CAPITOLO I

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Y/N POV:

Sono le quattro del pomeriggio e sembra che stia per piovere. Sto andando ad allenarmi, con le cuffie mentre ascolto la musica: è l'unico modo che ho per scappare dalla realtà, in cui sembra che agli occhi degli altri io non esista.
L'unica cosa che ho voglia di fare è sdraiarmi sul letto e fissare il soffitto immersa nei miei pensieri, ma devo andare in piscina perché non posso saltare gli allenamenti.
Faccio nuoto da quando sono piccola e si vede anche dal mio fisico. Ho le spalle larghe, i fianchi stretti, sono abbastanza muscolosa e sono alta 168, un altezza giusta per la mia età e il mio fisico.
A volte mi capita di desiderare un fisico a clessidra o essere un po' più bassa ma il mio carattere non è come quello delle altre ragazze e non è proprio quello che piace ai miei coetanei. Insomma, c'è un motivo se quasi tutti quelli della mia età sono o sono stati in una relazione tranne me. E comunque ora non ne vorrei nemmeno una, perché ho paura che le persone si approfittino di me e della mia disponibilità, o del fatto che conoscendomi meglio io non sia la ragazza che si aspettavano. In fondo chi vorrebbe una ragazza con mille insicurezze e paranoie, o troppo sensibile rispetto alle altre.

Diciamo che sono una ragazza sognatrice, che legge molto e a cui piace scrivere. Solo che faccio fatica a prendere confidenza in poco tempo.
La persona di cui mi fido di più è Hinata, una mia amica d'infanzia e compagna di classe, che mi apprezza per quello che sono e sa come farmi stare meglio quando sono più giù.
L'ho conosciuta grazie a una mia compagna di nuoto da piccola, che nuota ancora con me tralaltro, che era la sua vicina.
Ci siamo trovate subito benissimo.
È la migliore, menomale che la ho incontrata.
Siamo diverse, ma combaciamo perfettamente, se così si può dire.
Con lei ho confidenza appunto per il semplice motivo che la conosco da molto tempo.
Non so come farei senza di lei, e proprio perché lei non c'era oggi a scuola la giornata è stata una merda.

Hina non stava bene, ed io ero praticamente da sola. Non credo che le mie compagne mi odino, ma diciamo che non mi includono nelle conversazioni.
Ho provato ad inserirmi, ma secondo me loro pensano che io non sono interessante. Per quanto io tenti nell' includermi sono sempre tagliata fuori.

È sempre stato così.

Alla fine della scuola mi dirigo ad allenamento (praticamente scappo il più lontano possibile da quel luogo di tortura) e visto che sono in anticipo mi siedo su un'altalena a scegliere una canzone da ascoltare. Dondolandomi un po' mi metto ad osservare il cielo: non ci sono praticamente nuvole e c'è un'aria fresca, infatti mi metto la felpa perché inizio a sentire freddo.
Ad un certo punto, mentre penso alle mie cose, sento qualcosa solleticarmi il braccio: guardo alla mia sinistra e vedo un gattino nero con una cicatrice sulla fronte tutto arruffato seduto sull'altalena di fianco.

Che carinooo adoro i gatti, soprattutto quelli neri.

Lo accarezzo e lui si strofina teneramente contro la mia mano. Tolgo una cuffietta per ascoltare le sue fusa, ma ad interrompere la tranquillità che si era creata è la voce di un ragazzo:
?: "Peke j! Torna qui! Ma che..."
Il ragazzo mi nota e si interrompe nel dire la sua frase, nel mentre si sistema i capelli con fare disinvolto. Mi si avvicina e si scusa per il suo gatto.

y/n: ma no, figurati! Io amo i gatti" dico sorridendo serenamente.

Lui sembra sollevato dalla mia risposta e mi sorride, mostrando dei canini che sembrano quelli di un gatto. Mi piacciono, sono particolari.
Questo ragazzo si siede al posto del felino, prendendolo in braccio e accarezzandolo. Ha i capelli lunghi fino alla spalla corvini e gli occhi marrone scuro. Devo ammettere che è davvero bello, soprattutto il suo stile: indossa dei jeans baggy grigi e una maxi maglia completamente nera, al collo porta una collana d'argento con una croce sopra e delle scarpe da ginnastica nere.
Si dondola e mi guarda per qualche secondo nei miei occhi c/o, come se stesse cercando qualcosa dentro di me.

?: "Cosa stai ascoltando?" mi chiede notando le cuffiette.

y/n: "Do I wanna know degli Artic Monkeys, la conosci?"rispondo sperando veramente che li conoscesse.

?: "Si, è una delle mie preferite"
Menomale, almeno non ho fatto una figura di merda.
Dopo un po' lui si alza con il gatto tra le braccia e l'aria mi scombussola i capelli.

?: "Ci vediamo, allora" dice mentre mi saluta con la mano.

y/n: "Sì, ci vediamo" lo saluto io.

Così lui corre verso la sua moto, infila il gatto nel suo casco, il quale tiene con un braccio, e se ne va.
Ma perché proprio nel casco? non dovrebbe metterselo? Vabbè, fatto sta che lo ammiro finché non parte lasciandomi imbambolata e confusa a fissare il vuoto.
Cos'è appena successo? È stato tutto così veloce che non gli ho nemmeno chiesto come si chiamasse...
Poi un pensiero mi fulmina e lì esclamo:
CAZZO MA SONO IN RITARDO
Prendo il borsone, mi rimetto la cuffietta che avevo tolto e alla velocità della luce corro verso la mia piscina, che distava circa 5 minuti da lí. Mentre corro penso se rivedrò mai quel ragazzo e se quello fosse stato un incontro del destino.
Lo so che sogno troppo, ma che ci posso fare?

DO I WANNA KNOW? (Baji x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora