Rhys sbuffò tirandosi meglio il cappuccio sul viso per poterlo coprire mentre entrava nel secondo piano delle prigioni di pietra in cerca della cella del padre. Era andato così tante volte in quella prigione a trovare il padre che ormai poteva dire di conoscere la strada a memora da poterla fare anche bendato.
-papà- avvisò appoggiandosi alle sbarre che separavano il corridoio dalla cella del padre.
-Rhys finalmente!- fece la sua comparsa dal fondo oscuro della cella Tobias squadrando attentamente il figlio che era cresciuto ancora dall'ultima volta che era andato a trovarlo -sei riuscito a farli firmare il documento per farmi rilasciare? Sono qui da tredici anni ormai e mia moglie è anche morta nel mentre- protestò l'uomo con Rhys che sospirò.
-no papà, come dissero anche alla mamma anni fa non ti rilasceranno perché sei accusato dell'assassinio di un membro della famiglia reale- borbottò il ragazzo incrociando le braccia al petto -per vie legali non ti lasceranno mai andare-
-non ti ho fatto venire qui ogni anno per sentirti dire questo! Io non ho ucciso nessuno- continuò Tobias storcendo la bocca -vedi di impegnarti di più a convincerli-
-ho un'altra idea- lo ignorò Rhys -al castello ricercando personale giovane e pensavo di intrufolarmi per poter rubare l'anello del re e scrivere una lettera per farti rilasciare. So che non è il massimo dell'onestà ma non hai fatto niente e loro sembrano davvero non volerlo capire-
-potresti rischiare molto così Rhys- disse Tobias anche se lo fece solo per far credere al figlio che non gli andasse a genio quell'idea visto che in realtà adorava quell'idea e avrebbe anche avuto un modo più sicuro per tornare al castello e vendicarsi per quel trattamento.
-papà ho solo te adesso e non voglio che tu passi troppo tempo in queste prigioni maledette!- protestò il moro staccandosi dalle sbarre per poter vedere il padre negli occhi e fargli capire che non aveva nessuna intenzione di rinunciare a quella possibilità -ho diciassette anni ma ho vissuto come una famiglia con te e la mamma per quattro anni dei quali ricordo poco e niente. Andrò al castello e troverò un modo per farti rilasciare-
-resta di fatto che dovrai avere un complice perché non sai scrivere-
-lo so fare- sorrise Rhys lasciando di stucco il padre -mamma me lo ha insegnato- il ragazzo sporse la mano verso le sbarre per stringere il braccio del padre -potrebbe volerci molto più tempo del previsto e potrei non venire a trovarti molto spesso ma ti prometto che troverò il modo più velocemente per tornare alla normalità e potremo anche portare insieme i fiori sulla tomba della mamma-
-conto su di te- disse allora Tobias stringendo forte la mano del figlio -ora va prima che qualcuno che ha sentito la nostra conversazione possa incastrarti in qualche modo- Rhys a quelle parole annuì e si sistemò meglio il cappuccio sul volto cercando di uscire anche velocemente da quella prigione senza attirare troppo l'attenzione. Ringraziava di star ancora crescendo e quindi di non avere sempre lo stesso aspetto ma comunque non significava che la gente non potesse riconoscerlo in qualunque momento e quella non era una cosa buona, soprattutto quando aveva intenzione di intrufolarsi nel palazzo reale di Yentari per poter salvare il padre da quella prigionia ingiusta.
Quando qualche giorno prima aveva visto quegli annunci nel piccolo villaggio vicino alle prigioni di pietra nel quale si era spostato dalla capitale per vivere con la madre abbastanza vicini al padre l'idea gli era subito balzata in mente e non aveva pensato ad altro che a un modo per potersi far accettare velocemente a corte. Era certo che avrebbero tenuto tutto sotto controllo quindi nel primo periodo sarebbe stato costretto a stare buono e fermo per non destare sospetti ma una volta avuto libertà di movimento si sarebbe mosso per salvare il padre. Certo avrebbe anche potuto provare a farsi arruolare nella guardia reale, anche se in realtà non c'era tanto bisogno visto che il regno confinante con quello di Yentari era un alleato, ed era anche arrivato all'età giusta ma per prima cosa non gli era mai piaciuto combattere e secondo non voleva che potesse finire come per suo padre che era stato incastrato nonostante facesse parte proprio di quella guardia.
Il ragazzo una volta uscito dalle prigioni di pietra prese un profondo respiro, era assurdo come anche restando per davvero pochissimo tempo all'interno delle stesse si sentisse sempre fin troppo oppresso, e si incamminò verso il sentiero che lo avrebbe portato al suo villaggio. Era sempre stato comodo avere il villaggio vicinissimo alle prigioni anche perché altrimenti avrebbe avuto bisogno di un cavallo e avere un cavallo era solo uno spreco di risorse che lui non aveva a disposizione con un padre nelle prigioni di pietra e la madre morta quando lui aveva dodici anni. Era davvero un miracolo che la gente del villaggi avesse avuto un cuore così tanto grande da prendersi cura di lui visto che era davvero certo che se una cosa del genere fosse successa alla capitale nessuno si sarebbe degnato di aiutarlo. E poi la gente del villaggio gli aveva anche concesso un aiuto gratis ma Rhys non ci era stato e aveva aiutato tutti loro per quanto poteva e continuava a farlo, soprattutto lavorava molto nei campi la mattina cosa che aveva procurato doloro atroci alla sua schiena ma non si sarebbe mai sottratto.
Il problema di Rhys in quel momento però era trovare un modo per poter raggiungere la capitale senza problemi, e anche senza doversi per forza comprare un cavallo, e nel caso crearsi un piano b. Aveva si promesso al padre che sarebbe riuscito nella sua impresa ma allo stesso il ragazzo non era del tutto sicuro di riuscire ad entrare subito nel castello.
Rhys sperava solo che la fortuna, almeno per una volta, sarebbe stata dalla sua parte.
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Royal's Revenge
Storie d'amoreSeguito "L'Assassino Reale" del quale è fortemente consigliata la lettura prima di leggere questo.