Chapter 7

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Alzai lo sguardo, incrociando quei due occhi verdi che continuavano a fissarmi, cosparsi di speranza per una cosa la quale non potevo affrontare.
"Non so come aiutarti, Haz" scrissi io, attenta alla reazione di Harry che, quando lesse, i suoi occhi si inumidirono leggermente. Mi morsi l'interno della guancia, arrabbiata con me stessa.
Stavo diventando proprio come lui.
Battei più volte le ciglia, e posai una mano sulla gamba di Harry, il quale me la strinse.
Come potevano due persone bisognose di aiuto, aiutarsi a vicenda?
La lezione durò un infinità e prima che la professoressa potesse salutarci, uscii dalla classe velocemente, trattenendo il respiro.
Ero davvero disposta ad aiutare una persona? E se l'avessi distrutto con le mie stesse mani? Camminai avanti e indietro per il corridoio, confusa e amareggiata da quelle attenzioni riposte su di me, quei sguardi che mai nessuno aveva posato su di me, tranne Louis e le mille persone che mi consideravano un pericolo.
Quando Harry uscì dalla classe, lo presi per il braccio prima che se ne accorgesse e lo portai dentro un gabuzzino, chiudendo a chiave.
-Eliz..-
-Che diavolo hai in quella testa?- chiesi io ancora confusa. -Ti ho detto di stare alla larga da me.-
-Perché?- disse lui aprendo le braccia. -Perché allontani chiunque sia accanto a..- si bloccò sulle sue parole, notando le mie sopracciglia aggrottate.
-Come fai a saperlo?-
-Beh..- lui si passò una mano tra i ricci. Segno di nervosismo. -L'ho sentito dire in giro...-
Sorrisi. -Bene. - Lui alzò lo sguardo confuso. -Dato che lo sai già- continuai io. -Non dovrò ripeterlo. Sta' lontano da me, se non vuoi farti del male.- aprii la porta, ma prima che potessi uscire Harry la richiuse di scatto e mi spinse contro la parete dello sgabuzzino, facendo cadere alcune scope.
Mi baciò, prendendomi alla sprovvista e prima che potessi staccarmi dalle sue labbra, mi spinsi verso di lui e feci scontrare le nostre lingue, stringendo i suoi ricci fra le dita e accavallando le mie gambe sulla sua vita; lo sentii gemere nella mia bocca, così mi avvicinai ancora a lui e spostai le mie labbra sul suo collo caldo, continuando a baciarlo.
-Dio..- biascicò lui buttando la testa all'indietro e godendosi i miei baci sul suo petto sbottonato.
Sembrava un'altra persona, non pareva affatto calmo e gentile, tranquillo e innocente, e i miei dubbi vennero cancellati completamente quando mi spinse ancora contro la parete e unì le nostre bocche rudemente, accarezzando la mia lingua e respirando il mio profumo.
La porta si spalancò di colpo, mostrando il bidello che con un sospiro ci indicò l'uscita.
Probabilmente non era la prima volta che succedeva... cosa poi? Cosa era successo?
Harry si aggiustò la camicia, afferrando poi lo zaino che era caduto e seguendomi all'uscita.
-Lizzie!- mi richiamò lui col fiatone.
-Non chiamarmi Lizzie!- puntualizzai seccata, al ché continuai a camminare senza voltarmi.
-Elizabeth, guardami-
-No-
-Perché??-
Non risposi, continuai a ignorarlo e solo quando capii che non avrebbe smesso di seguirmi a patto che non avesse avuto delle risposte, mi voltai di scatto e per poco non ci scontrammo. -Quella cosa... nello sgabuzzino.. non doveva succedere- dissi io sicura.
-Ma è successa- ribattè lui alzando le spalle.
-È successa.. okay, ma non doveva succedere, io.. io ti conosco, no, è tutta colpa mia cazzo, avrei dovuto starti lontano...-
-Cosa stai dicendo?- chiese lui posando una mano sul mio braccio, ma lo scostai.
-Io ti conosco!- spiegai come se dovesse capire al volo, ma ovviamente non lo fece e mi guardò con compassione... con pietà.
-Non guardarmi in quel modo- cercai di trattenere le lacrime, ma non ci riuscii affatto.
-Quale modo? El..-
-No, ti prego, va' via..- lo supplicai io scuotendo la testa ripetutamente.
Nessuno mi aveva mai vista in quel modo, nessuno mi aveva mai vista piangere, nessuno aveva mai distrutto la mia maschera e osservato ciò che vi era nascosto dietro, nessuno.
-Harry..- biascicai, e prima che potessi fare qualsiasi altra cosa gli avvolsi le braccia al collo e appoggiai il mento sulla sua spalla, aspirando il suo profumo e continuando a piangere disperatamente.
-Sono qui, El, sono qui- sussurrò al mio orecchio, accarezzandomi i capelli e lasciandomi qualche bacio sulla fronte. Alzai lo sguardo per incontrare i suoi occhi, e notai un velo lucido su di essi. -Sei così fragile, piccola- mormorò con un sorriso dolce, e quando posò le sue labbra sulle mie non pensai più a nulla, solo al mio cuore che non smetteva di battere così velocemente.

Innocent Sex || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora