centimetri dal mio e sento il suo respiro sul mio viso. I suoi occhi fanno avanti e indietro tra i miei occhi e le mie labbra.
"Smettila. Non guardarmi così, non starmi così vicino" lo allontano con tutta la forza che ho e lui ci rimane evidentemente male.
"Perché?" Era spiazzato.
"Non possiamo. Questo - dico indicando me e lui - non può accadere. Non sono io quello che cerchi. Non sono io quella che può darti quel che vuoi e lo sai meglio di me."
"Ma Soph..."
"Charles no. Non dire nulla. Non parlare di nulla, sappiamo già come finirebbe. Lascia stare ok? Godiamoci questa serata, festeggiamo e rimaniamo amici, perché è questo che siamo destinati ad essere, amici. Basta sguardi, basta baci sfiorati, basta battutine, basta tutto. Ora andiamo a festeggiare la tua vittoria" gli sorrisi, gli accarezzai la guancia delicatamente, sentendo quella puntina di ricrescita della barba e me ne andai, con il cuore in mille pezzi e gli occhi pronti a scoppiare.
Da quella sera i rapporti tra di noi si gelarono. Ci vedevamo solo alle feste degli amici e agli eventi della città, per il resto, il mio rapporto con Charles Leclerc cessò di esistere.
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That way. || Charles Leclerc
FanfictionFriends don't look at friends that way.. Sophie e Charles, due anime destinate ad incontrarsi, amici da una vita, ma con due vite totalmente diverse, esigenze totalmente diverse. I loro sentimenti vengono a galla, ma questo potrà solo complicare le...