Mi tirò uno schiaffo in pieno viso, e poi un altro, e poi un altro ancora, mentre lo supplicavo di fermarsi e ragionare; lui non voleva ascoltarmi, gli piaceva avere il controllo su di me, di tutto ciò che definiva suo e quello che gli stava intorno, eppure non smettevo di sorprendermi dai suoi modi così distanti dall'amore che settimane prima mi donava.
-Basta!- urlai io per sovrastare il dolore alle guance, ma lui non solo si fermò, ma si abbassò alla mia altezza per baciarmi le labbra ormai arrossate. -Sei così piccola, Lizzie, io ci tengo a te, lo sai vero?- soffiò sulle mi labbra, le quali morse appassionatamente.
Le lacrime rigavano sulle mie guance, le stesse che avevano subito tanta violenza sia da lui che da mia madre; ero debole, e lui lo aveva perfettamente capito.Mi svegliai di soprassalto, accarezzandomi la guancia e togliendo le lacrime dagli occhi con un fazzoletto di carta, ancora col respiro accelerato.
Mi vestii velocemente mentre il computer si accendeva, e quando terminai di truccarmi cercai le notifiche di Facebook.
Sfogliai le foto con malavoglia, fino a quando un paio di occhi verdi attirarono immediatamente la mia attenzione.
Harry e Irene, una ragazza bionda dell'altra classe, che erano seduti su una panchina al parco, il braccio di lui che la teneva per le spalle.
Sbadigliai ironicamente e chiusi il portatile con uno scatto, provocando quasi un guasto all'oggetto tecnologico.
Gatto Louis miagolò, al ché mi avvicinai a lui e gli lasciai un leggero bacio sul muso.
Starnutì, zampettando sulle mie ginocchia e leccandomi il braccio.
-Mi sono già fatta la doccia- risi io posando il piccolo sul letto ancora disfatto e afferrando lo zainetto per la scuola.
Scesi le scale in punta di piedi, ma quando notai che la casa era deserta raggiunsi la porta più velocemente possibile e uscii di casa.***
Louis mi tirò una gomitata nel fianco, facendomi sobbalzare dalla sorpresa.
-Che vuoi?- sbottai sottovoce.
Lui mi indicò le guance, così me le sfiorai a notai alcune lacrime.
Cazzo.
Le asciugai velocemente, sperando che Harry, ancora alla mia destra, non mi abbia notata.
-Tutto bene?- domandò Louis appoggiando una mano sulla mia gamba, quindi annuii distrattamente ripensando al sogno di quella notte.
Lanciai un'occhiata a Harry, il quale guardava la mano di Louis sulla mia gamba con finta indifferenza, fino a quando alzò lo sguardo sui miei occhi e entrambi cambiammo direzione.
Erano passate due settimane, ed era sempre così, sempre uguale, eravamo sempre distanti e distaccati come avevamo accordato.
Ma forse quella mattina era diversa, perché Harry continuò a fissarmi prima di afferrare un pezzo di carta e scriverci sopra.
Me lo porse, al ché lessi le sue parole scure e disordinate.
"Perché piangevi prima?"
Ebbi un groppo alla gola dopo aver letto, perché mi aveva vista perfettamente.
"Nulla"
Lui fissò il biglietto per qualche secondo, prima di guardarmi e rispondere.
"Mi manchi"
Deglutii, spaventata dalla mia sincera risposta.
"Anche tu"
Sorrise leggermente, facendo spuntare una fossetta sulla sua guancia.
"Possiamo parlarne?"
Annuii, al ché scrissi velocemente.
"Ora vado in bagno. Raggiungimi tra dieci minuti."
Scostai la mano di Louis e domandai alla professoressa di uscire in bagno, ma dato che quella vecchia rincretinita stava dormendo pure lei dalla noia uscii senza il permesso.
Aspettai Harry in bagno, ansiosa di sapere di cosa volesse parlarmi.
Magari voleva cambiare classe per non vedermi più, perché io sono una persona con una cattiva influenza e siamo troppo diversi, forse..
-Elizabeth-
Mi voltai, osservando Harry avvicinarsi e appoggiarsi al lavandino.
-Di cosa vuoi.. parlarmi?- chiesi un po' titubante, per poi alzare lo sguardo e sorprendermi quando notai che mi stava fissando.
-Perché piangevi?- domandò cauto, corrugando le sopracciglia quando scossi la testa velocemente.
Mi coprii il viso con le mani, voltandomi verso il bagno e soffocando i singhiozzi.
-Ehi, ehi, ehi..- Harry mi sfiorò le braccia, al ché mi avvicinai a lui e appoggiai la testa sul suo petto, piangendo per una vita che nonostante gli anni non voleva stare alla larga da me.
-Shh, ci sono io- mormorò al mio orecchio.
-Scusa- biascicai distanziandomi da lui. -Avevo detto che dovevo starti lontano, ma non ci riesco..- affermai più a me stessa che a lui, il quale mi attirò ancora a sé e posò le sue labbra sulla mia fronte, poi sulla mia tempia e sulla mia guancia, fino a quando mi alzai in punta di piedi e unii le mie labbra alle sue, trasformando l'ambiente nostalgico in qualcosa di più profondo, qualcosa che non poteva essere fermato.
Ci stavamo baciando di nuovo, nonostante le due settimane che erano passate eravamo di nuovo al punto di partenza e non sapevo davvero come poteva andare avanti questa storia, come potessi coinvolgerlo nella mia vita criminale.
-Non riesco a starti lontano..- disse lui fra i baci, abbassando le sue labbra fino al mio collo e succhiarlo leggermente.
-Niente sentimenti però.- chiarii io sicura di me, sorridendo per la sua risposta affermativa a mo' di bacio.
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Innocent Sex || Harry Styles
FanfictionEra stata usata, sfruttata, violentata, e l'unica cosa di cui aveva bisogno era l'innocenza che solo lui poteva donarle. QUESTA STORIA CONTIENE SCENE SESSUALI, VIOLENZA E LINGUAGGIO VOLGARE. A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO ;)