CAPITOLO VI

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Y/N POV

Quando mi sveglio è mattina e sono nel mio letto sotto le coperte. Sono le sei del mattino.
La finestra aperta lascia entrare una brezza fresca e l'odore umido che di solito si sente dopo la pioggia.
Le goccioline d'acqua picchettano sulle foglie degli alberi e sul tetto di casa mia. Lo sento perfettamente perché sono all'ultimo piano della casa.

Mi piace, anche se riporta alla mente ricordi e sensazioni che preferisco dimenticare (cosa per me impossibile dato che penso troppo a tutto, persino gli altri me lo dicono. Dovrei imparare a buttarmi nella vita, ma per quanto ci provi faccio sempre casino)

Mi strofino gli occhi. I miei capelli odorano ancora di cloro anche se li ho lavati.
Ricordo che c'erano anche gli altri e dopo io e Baji abbiamo iniziato a fare i rincoglioniti sotto la pioggia. Siamo saliti in metro e... poi?
Passato qualche secondo realizzo che Baji mi ha riportata a casa dato che ero con lui: molto probabilmente mi ero addormentata.

ASPETTA MI HA PORTATA IN BRACCIO MENTRE DORMIVO? 
MA DOVE VIVO, IN UNA COMMEDIA ROMANTICA?
Guardo se ci sono messaggi da Baji: nulla.
Ma ti sembra il modo? Io non mi ricordo nullaaaa

Le mie guance si tingono di rosso e le sento bruciare.
Mi metto entrambe le mani sulla faccia.
CHE IMBARAZZO AIUTO

Sono passata dall'avere freddo ad essere completamente sudata da un momento all'altro.
Vado in bagno ciondolando.
Mi lavo la faccia e faccio una doccia.
Quando mi guardo allo specchio inizio subito a cercare tutti i miei più minimi difetti.
Ad esempio stamattina ho le occhiaie stra marcate. Non ho dormito abbastanza.
Le copro con il correttore.
Finito di truccarmi, abbastanza a caso,finalmente vado a mangiare.
Poi mi metto la divisa ed esco di casa.
Aspetto l'autobus giocherellando con una foglia secca per terra. Di solito lo faccio nei momenti di stress o perché sono sovrappensiero.

Oppure per non ricordare ciò che ho passato alle medie. L'atmosfera fuori è molto simile a uno di quei giorni.
D'autunno, precisamente ottobre.
Tutte le mie insicurezze e ansie derivano da quel periodo.

LA DEVO SMETTERE DI PIANGERE.
DEVO ESSERE FORTE.
Me lo ripeto di continuo.
La gente non deve vedere quanto soffro o rimango male per qualcosa.
Devo sempre sorridere.
O nessuno vorrà mai stare con me.
Ho la costante paura che le mie amiche o i miei amici mi possano abbandonare perché non mi sopportano più.
Con loro mi confido e mi sfogo sempre, perciò potrebbero stancarsi di ascoltarmi e stufarsi della mia presenza.
E mi è già capitata questa cosa, proprio alle medie.

Il bus si ferma per lasciarmi salire.
Metto le cuffiette e guardo al finestrino il cielo  grigio.

A scuola

Stamattina fa freddo, cazzo.
L'atmosfera estiva è ormai finita e l'aria autunnale prende il suo posto.
Passo per il corridoio e infine entro in classe.
Che strano, Hina sta parlando con la professoressa.
La mia amica nanetta mi si avvicina.

Hina: "La prof ha detto che mio fratello Naoto è stato male e i miei mi hanno chiesto di recuperarlo a scuola"

NON CI CREDO MI ABBANDONA?
Nascondo la tristezza repressa con un sorriso.

"Tranquilla vai pure. Poi dimmi come sta, ok?"

Hina: "Sei sicura di stare bene? Oggi ti vedo un po' giù. E poi mi prometti che cercherai di parlare anche con le altre?"

Y/n: "Certo Hina non preoccuparti. Me la caveró"

Ci salutiamo e vado al mio posto per la lezione.
CHE È STATA UNA MERDA
Adesso spiego il perché.
Perché a quella troia della prof di scienze è venuta la meravigliosa idea di fare un lavoro in coppia.

DO I WANNA KNOW? (Baji x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora