Capitolo 6

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Sollevai la mia testa e la vidi era fuori in veranda parlava con la solita vecchietta , usci di casa lei era presa a parlare non vide il mio arrivo mi veniva da ridere aveva quel espressione nei suoi occhi cosi vivi mi faceva morire ....
Amy

- Nonna, non lo so mi vorrei mettere sotto terra per la figuraccia che ho fatto.
- No bella de nonna, non te sta a fa le paranoie!
Nonna cercava di rassicurarmi dicendomi di non preoccuparmi troppo, ma quando c'è in ballo il ragazzo di cui sei perdutamente innamorata c'è poco da fare, ogni pensiero più tragico e brutto passa nella testa di una ragazza quando succedono questo tipo di cose.
Sbuffai e la guardai, mi faceva ridere certe volte con i suoi modi di fare, ma nonostante tutto era molto dolce e mi voleva tanto bene.
- So certa che neanche c'ha fatto caso al fatto che l'hai travolto e quasi ammazzato, 'nte preoccupà!
- Grazie nonna, sei sempre così dolce con me.
Risi ironica. Non lo faceva apposta ma era fatta così, e mi andava bene nonostante tutto. Oltre Katy era l'unica persona con cui riuscivo a parlare delle mie cose private, oltre al semplice fatto che non conoscevo nessun altro.
- È stato così imbarazzante.. Mi sono trovata su di lui, nonna. Sul suo corpo, e quando ho realizzato che era lui ero rimasta paralizzata e incantata come una cretina. Chissà cosa avrà pensato di me.
- Che voi che ha pensato a nonna, mo io no o so che tipo è, ma me sembra 'nragazzetto apposto.
Sospirai annuendo. Eravamo sedute sulla panchina, lungo la via.
- Lo è, nonna. Lui è stupendo, incredibile, fantastico.. Riesce a mandarmi il cervello in tilt soltanto a vederlo, per non parlare delle sensazioni che provo.. Tremavo come una cretina, balbettavo e il cuore mi stava letteralmente scoppiando in petto. Ho creduto di morire all'istante.
Gesticolavo animatamente mentre nonna annuiva presa ad ascoltarmi, mentre ad un tratto sentii qualcuno schiarirsi la voce come ad attirare la mia attenzione, mi voltai e lui era lì. Non potevo crederci; ennesima figura di merda.
- Ehi, ciao. Mi sorrise.
- Come stai? La caviglia va meglio?
Il calore prese ancora una volta ad invadermi tutto il corpo soffermandosi sulle gote. Il cuore prese a scalpitarmi in petto, che ero così sicura che potesse sentirlo anche lui. E per non mancare presi a balbettare.
- A-ah... Aaron! Ciao!
Mi alzai di scatto e annuii, fronteggiandolo ma pur sempre in una certa distanza per la sua salvezza, e le gambe presero di nuovo a tremarmi.
- S-sto bene! Sì, la caviglia sta meglio si sta già sgonfiando il punto in cui ho preso la storta. Tu piuttosto stai bene?
- Oh, bene sono contento che vada meglio. Ero in pensiero per te.. O meglio, preoccupato. Insomma, non voglio che ti senta in colpa, sarebbe potuto succedere a chiunque.
Mi sembrava quasi come se fosse in imbarazzo anche lui, ma solo il pensiero mi sembrava un'assurdità.
- Io comunque sto bene, neanche un graffio.
Sorrise. Dio mio.. Quel sorriso. Voleva farmi sciogliere come un ghiacciolo al sole in piena estate, a 30 gradi.
Nonna nel frattempo lo fissava da capo a piedi senza fiatare. Non era da lei stare zitta, il che mi fece anche dimenticare della sua presenza, nonostante fossi presa a parlare con lui, finché non lo salutò.
- Buonasera! Piacere nonna Mary!
Sorrideva e gli porse la mano nonostante la distanza e il suo bastone. Aaron si voltò appena a guardarla e le sorrise mortificato.
- Oddio, mi deve scusare non l'ho vista! Piacere, Aaron.
Si sporse subito a stringerle la mano, mentre si guardavano.
- E tua nonna? Mi chiese.
- No, abita a quella casa laggiù. Però è come se lo fosse, mi fa molto compagnia quando non lavoro, vero nonna?
- Eh sì, è come na nipotina.
- Oh, che bello. Beh, è stato un piacere conoscerla nonna Mary. Spero di rivederla.
- Eh, sicuramente! Sto sempre qua, poi se verrà a trovà Amy me vedrai de sicuro.
Rise divertito dal suo accento romano, poi torno a guardarmi mettendosi più vicino del solito.
- Io dovrei andare. Sono contento che stai bene, ci vediamo, okay?
- Okay ragazzo sfuggente. Spero presto.
Non so che mi prese, era la prima volta che riuscivo a parlargli con tanta tranquillità nonostante l'agitazione, tutte le emozioni e le sensazioni che mi faceva provare. Lo vidi avviarsi verso casa e sparire una volta entrato, per poi rivolgermi a nonna con lo sguardo.
- Dio nonna, sono fottutamente innamorata di lui.
- Se non me l'avessi detto non l'avrei mai capito sa? Rideva. Mi stava sfottendo.
- Nonnaaaa! La mia voce disperata e da bimba la fece ridere ancora di più, poi l'accompagnai a casa e io tornai alla mia. Inutile dire che non smisi per un attimo di pensare a lui finché non mi misi a letto e mi addormentai.

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