Capitolo 20

116 15 0
                                    


-perché hai detto di si!- ringhiò Millicent mentre sistemava insieme al padre le ultime cose in quella che sarebbe stata la camera che avrebbe ospitato Tobias e il figlio per il momento.

-non potevo fare altrimenti e lo sai bene anche tu- rispose l'uomo osservando attentamente la figlia -ti avrebbe fatto del male e non voglio perdere anche te-

-se non reagiamo saremo sempre costretti a vivere con il terrore per colpa sua! La mamma diceva che essendo stato accusato di omicidio di un reale non sarebbe mai uscito dalle prigioni di pietra quindi perché è fuori?- continuò la rossa che in realtà era anche innervosita per il fatto che non poteva più usare la lingua dei segni per farsi capire solo dal padre. Con il figlio di Tobias in giro che conosceva la lingua dei segni era impossibile mantenere segreti anzi era già tanto se il ragazzo non aveva detto nulla al padre di quello che veramente aveva detto nei confronti di Tobias.

-non lo so tesoro ma credimi quando dico che non piace nemmeno a me- sussurrò Greg -e ricordati di abbassare il tono di voce, non voglio davvero che tu possa finire nei guai perché dici la cosa sbagliata- e Millicent non poté far altro che annuire alle parole del padre maledicendo mentalmente Tobias e la sua idea di andare da loro a nascondersi, si perché la rossa era certa che quell'uomo fosse scappato di prigione e che quindi si stesse nascondendo li confidando nel fatto di avere molto potere su di loro e quindi che non lo avrebbero mai denunciato ai soldati che ogni tanto sostavano li. Certo il loro villaggio non era proprio in un punto cruciale nel collegamento tra i vari regni e non sempre si fermavano dei soldati quindi non avrebbero nemmeno potuto fare niente.

-va bene papà. A me comunque non convince il figlio e non so perché- aggiunse poi in un leggero sussurro.

-non ti convince perché ci ha aiutati prima senza nessuna ragione apparente?- domandò per sicurezza Greg.

-probabilmente è per quello ma non so...non mi sembra un ragazzo cattivo- borbottò ancora Millicent finendo di sistemare le ultime cose e osservando in direzione del padre che leggermente zoppicante la stava raggiungendo per poi uscire dalla camera. Millicent scese le scale della locanda con calma in modo da tenere come sempre sott'occhio il padre e la sua gamba destra malridotta. Ad aspettarli proprio dove li avevano lasciati c'erano Tobias e suo figlio.

-alla buon ora- ringhiò proprio Tobias guardandoli male -credevo fosse scappati chissà dove per non adempiere ai vostri doveri-

-avevamo bisogno di tempo per spostare tutto- si scusò Greg guardando male in direzione di Tobias -hai bisogno di altro?-

-di un pasto caldo. Rhys vai a lasciare tutta la nostra roba di sopra- aggiunse poi rivolto al figlio che annuì prendendo tutta la roba che avevano accumulato in quella settimana e osservando in direzione della rossa.

-fammi strada- le disse e Millicent dopo aver lanciato una lunga occhiata al padre non poté far altro che accontentare il ragazzo e quindi portarlo in quella che sarebbe diventata la sua camera.

-perché non hai detto a tuo padre la verità?- non riuscì a non chiedere la ragazza una volta arrivati al piano superiore mentre lo conduceva per il lungo corridoio alla sua camera.

-ti ho già spiegato perché l'ho fatto-

-solo per quello? Mi sembri poco simile a quell'uomo-

-ho vent'anni e di questi venti mio padre ha potuto crescermi solo per quattro- disse ringhiando Rhys -è stato imprigionato per qualcosa che non ha fatto e io ho vissuto senza un padre quindi è normale che non sia come lui-

-per qualcosa che non ha fatto?- domandò sconvolta Millicent bloccandosi di colpo -tu credi che quell'uomo sia innocente? Hai visto come è messa la gamba di mio padre? Per colpa di Tobias mio padre resterà zoppo a vita e mi dici anche che è stato accusato ingiustamente?- Millicent era davvero esplosa e in quel momento poco le importava che il ragazzo che aveva difronte potesse riferire tutto al padre e farla uccidere in poco tempo.

-mio padre non è un assassino ma ha servito la corona per anni ed è stato incarcerato ingiustamente- continuò tranquillissimo Rhys -e forse è tuo padre quello che ha veramente fatto del male e il mio lo ha solo rimesso in riga-

-so come sono andate le cose meglio di te-

-non mi sembri avere molti più anni di me sai?- disse ancora Rhys iniziandosi a pentire di aver protetto la ragazza prima anche se per un momento aveva pensato che fosse nel giusto. Suo padre però non poteva essere realmente così cattivo come lo stava disegnando lei.

-ho diciassette anni ma anche se sono più piccola di te conosco i miei genitori come le mie tasche mentre tu hai vissuto lontano da tuo padre per anni- rispose sinceramente Millicent -hai ragione quando dici che tuo padre era una guardia reale ma non serviva il padre dell'attuale re ma lo zio. Lo zio che ha fatto uccidere la regina Rexha e per poco non ha anche fatto fare fuori re Erdote quando era piccolo. Ed è stato tuo padre- Millicent fece un profondo respiro -tuo padre che prima di entrare in quella maledetta guardia reale era un bandito che ha fatto finta di salvare mio padre per far si che lui abbia un debito enorme nei suoi confronti e per ammonirlo gli ha rotto la gamba destra- la rossa ormai aveva le lacrime agli occhi -non conosci realmente tuo padre e io spero vivamente che tu non sia come lui-

-non ti credo- sussurrò Rhys mentre il mondo gli crollava addosso: la rossa non poteva avere ragione perché altrimenti significava che lui aveva appena liberato quello che era l'assassino della nonna del suo ragazzo.

-fa quello che vuoi ma sappi che io ho detto solo la verità perché mi sei sembrato diverso da quell'uomo. Spero di non essermi sbagliata sul tuo conto-

Royal's RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora