Institut Océanographique Monaco.

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La stagione era iniziata bene, sicuramente meglio dell'anno scorso e la macchina, nonostante il problema ai freni riscontrato alla prima gara, andava, non quanto la RedBull ma eravamo più vicini di quanto pensassimo.

La lontananza con Sophie si faceva sentire ogni giorno di più, soprattutto perché i pochi giorni passati a Monaco li ho divisi tra lei, la mia famiglia e innumerevoli incontri di lavoro che mi avevano tolto del tempo prezioso con lei. Inoltre ora la mia gelosia non aiuta per niente.
Gelosia che mi è stato detto da tutti essere inutile, ma è più forte di me, soprattutto in questo momento, dove siamo ancora in stallo e non riesco a capire cosa siamo. È inutile perché sono geloso di un ragazzo omosessuale e di una ragazza della nostra età che passano tutte le loro giornate con Sophie. Sono geloso di qualsiasi persona possa vederla, toccarla e parlarci.

Sono geloso perché lei non è con me e non è ancora mia.

"Charles hai saputo?" mi chiede Pierre mentre stiamo festeggiando il mio Grand Slam di questo weekend.

"Cosa?" chiedo ancora nel mio mondo, felice ma malinconico perché vorrei solo festeggiare con Sophie al momento, invece lei è dall'altra parte del mondo e non con me.

"Cina è stata ufficialmente annullata, è appena arrivata la mail di conferma" gira il suo telefono verso di me e mi mostra la mail dalla FIA che annuncia l'annullamento del GP di Cina. Questo vuol dire che posso tornare a casa prima, che posso tornare prima da Sophie e averla tutta per me per un po' di tempo.

Sorrido a Pierre e accetto volentieri il drink che mi sta porgendo. I miei amici fanno un brindisi in mio onore, per il mio grande weekend.

Sono fiero di me dopo questo weekend ho fatto una gara straordinaria e anche il giro veloce, mi sono portato a casa il massimo dei punti e non guido così bene da tempo ormai, anche perché dopo l'ultima stagione non mi ricordavo più il sapore della vittoria, ma quest'anno l'ho finalmente riassaporato e credo non esista niente di più bello al mondo.

La serata prosegue al meglio fin quando delle ragazze si avvicinano a noi con aria provocante. Vedo Joris e altri piloti stare al gioco con le ragazze e iniziare a fare i cretini con loro, eppure quando una di loro, una ragazza molto bella, bionda tipica australiana, mi si avvicina, non ci penso due volte a dirle che non mi interessa e ad andarmene per raggiungere Pierre e Kika che stavano ridendo con Yuki ed altri ragazzi poco più in disparte.

La mattina seguente sono pronto a prendere l'ennesimo aereo che mi porterà al prossimo gran premio: Giappone.

Dieci ore di volo, dovrei esserne abituato eppure ogni volta sono una tortura, stare seduto tutto quel tempo, iniziare già ad ambientarsi al nuovo fuso orario, nonostante sia solo di un paio d'ore è comunque stressante.

Arriviamo che è sera a Tokyo, decido quindi di farmi una doccia e di sistemare la valigia, ordino la cena e mi butto sul letto, prendendo il cellulare e guardando che ore fossero a Monaco. Lì è l'ora di pranzo, quindi Sophie potrebbe essere libera per parlare un po'. Decido di far partire la videochiamata e ad ogni squillo spero con tutto il cuore che risponda e di vederla da sola, dato che nella maggior parte delle nostre ultime chiamate era sempre in compagnia di qualcuno.

"Ciao bimbo!" sento la sua voce squillante attraverso gli altoparlanti del telefono e subito il mio cuore perde un battito.

"Ciao principessa" mi soffermo a guardarla, è in camera sua, seduta sulla sua sedia davanti alla scrivania con gli occhiali da lettura e la tuta, è struccata eppure riesce comunque ad essere la donna più bella del mondo.

"Sei arrivato sano e salvo?" mi chiede mentre addentra un tramezzino che evidentemente aveva appoggiato al tavolo di fronte a lei.

"Sì, ho approfittato per farmi una doccia e per sistemare due cose fuori dalla valigia, ma sono stravolto" sbadiglio e lei fa il sorriso più dolce al mondo.

That way. || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora